InfoAut
Immagine di copertina per il post

La lucha di Gregoria Apaza Nina

||||
||||

Gregoría Apaza Nina nata a Ayo Ayo, nell’attuale Bolivia, intorno al 1751. È una indigena Aymara, che ha guidato nel 1781, insieme al fratello Túpac Katari e sua cognata Bartolina Sisa, una delle più grandi insurrezione degli indios contro le autorità spagnole in Alto Perú.

Prese parte all’assedio di La Paz e ci riuscì, insieme al suo compagno Andrés Túpac Amaru (nipote di Túpac Amaru II), per impadronirsi della valle e del comune di Sorata. Infine catturata dagli spagnoli, morì di torture nella piazza principale di La Paz. Gregoria, figlia di Nicolás Apaza e Marcela Nina, fino allo scoppio della ribellione del 1781, visse nella località di Ayo Ayo, a 70 km da La Paz, parlando solo in lingua aymara, non sapeva leggere o scrivere e non aveva ricevuto nessuna istruzione. Aveva sposato il sacrestano Alejandro Pañuni e aveva, quando si unì alla ribellione, un bambino ancora piccolo – secondo quanto si può dedurre dai documenti che registrano la sua confessione ai tribunali spagnoli. È certo che aveva trent’anni quando nel 1781, lasciò improvvisamente la famiglia e la casa per unirsi al grande movimento di rivolta, guidato da suo fratello Tupac Katari contro il potere spagnolo. Era, come sua cognata Bartolina Sisa, un prezioso supporto per Túpac Katari, amministrando i beni risultanti dal saccheggio, organizzando gli accampamenti e guidando i guerrieri sul campo di battaglia. Quando le truppe ribelli assediarono la città di La Paz, e Túpac Katari dovette assentarsi, fu Gregoria Apaza, con sua cognata, ad assumere il comando delle truppe Aymara. Sembra che le due donne fossero così efficaci che l’assedio non fu influenzato dall’assenza di Túpac Katari. Gregoria sarebbe stata infatti dotata di un’intuizione fortissima per discernere le cose veramente importanti e riconoscere i momenti decisivi. Mentre il potere di Túpac Katari si rafforzava e sua sorella brillava come condottiera, provenivano dal Perù, nell’anno 1781, nuove forze ribelli, inviate dal caudillo José Gabriel Túpac Amaru per rinforzare gli insorti, e alla testa del quale c’era il giovane Andrés Túpac Amaru, nipote del caudillo, un giovane di 17 o 18 anni, in grado di leggere e scrivere, una persona valorosa di grande acume militare. Gregoria Apaza e Andrés Túpac Amaru si sono innamorati e insieme hanno combattuto e vinto diverse battaglie. Dopo che l’assedio di fronte a La Paz sembrava sufficientemente consolidato, Túpac Katari incaricò sua sorella di conquistare la valle e il villaggio di Sorata, a circa 100 km in linea d’aria a nord-nordovest di La Paz. Gregoria Apaza e Andrés Túpac Amaru durante l’assedio del villaggio di Sorata, fecero costruire una diga per accumulare l’acqua derivante dallo scioglimento della neve e poi riversarla sul villaggio, che ne distrusse le difese e allagò le case. La città fu presa dopo pesanti combattimenti da Gregoria e Andrés, e la coppia vi rimase per un mese. Nell’ottobre 1781, mentre Andrés, chiamato da una lettera dello zio, si era recato ad Azángaro in Perù, Gregoria apprese che le truppe spagnole erano riuscite a rompere l’assedio di La Paz e che Túpac Katari si stava ritirando nelle campagne circostanti. Mentre gli spagnoli catturarono Túpac Katari e sua moglie Bartolina Sisa, Gregoria si mosse con il suo esercito di indios verso La Paz per venire in aiuto del fratello; tuttavia, dopo una feroce battaglia, anche lei fu catturata. Gregoria Apaza e sua cognata sono state imprigionate in una cella fredda, buia e umida dove hanno atteso la loro condanna per otto mesi. Il 6 settembre 1782, condannata dall’auditor Francisco Tadeo Díez de Medina, Gregoria Apaza è stata insieme a Bartolina Sisa, impiccata alla presenza della folla nella piazza principale di La Paz, dopo che gli era stata deposta una corona di spine sulla fronte e aver percorso nuda su un asino la distanza dal carcere alla esecuzione. Per servire da esempio, il suo corpo fu fatto a pezzi, le sue membra smembrate, la sua testa attaccata a un palo e il resto del suo corpo bruciato, così che le sue ceneri furono disperse dal vento .

Guarda “GREGORIA APAZA – WARMIS #AbyaYalaTV“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Resistenza contro il saccheggio a Oaxaca

Il 7 giugno 2025, sotto il sole di Playa Salchi, un uomo cammina con il figlio verso il suo terreno. Di fronte alla prima staccionata, un bossolo di fucile brilla come un avvertimento silenzioso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza/3

Qui e qui le altre parti. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network 4. Le perdite economiche derivanti dalla distruzione del settore agricolo e dei sistemi di produzione alimentare La distruzione sistematica del settore agricolo di Gaza e dei sistemi di produzione alimentare ha portato a devastanti conseguenze umanitarie ed economiche. Se Gaza […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Decimomannu (Ca): la polizia scaglia elicottero e lacrimogeni contro la protesta antimilitarista e innesca un incendio

Dura repressione poliziesca contro la protesta antimilitarista che, sabato 14 giugno, ha portato compagne e compagni del movimento A Foras e di altre realtà solidali del territorio attorno all’aeroporto militare di Decimomannu, in provincia di Cagliari, per manifestare contro la guerra e le basi militari presenti in zona.La repressione è infatti iniziata ancora prima dell’inizio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contaminazione in Iran. Silenzio sulle bombe atomiche di Israele.

Riprendiamo da Radio Onda Rossa In una corrispondenza con Giorgio Ferrari, analizziamo i diversi aspetti collegati all’attacco di Israele nei confronti dell’Iran: dal ruolo ambiguo dell’ AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), alle modalità di dotazione nucleare da parte dell’Iran, ai rischi molto concreti di contamnazione a seguto dei bombardamenti israeliani, motivo per cui gli […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fuck ICE! Note sulla rivolta.

Da giorni Los Angeles è sotto assedio, una vera e propria invasione poliziesca contro i lavoratori migranti ha scatenato un’odata di proteste e resistenza popolare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medio Oriente: Israele dà fuoco alla regione. Attacchi multipli all’Iran

Raid pure in Libano e Palestina. Teheran: “è una dichiarazione di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Assemblea regionale di Confluenza Sabato 12 luglio a Mazzé: “Il destino dell’agricoltura e del suolo in Piemonte: tra agri-fotovoltaico e nucleare”

Assemblea regionale di Confluenza Sabato 12 luglio a Mazzé: “Il destino dell’agricoltura e del suolo in Piemonte: tra agri-fotovoltaico e nucleare”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global March to Gaza: migliaia di persone in marcia nel Convoglio Sumud dalla Tunisia e da molti altri Paesi del mondo

Di seguito il comunicato della Global March to Gaza che vede l’adesione e il ricongiungimento anche con il Convoglio Sumud partito dalla Tunisia lunedì 9 giugno e alcuni aggiornamenti e corrispondenze dalle carovane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.