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La calata non ci sarà. In 10’000 a Napoli contro Salvini

A volte la storia ha bisogno di una spinta e a volte la storia ha bisogno che qualcuno si metta in mezzo. Oggi Matteo Salvini voleva tentare la sua calata a Napoli, sperava che il Sud si accontentasse di una conferenza stampa in cui l’atavico anti-meridionalismo della Lega è stato ridotto a “faccenda di calcio” o di una patetica intervista al Corsera in cui giurava il suo amore per Maradona e i Baba. C’è qualcuno a cui non è bastato. Dopo aver occupato il palacongressi dove doveva tenersi il meeting della Lega, oltre 10’000 napoletani si sono presi sabato le strade di Napoli contro la calata di Salvini, dicendo chiaramente che potrà avere anche tutti i talk show dalla sua ma che c’è una parte del paese che non si dimentica nulla. Non si dimentica i cori in cui chiedeva di lavare napoli col fuoco, non si dimentica che ai congressi dei giovani padani si diceva che “i giovani del Sud non fanno un cazzo”, non si dimentica anni di disprezzo e bugie. Ma si ricorda anche benissimo le malefatte di questo losco segretario di un partito che ha governato l’Italia per decenni, rubando e arraffando tra trote, pagliacciate e altre amenità.

Solo un’ingiunzione formale del ministro Minniti a condere la sala e un esercito schierato a difesa del felpato ha permesso a Salvini la sua passerella, un ridicolo comizio davanti a qualche centinaio di truppe cammellate raccattate chissadove. Avvicinatosi al Palacongressi il corteo è stato violentemente caricato, ne sono seguiti scontri con le forze dell’ordine che hanno reagito sparando lacrimogeni. Il corteo ha però resistito fino alla fine dimostrando che il Sud è impermeabile a razzismo e ipocrisia. Più tardi, pescando nel mucchio la polizia ha fermato cinque persone mentre tutto lo spettro politico, a partire dal PD, si è affrettato a dare solidarietà al collega della Lega Nord.

Una piccola postilla per le anime belle che chiedono d’ignorare le mostruosità di Salvini “per non dargli visibilità”. Oltre che eticamente riprovevole questa pseudo-tattica non sta portando da nessuna parte. Il ducetto leghista è h24 in TV, adorato dai giornali e gode già di una visibilità scandalosa. I muri in Ungheria, le morti nel Mediterraneo, il razzismo senza vergogna della polizia italiana a Ventimiglia ci parlano del fatto che è ora di prendere posizione. Per ora non si scende sotto il Rubicone, il dado lo tengono i napoletani!

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