InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ronald Stark e l’operazione Blue Moon

||||

RONALD STARK E L’OPERAZIONE BLUE MOON: QUANDO LA CIA DIFFUSE LE DROGHE PESANTI NEI MOVIMENTI DEGLI ANNI SETTANTA PER FERMARE LA RIVOLUZIONE

Quando la polizia lo ferma in un albergo di Bologna nel febbraio del 1975 dopo una strana soffiata, nella sua camera trovano parecchi milioni in valuta straniera e una gran quantità di LSD. Lui prima dice di chiamarsi Terence Habbot e di essere inglese, poi tira fuori quattro diversi passaporti. Infine in una cassetta di sicurezza in una banca di Roma di sua proprietà trovano dei documenti intestati a Ronald Stark, cittadino americano, e dei cristalli di acido lisergico mai visti e sintetizzati prima.

Lo portano in carcere con l’accusa di traffico di stupefacenti. Stranamente è detenuto nel penitenziario di Pisa dove si mette in contatto con Renato Curcio e altri appartenenti alle Brigate Rosse. Stark millanta di avere rapporti con l’OLP, si interessa del dibattito interno delle BR, inventa perfino un nuovo codice di comunicazione tra i brigatisti. Incontra anche elementi di altri gruppi eversivi con cui stringe strani legami. E alla fine si mette in contatto con i carabinieri e con la polizia e denuncia tutto quello che ha scoperto. Poi quando la magistratura decide di interrogarlo fa intendere di non poter collaborare perché è un agente segreto americano.

Qualche mese dopo viene liberato: è una spia americana. Anche se la CIA fino alla sua morte, vera o presunta, nelle Antille del 1985, negherà la sua appartenenza all’agenzia.

Più tardi si scoprirà che Ronald Stark era stato uno dei principali artefici dell’operazione Blue Moon con cui i servizi segreti americani si prefiggevano di diffondere droghe pesanti all’interno dei movimenti giovanili di protesta al fine di indebolirli, controllarli e destabilizzarli. Stark, lungi dall’operare solo in Italia, aveva avuto importanti ruoli in vari paesi partecipando probabilmente fin dall’inizio al piano MK Ultra, la principale operazione della CIA dedicata al ruolo che le sostanze allucinogene potevano esercitare nel controllo della mente, sia in teatri di guerra che sul “fronte interno”.

La CIA, così come l’FBI di Hoover, aveva ben compreso che eroina, LSD e affini potevano essere spacciati da agenti provocatori come “droghe liberatorie”. In realtà si trattava di un vero e proprio antidoto alla rivoluzione. Dalle Pantere Nere ai reduci del Vietnam, dagli studenti del ’68 alle femministe, non vi fu un movimento in cui la piaga degli stupefacenti non prese piede con effetti devastanti. La guerra non ortodossa era stata combattuta e vinta dalla CIA anche a colpi di eroina.

da Cannibali e Re

Guarda “CIA complicit in drug trafficking to marginalize black community – Mehr News Agency“:

Guarda “Los 80, drogas, sida y punk en Euskal Herria“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo stadio finale di Israele: tra autarchia e capitalismo di rapina

L’immagine di invincibilità che lo stato sionista sta cercando di ristabilire sul piano militare non può nascondere i segni della sua corsa, irreversibile, verso un capitalismo di rapina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Piemonte: verso il 20 e il 22 settembre: giornate di mobilitazione contro il genocidio in Palestina

Continuano le mobilitazioni di piazza in tutta Italia a sostegno della Palestina, si intensificano con l’attuale escalation degli attacchi a Gaza City, e in coordinamento con la Global Sumud Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Invasione via terra a Gaza City: aggiornamenti e collegamento da Deir Al Balah

Nella notte tra lunedì 15 e martedì 16 l’esercito israeliano, sulla scorta di massicci bombardamenti, ha fatto irruzione con centinaia di carri armati sul territorio di Gaza City.

Immagine di copertina per il post
Formazione

La banalità del male accademico: difendere un’ora di lezione e ignorare un genocidio

Di seguito pubblichiamo il comunicato uscito da Studentx per la Palestina Pisa e ripreso anche da Giovani Palestinesi e Rete Ricerca e Università per la Palestina in merito alle iniziative svolte in Università a Pisa in solidarietà alla Palestina e per dare seguito allo slogan “blocchiamo tutto”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

American Primeval

Dell’omicidio di Charlie Kirk e del suo presunto esecutore Tyler Robinson si sta parlando ampiamente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Mobilitazione generale a fianco della Palestina: presidi in tutta Italia

Striscia di Gaza, 16 settembre 2025. Da questa notte Israele ha iniziato l’operazione di conquista totale di Gaza City, effettuando bombardamenti a tappeto su tutta la città per preparare il terreno all’invasione via terra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nella logica distorta di Israele, veganismo e genocidio vanno di pari passo

Un elemento meno noto della campagna di disinformazione israeliana è il suo status autoproclamato di nazione leader in materia di diritti degli animali

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’unico infiltrato? Il ponte sullo Stretto

Nella notte tra il 9 e il 10 settembre, tre compagni sono stati tratti in stato di arresto, e ora sono in carcere, con accuse che riguardano fatti avvenuti a marzo, durante il Carnevale “No ponte, contro WeBuild e in solidarietà al popolo Palestinese”.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Questo libro è illegale”

Come i testi clandestini nei sistemi autoritari, questo glossario serve per resistere alla repressione e per non piegarsi a una logica da Stato di polizia che criminalizza il dissenso e assoggetta i diritti alla paura.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nepal: intervista da Katmandu con Navyo Eller, “Mai vista una rivoluzione così veloce, netta e senza compromessi”

È tornata la calma nel paese himalayano dopo le durissime quanto rapide proteste della scorsa settimana a Katmandu e in molti altri centri del Nepal.