InfoAut
Immagine di copertina per il post

Donald Trump e una strategia rischiosa sin dai primi giorni

Andando con ordine nei primi cinque giorni abbiamo: de-finanziamento dei fondi per l’aborto, annuncio della costruzione del muro con il Messico, ritiro dalla Trans-Pacific Partnership, spostamento dell’ambasciata USA in Israele a Gerusalemme, denuncia dell’”ambientalismo sfrenato” presente nella società durante un meeting con le case automobilistiche, revisione del NAFTA, taglio ad alcune previsioni dell’ObamaCare, attacco diretto all’Europa sui costi della NATO.

La relazione diretta con il popolo ribadita in pompa magna anche durante l’inaugurazione del #j20 si esplica così in uno stile fortemente decisionista, che agisce in tempi rapidi e con intransigenza contro le pastoie burocratiche e chiunque si metta in mezzo rispetto alle volontà presidenziali. Sono da leggersi in questo senso gli annunci no-choice (che ostacola l’interruzione volontaria di gravidanza anche praticata all’estero) mediatizzato ad un tavolo presieduto da soli uomini, e quello della ripresa dei lavori del Dakota Pipeline Access sulle terre delle First Nation indigene. Un Trump quindi in diretta rotta di collisione con due dei più significativi ambiti di protagonismo popolare degli ultimi mesi – la Women March e Standing Rock.

Il giudizio sul merito dei provvedimenti, ovviamente l’unica cosa che conta per le conseguenze sulle vite, viene fatto sfumare nella retorica della rottura dell’immobilismo. Bisogna “fare”, non importa come, ma bisogna “fare!”..sembra quasi di sentire Renzi! Peccato che alcuni dei suoi primi executive orders, in particolare quelli riguardo all’aborto e all’ObamaCare, sono stati male accolti dalla maggioranza degli americani, cosa che non era mai successa nella storia, dove i primi mesi del presidente coincidono sempre con una sorta di “luna di miele”.

Il governo di Trump sembra così ad un primo sguardo animato da una strategia di brevissimo periodo, che è emblema della difficoltà e delle debolezze di un tale programma neo-isolazionista e protezionista, in cui politica estera e interna si fondono a costruire un quadro piuttosto nebuloso.

Come potrà Trump sostenere la crescita USA lasciando in mano alla Cina il governo della globalizzazione e degli accordi commerciali? Come potrà resistere alla perdita di influenza in Medio Oriente dove la Russia è sempre più protagonista? Come potrà evitare un duro conflitto sociale se per mantenere il sostegno dei grandi gruppi della finanza dovrà tagliare in maniera abnorme ciò che resta dello stato sociale americano?

L’azione di Trump pare essere tutta centrata sul mantenere il sostegno nei suoi confronti all’interno del paese. Sia a livello popolare, ribadendo la parola d’ordine sciovinista “Make America great again!” e con una continua enfasi soprattutto sui posti di lavoro che devono rientrare negli USA; sia sul livello dei poteri finanziari e industriali, con la previsione di tagli alle tasse e favori più o meno espliciti alla chiesa più reazionaria, alle lobby di auto e armi e dell’industria energetica.

E’ proprio dal rilancio del conflitto che sembra poter passare il futuro delle fasce più in difficoltà della popolazione degli degli Stati Uniti: stretti dalla durezza della repressione già messa in atto sin dall’inaugurazione (con gli arrestati per gli scontri che rischiano fino a 10 anni di carcere) e il tentativo liberal di riabilitarsi in vista delle prossime scadenze elettorali.

Saranno le lotte sociali a determinare la tenuta della promessa trumpiana, a costruire il panorama dell’opposizione e della resistenza a politiche insopportabili come quelle del tycoon. Siamo solo all’inizio…


Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2). 

Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.  Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Teoria del partito

I prezzi sono più alti. Le estati sono più calde. Il vento è più forte, i salari più bassi, e gli incendi divampano più facilmente.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il significato dell’ascesa cinese

Riprendiamo e traduciamo da marxist.com questa interessante analisi di Kenny Wallace sul significato dell’ascesa cinese.  Buona lettura! Questa nazione, che appena due decenni fa era ancora immersa nel sottosviluppo, è oggi impegnata in una titanica rivalità con gli Stati Uniti, nella quale riesce a mantenere la propria posizione. Nel frattempo, l’imperialismo americano, di gran lunga […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gaza, un futuro di controllo della AI che ci riguarda

Se andiamo a leggere i piani di controllo dell’ordine pubblico prefigurati per la nuova amministrazione di Gaza, vediamo come questi convergano sulla previsione di un modello di sicurezza basato sull’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA), robotica avanzata e sorveglianza aerea.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il bluff dell’ intelligenza artificiale

Perché la bolla speculativa è solo la punta dell’iceberg di un piano per consolidare il potere.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Ecco il testo di riforma della governance degli atenei: e non c’è solo il rappresentante del governo nel CdA

Ecco il testo, finora segreto, della riforma della governance delle università partorito dalla commissione presieduta da Galli Della Loggia.

Immagine di copertina per il post
Formazione

HUB DI PACE: il piano coloniale delle università pisane a Gaza

I tre atenei di Pisa – l’Università, la Scuola Normale Superiore e la Scuola superiore Sant’Anna – riuniti con l’arcivescovo nell’aula Magna storica della Sapienza, come un cerbero a quattro teste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via da Ronchi: la rappresaglia per il corteo del 13 settembre scorso

In una fase in cui il movimento per la Palestina ha attenuato la sua mobilitazione e pressione, la macchina burocratico-repressiva continua a funzionare a pieno ritmo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Se toccate uno, toccate tutti! Omar libero (Aggiornamenti)

Ripubblichiamo il comunicato uscito ieri dal Collettivo Gioberti di Torino, Assemblea studentesca e KSA – Torino a seguito dell’arresto in flagranza differita nei confronti di Omar, uno studente del liceo Gioberti che ha partecipato alla manifestazione studentesca di venerdì 14 novembre.