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Rapper tunisino arrestato e perseguitato per canzone contro la polizia

Da svariati mesi, su Weld el 15, autore e cantante della canzone ”El-Boulissia Kleb” (I poliziotti sono cani)  si sta verificando un totale accanimento da parte della polizia e magistratura che evidentemente hanno mal digerito il testo di  ‘El-Boulissia Kleb’, soprattutto dopo che questa ha iniziato a circolare su diversi siti e social network a partire da marzo di quest’anno. Condannato a 2 anni di reclusione per cospirazione e istigazione alla violenza contro la polizia, Weld venne incarcerato per 6 settimane e scarcerato dopo essersi appellato alla sentenza, ricevendo una riduzione di pena.

Ma il prurito della polizia scatenato dalla canzone di Weld el 15 non si placa: l’11 agosto di quest’anno, viene aggredito, insultato e picchiato da tre poliziotti mentre si trovava con la sua compagna in un ristorante. Una vera e propria persecuzione nei suoi confronti e non solo: circa un mese fa, due rappers tunisini, Maher Chebbi e Romdhane Jebali, vennero arrestati dopo un concerto a Mjez El Bab, dopo aver effettuato una cover della canzone incriminata. Anche qui i due rappers in questione vennero tenuti in stato di fermo per circa 6 ore per poi essere rilasciati.

Una vera e propria persecuzione arbitraria quella da parte della polizia il cui sindacato aveva già annunciato il 28 giugno l’intenzione di boicottare e perseguire i concerti rap dopo aver più volte proposto un disegno di legge per introdurre pene più dure per chi “attacca” fisicamente o verbalmente le forze dell’ordine. Un atteggiamento che di certo non fa altro che confermare quanto esplicitato nella canzone di Weld el 15, che certamente non di ferma di fronte alla persecuzione giuridica e poliziesca messa in atto nei suoi confronti.

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