InfoAut
Immagine di copertina per il post

14N a Bergamo: Sciopero generale. Blackout totale

Mentre la manifestazione della CGIL raggiungeva fiaccamente la piazza del comizio conclusivo, diversi cortei spontanei attraversavano la città bloccandone i punti nevralgici e gettando la mobilità nel caos. Già dalle 8 studenti e studentesse inscenavano picchetti fuori da Liceo Artistico e Liceo delle Scienze Umane, per il centro, e Istituto Mamoli, per il polo scolastico di Longuelo, da dove partivano altrettanti cortei alla volta della stazione dei treni, luogo del concentramento della manifestazione autorizzata. Mentre il corteo studentesco partito da Longuelo bloccava l’arteria di via Broseta, dall’altra sponda della città, all’altezza dello stadio, un terzo corteo spontaneo, per gran parte composto da settori del precariato autorganizzato, muoveva verso piazzale Oberdan, bloccandone l’incrocio per oltre mezz’ora e raccogliendo poi un quarto corteo spontaneo di studenti e studentesse dell’Università giunto dalla sede di Sant’Agostino.

La manifestazione concentrata in stazione, l’unica di fatto autorizzata dalla Questura, partiva al sopraggiungere del corteo studentesco proveniente dalle scuole di Longuelo, decidendo però di contravvenire da subito al percorso concordato per ricompattarsi invece con il corteo spontaneo in arrivo da piazzale Oberdan nei pressi di via Zambonate. Qui non sono mancati alcuni attimi di tensione quando il corteo ha sanzionato la sede di Italcementi, colosso di costruzioni generali coinvolto nel business della grandi opere. Da quel momento in avanti la manifestazione ha attraversato la città per circa due ore lungo un percorso imprevedibile e in buona misura affidato al protagonismo studentesco. A nulla sono valsi i ripetuti tentativi delle forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, di tamponare o indirizzare la manifestazione. Così, una massa a tratti disordinata raggiungeva via XX Settembre e incalzava lo sbarramento delle forze dell’ordine, conquistando la via dello shopping interdetta da anni alle manifestazioni politiche da un’ordinanza comunale quanto meno singolare.

Il dato politico più interessante è giunto però solo a fine mattina, quando la manifestazione ha invaso la piazza del comizio della CGIL (per la verità mezza vuota fino ad allora) nello stupore generale dei lavoratori e delle lavoratrici. Un gruppo di persone ha preso in pochi secondi il controllo del palco ufficiale e i toni del comizio sono cambiati drasticamente. Gli interventi, tra migranti, senza casa, giovani di scuole e università e precari, hanno posto l’accento sul senso di una “invasione” che, contestataria nei confronti dei vertici della CGIL, ha rilanciato innanzitutto la necessità di estendere e unificare i percorsi di lotta, oltre divisioni di categoria e attendismi concertativi del sindacalismo confederale. La distanza tra le sigle della rappresentanza, visibilmente in affanno, e le soggettività che si sono mobilitate e riconosciute nella sciopero generale di stamattina, a Bergamo non era mai apparsa così lampante.

L’impressione è che si tratti solo di una prima tappa. L’impressione è che questa massa ingovernabile e dirompente, che gridava oggi la volontà arrabbiata di rappresentarsi da se stessa, senza mediazioni e calcoli politici di ceto, tornerà a bussare alla porta dei signori dell’austerity. L’immagine di una città totalmente paralizzata da blocchi e cortei dice che una generazione esasperata ma per nulla rassegnata ha imparato ad essere pungente e che non manca la determinazione di esserlo ancora. Chi ha attraversato la manifestazione di oggi può solo prenderne atto. Che piaccia oppure no.

Tratto da bgreport.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

14Nbergamocgil

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

I privati all’assalto della sanità (con l’appoggio del Governo)

Lo scorso 8 luglio Mediobanca ha dato notizia dell’aggiornamento del suo Report 2024 sui maggiori operatori sanitari privati in Italia (con fatturato superiore a 100 milioni) nel 2023.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre blocchiamo tutto, atteso il voto di fiducia per Bayrou

Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10 settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo Ministro francese François Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: 26 e 27 settembre “Alza la voce, alza la testa!” Due giorni di festival per un cambiamento radicale

A Quarticciolo il 26 e il 27 settembre si terrà una due giorni di festival per un “cambiamento radicale”, ancora una volta la realtà romana alza la voce e alza la testa per portare i propri contenuti, le proprie istanze di lotta per una vita dignitosa, per un quartiere sicuro. A partire da questi temi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Oltre i Referendum: una sconfitta da capire

Mentre ancora i seggi erano aperti andava in scena il classico psicodramma della “sinistra”. 

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Alcune considerazioni dei compagni/e del SI Cobas F.P. sul referendum del 8 e 9 giugno

Raccogliamo volentieri l’invito del SI Cobas a dare diffusione al loro punto di vista sul referendum dell’8-9 giugno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Serve un forte movimento pacifista e operaio che si opponga all’Europa del riarmo”, parte della CGIL dice No alla piazza di Michele Serra

Una piazza del riarmo o della pace? E’ frutto di questa ambiguità che molte realtà, partiti e singoli hanno deciso di non aderire alla manifestazione lanciata dallo scrittore tramite Repubblica.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

5 ottobre: abusi in divisa

La ricostruzione dei fatti avvenuti sabato 5 ottobre e che ha visto coinvolti gli attivisti della Rete Bergamo per la Palestina

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Inauguriamo una nuova stagione di lotte al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Next Elettronica di Piano Lago!

Il sogno e la lotta sono due facce della stessa medaglia. Scaturiscono da una percezione della realtà come stato delle cose da modificare profondamente e da una volontà di cambiare radicalmente ed eversivamente lo status quo.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Bergamo: Pride si schiera per la Palestina, il Comune revoca il patrocinio

La decisione di ritirare il patrocinio è scaturita in seguito ad un post pubblicato sui social del Bergamo Pride, che ha preso pubblicamente posizione a sostegno del popolo palestinese e contro il genocidio in atto.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Bergamo: come è morto in carcere Oumar Dia? Mercoledì 1 novembre camminata di protesta a Milano

Cosa è successo a Oumar Dia, 21enne morto nel carcere milanese di San Vittore?

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il governo Meloni e la guerra di classe dall’alto (con qualche eccezione)

Il governo Meloni continua la sua opera di restaurazione neo-liberale per quanto riguarda le politiche economiche e del lavoro.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Calcio (BG): caricato dalla polizia il presidio dei lavoratori della Italtrans. Sabato 17 manifestazione a Bergamo

Polizia e carabinieri sono intervenuti duramente contro i lavoratori della logistica in sciopero con USB nello stabilimento Italtrans di Calcio (Bergamo), uno degli hub principali per il comparto alimentare del Nord Italia, dove operano un migliaio di facchini.