Le prime due settimane del mese di Settembre in Russia sono caratterizzate dalla definitiva esplosione del malessere sociale, specialmente nelle campagne e sulla linea del fronte. La straordinaria vittoria riportata dalla popolazione di Pietrogrado contro le truppe golpiste del generale Kornilov, totalmente guidata dai bolscevichi, ha donato ulteriore linfa alla causa rivoluzionaria, facendo emergere una volta per tutte l'inutilità e la parzialità del Governo provvisorio.
Il primo passo dell'esecutivo è la formazione di un direttorio composto da Kerenskij, Nikitin, Tereščenko, Verchovskij e Verderevskij, nonostante le ambiguità e l'ambivalenza mostrate dal Primo ministro Kerenskij nell'affare Kornilov. Proprio quest'ultimo provvede ancora una volta a reprimere le pressioni rivoluzionarie del proletariato, e ordina di desistere immediatamente dalla formazione "spontanea" di distaccamenti, nati sull'onda della reistenza popolare di Pietrogrado, col pretesto di dover combattere l'azione controrivoluzionaria.
Contemporaneamente a Minsk si apre la conferenza dei bolscevichi della regione e del fronte, mentre i soldati procedono nella creazione della Guardia rossa di Krontadt, disobbedendo di fatto agli ordini del Governo provvisorio.
Nei giorni successivi si moltiplicano le aggregazioni militari ai danni dell'esecutivo e della deleteria guerra che semina terrore e morte ormai entro i confini russi.
Il 4 settembre l'equipaggio della torpediniera Ghenevnij vota una risoluzione che chiede l'immediato passaggio del potere ai Soviet, mentre Kerenskij reitera l'invito a sciogliere i comitati e le organizzazioni create per contrastare Kornilov. Il 5 si apre a Krasnojark il congresso dei soviet della Siberia all'insegna delle parole d'ordine bolsceviche; nel frattempo il Soviet di Mosca lancia un appello per la conquista del potere da parte del proletariato rivoluzionario e dei contadini, mentre viene decisa l'organizzazione della Guardia rossa.
Il precipitare della situazione costringe il Governo, nella figura di Pal'činskij, ad emanare un decreto in cui si obbliga ogni persona a dichiarare tutte le armi da fuoco in possesso entro il 20 Novembre.
Si susseguono senza sosta le iniziative dei bolscevichi, ora più determinati che mai a capeggiare l'insurrezione rivoluzionaria e prendere il potere. La sezione operaia del Soviet di Pietrogrado elegge un presidium bolscevico dopo pochi giorni, mentre l'apertura del III Congresso dei Soviet di Finlandia è saldamente in mano ai bolscevichi. Finalmente il 12 Settembre il Soviet di Taškent decide di scatenare un'offensiva rivoluzionaria contro il Governo provvisorio. E' l'insurrezione!
Tra il 12 e il 14 Lenin indirizza al Comitato centrale del Partito bolscevico due fondamentali lettere, I bolscevichi devono prendere il potere e Il marxismo e l'insurrezione, per incoraggiare la continuazione degli avvenimenti degli ultimi giorni.
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