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Bologna e Piacenza: le città della logistica ribelle ai picchetti!

A Bologna dalle ore 7:30, sono stati i lavoratori e le lavoratrici le lavoratrici della cooperativa Mister Job a iniziare la giornata di lotta. La cooperativa, che nell’hub bolognese gestisce alcuni  appalti tra cui il confezionamento ed i servizi di carico e scarico merci per la Yoox, è tra le più importanti aziende dell’e-commerce italiano dal fatturato giornaliero milionario. Ma ciò non basta a saziare gli appetiti di quattrini dell’azienda che appalta i servizi logistici alla cooperativa Mister Job che applica contratta di fame a circa quattro euro l’ora, non paga le maggiorazioni festive, usa in maniera ricattatoria il part-time (che è tipologia di contratto principale nei suoi appalti) a fronte di esigenze reali di lavoro ful-time: “vuoi arrivare a 40 ore di lavoro  settimanale? Allora comportati bene se no gli straordinari non li fai tu… ma chi è più bravo di te!”. A chi osa protestare viene applicata la sanzione punitiva del “confino”, che tradotto significa essere mandati a lavorare in zone lontane dalla sede abituale di lavoro, costringendo i lavoratori a dare “dimissioni volontarie” perché in difficoltà a raggiungere i magazzini troppo lontani.

E’ contro questo clima di intimidazione fatto di minacce, mobbing e rapporto di lavoro in cui i responsabili ed i padroni gestiscono i rapporti con fare feudale, che i lavoratori e le lavoratitici hanno risposto con uno sciopero e blocco dei caminon, sostenuti da numerosi lavoratori iscritti al S.I.Cobas, e dalle realtà antagoniste. Dopo 3 ore di blocco totale la cooperativa ha ceduto convocando un tavolo di trattativa con il sindacato. E già una prima vittoria è stata segnata! Il responsabile che maggiormente vessava gli operai e le operaie sarà destituito dal compito di organizzare il lavoro nel magazzino, mentre rientreranno a testa alta dal confino i facchini e le facchine che venivano colpiti dagli arbitri del caporale della cooperativa. [Guarda il video del picchetto]

All’Ikea di Piacenza invece la multinazionale svedese torna all’attacco dei lavoratori della cooperativa San martino in appalto presso i suoi magazzini, commissionando 60 lettere di misure disciplinari di cui 33 sospensioni. Un attacco pesantissimo che si basa sull’accusa di aver sospeso arbitrariamente il lavoro per un ora e mezzo due settimane or sono. In realtà le cose stanno molto diversamente ed il blocco del lavoro da parte degli operai rispondeva ad un demansionamento punitivo di un delegato sindacale Si.Cobas, tra i principali protagonosti della lotta vincente di 1 anno e mezzo fa, e compagno generoso sempre in prima fila nelle lotte del movimento della logistica del territorio emiliano e non solo. Demansionamento che si è accompagnato alla negazione da parte della cooperativa di far svolger una assemblea unitaria di tutti i lavoratori dell’appalto indipendentemente dal turno di lavoro e dalla mansione, proponendo invece quattro distinte assemblee con il chiaro intento di evitare una plenaria.
Obiettivo fallito grazie alla determinazione dei lavoratori che hanno imposto il loro diritto all’assemblea collettiva. La risposta della San Martino e dell’Ikea con le lettere disciplinari e di sospensione ha evidentemente sottovalutato la forza e l’unità dei lavoratori che questa mattina, in più di un centinaio, hanno scioperato dalle 7:00 bloccando ad intermittenza le merci in entrata
ed uscita.

Dal primo pomeriggio il presidio fuori dai cancelli si è poi via via ingrossato grazie all’arrivo di operai S.I.Cobas di altre aziende, studenti e militanti del Nap, facendo rivivere fin da subito parte di quella composizione meticcia che, nei mesi di ottobre/novembre di due anni fa, piegò con la lotta la mltinazionale svedese e le cooperative in appalto.

“Il Laboratorio Crash! che ha sempre sostenuto con forza la lotta dei lavoratori piacentini, manda un messaggio di solidarietà ai lavoratori sospesi e sanzionati, dicendo fin da subito che ai prossimi picchetti, alle prossime lotte saremo al vostro fianco, stringendoci forte nei cordoni della dignità e della giustizia sociale! Alla lotta, al picchetto!”

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