InfoAut
Immagine di copertina per il post

Un tetto sopra la testa per non essere esposte al mondo senza riparo: sulla violenza istituzionale sulle donne

||||

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa della Mala Servanen Jin sullo sfratto di Houda in provincia di Pisa e le iniziative di lotta nei confronti dei servizi sociali e della Società della Salute. Un approfondimento sul tema della violenza delle istituzioni nei servizi sociali, sulle donne in particolare.

Da ieri mattina è iniziata una dura protesta ai servizi sociali di Navacchio (frazione del Comune di Cascina) per ottenere una soluzione abitativa per Houda e la sua famiglia.
Houda è una donna sola che vive a Cascina con i tre figli piccoli, di uno, tre e sei anni, e da oltre un anno si trova sotto sfratto per morosità incolpevole. Da lungo tempo Houda segue i percorsi istituzionali preposti alla risoluzione del suo problema, ma negli uffici comunali e dei servizi sociali ha trovato solo porte sbarrate in faccia; i servizi sociali fino ad ora le hanno negato anche i sussidi minimi che le spetterebbero per legge: il pagamento della caparra e un’integrazione all’affitto per passare in un nuovo alloggio.
Proprio nel comune di Cascina nel Febbraio 2014 una donna brasiliana con tre figli, si era tolta la vita; l’affitto dell’appartamento troppo caro e tre figli da mantenere; mentre lo sfratto della casa si avvicinava, si era rivolta all’ufficio casa di Cascina per cercare di trovare rapidamente una soluzione senza trovarne e in preda alla disperazione aveva compiuto questo tragico gesto.
La nuova giunta comunale della Lega Nord invece si scopre paladina delle donne, promuovendo l’ennesima campagna contro la violenza di genere in cui regala degli spray al peperoncino (sigh!), mentre l’assessore alla casa e al sociale Ziello, che fino ad ora non ha fatto nulla di concreto per contrastare l’emergenza abitativa, ha provato a denigrare ulteriormente questa donna, etichettandola come “clandestina”, “scroccona” e ribadendo la posizione di non voler intervenire per risolvere la situazione.

Negli ultimi mesi per ben tre volte l’ufficiale giudiziario ha provato a eseguire lo sfratto con l’ausilio della forza pubblica, in un’occasione addirittura mettendo in pericolo l’incolumità dei figli. Grazie alla determinazione di questa donna coraggiosa e alla presenza di tanti e tante solidali, però, lo sfratto è stato sempre rinviato.
Il proprietario di casa consapevole della delicata situazione, nelle scorse settimane è entrato nell’appartamento, mentre Houda era fuori, e le ha tagliato i fili della caldaia, della cucina e del frigo e l’ha più volte minacciata e intimorita.

Questa volta Houda ha deciso di non attendere l’ennesima visita del proprietario arrogante, accompagnato da vigili e polizia, pronto a insultarla e minacciarla davanti ai suoi figli. Ha deciso di non chiedere un altro rinvio, di non allungare questa tribolazione di qualche settimana.
Ieri lo sfratto è stato eseguito e Houda ha deciso di andare dai responsabili del suo disagio, quei servizi sociali che da ieri le stanno negando la possibilità di un confronto scappando dagli uffici, negandosi al telefono e non facendosi trovare. Houda ha deciso di accamparsi all’interno degli uffici dei servizi sociali di Navacchio e rimanere a dormire lì aspettando una risposta che non è mai arrivata.
Quando questa mattina al distretto di Navacchio le assistenti sociali non si sono presentate, Houda insieme alle famiglie solidali hanno spostato il presidio alla sede centrale della Società della Salute.
Dopo ore di attesa va in scena il solito teatrino, l’assistente sociale non si fa trovare, l’assessora al sociale di Pisa (nonché Presidente della Società della Salute area vasta) che grida “andate via questa è casa mia”.
L’amministratrice PD, che l’otto marzo aveva steso lo striscione “Non una di meno” dal balcone del Comune di Pisa (insieme alla sua collega Chiofalo di recente promossa nel comitato nazionale per le Pari Opportunità) e che a parole si spende in campagne “pubblicitarie” per i diritti delle donne, si trincera nel “suo palazzo” negandosi a quelle stesse donne che lottano per la loro dignità senza lasciarsi prendere dalla disperazione.

Perché continuare a negare i diritti a una donna che ha tutti i criteri di accesso ai contributi e alle prestazioni del servizio? Perché il Comune continua a evitare i propri doveri nei confronti delle cittadine e dei cittadini? La risposta a questo Houda la conosce bene: in nome del risparmio, i suoi diritti, come quelli di molte altre persone, devono essere cancellati.

Noi abbiamo scelto di stare al fianco di questa donna, che lotta coraggiosamente per la dignità sua e dei suoi figli, perché la sua storia è quella di tantissime altre donne che quotidianamente vengono umiliate da assistenti sociali, politici, proprietari di casa e datori di lavoro.
Gli assistenti sociali addetti all’emergenza abitativa devono prendere atto degli abusi che stanno portando avanti nei suoi confronti e trovare una soluzione che le permetta di entrare in un nuovo alloggio con i contributi che per legge sono destinati a chi si ritrova in questa situazione.
Non richiede alcun rischio per la sindaca di Cascina, per l’assessora Capuzzi per le assistenti sociali spendere belle parole sulla sicurezza per le donne. Ma questi sono gesti nobili solo se sacrificano qualcosa della collettività per il bene di tutte. Le trovate spot, con i falsi piagnistei sui giornali dopo le tragedie, con le adesioni pro forma alle campagne femministe non fanno da sole la nostra sicurezza. La nostra forza e sicurezza passa per il rispetto della dignità, nel sentirci forti e sicure, libere da ricatti, non in ostaggio dell’ansia dello sfratto, di un domani senza un tetto sopra la testa, esposte al mondo senza riparo. Quanto costa alle amministratrici spendersi per questa campagna?

Lo slogan “Non una di meno” per noi significa lottare insieme a Houda e non permettere più tragedie come quelle che sono avvenute si ripetano nel silenzio generale, significa che non permetteremo più che la dignità delle donne venga calpestata da quei soggetti che sono preposti a salvaguardarla.

Mala Servanen Jin

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

lottaperlacasaNONUNADIMENOpisaviolenza sulle donne

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il bluff dell’ intelligenza artificiale

Perché la bolla speculativa è solo la punta dell’iceberg di un piano per consolidare il potere. In queste ultime settimane abbiamo sentito parlare sempre piu spesso dell’IA come una “bolla”. Con questo termine si descrive la crescita vertiginosa e insostenibile delle valutazioni di mercato delle aziende legate all’IA. In modo simile a quanto accaduto con […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’ottavo fronte: la Cupola di Ferro Digitale di Israele e la battaglia narrativa

Mentre i suoi militari bombardano Gaza, nonostante l’accordo per un cessate il fuoco, Tel Aviv lancia un’offensiva parallela su internet volta a mettere a tacere le narrazioni della Resistenza, manipolare le percezioni globali e riprogettare la memoria digitale dei suoi Crimini di Guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecocidio, imperialismo e liberazione della Palestina/1

La devastazione di Gaza non è solo genocidio, ma anche ecocidio: la distruzione deliberata di un intero tessuto sociale ed ecologico.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché Trump vuole “salvare” Milei

Swap multimilionario del Tesoro Usa in cambio dell’impegno a cacciare la Cina dall’Argentina. Sospetti di fuga di fondi speculativi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»

Siamo dentro a una nuova accumulazione primitiva, a un nuovo ciclo strategico innescato da Trump.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele sta perpetrando un olocausto a Gaza. La denazificazione è l’unica soluzione possibile

Il micidiale etno-suprematismo insito nella società israeliana è più radicato di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich. Deve essere affrontato alla radice.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupare per la Palestina: Se la scuola sta in silenzio, gli e le studentesse alzano la voce!

Ripubblichiamo questo contributo scritto e pubblicato da “Riscatto – Cronache dalla Pisa che non si rassegna!” in merito all’ondata di occupazioni nelle scuole in solidarietà alla Palestina che si sta verificando in queste settimane a Pisa e non solo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Campeggio no base 5-6-7 settembre – Comunicato conclusivo

Il campeggio territoriale No Base del 5-6-7 settembre è stato un momento fondamentale nella crescita della lotta del movimento No Base, aprendo nuovi spazi di organizzazione e di lotta, unendo persone e realtà differenti nell’obiettivo comune di fermare la base militare.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per un campeggio No Base territoriale: 5-6-7 Settembre al presidio di Pace “Tre Pini” San Piero a Grado

Mentre crescono le connessioni tra le nostre lotte, sentiamo l’urgenza di continuare ad organizzarci insieme in un nuovo campeggio al Presidio di pace “Tre Pini”, per trasformare il diffuso rifiuto della base militare e della guerra in opposizione concreta.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Boicottaggio respinto, verità distorta: UniPi sceglie la guerra e la chiama pace

Un contributo del Collettivo Universitario Autonomo – Pisa in merito alla votazione del senato accademico dello scorso venerdì 11 luglio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SCELTE DISARMANTI | Lotte e Percorsi per un’Europa di Pace

La logica di investimento in caserme verdi, aeroporti azzurri e porti blu, non riesce a mascherare l’opera di devastazione ambientale e sociale che la militarizzazione dei territori comporta.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Breaking the Wall Conference for Palestine – Convegno per la Palestina

Giovedì 29/05 – Venerdì 30/05, Polo Carmignani, Università di Pisa

In una fase storica di mobilitazione bellica globale, di intensificazione del genocidio in Palestina, di sollevazione di milioni di persone in solidarietà con il popolo palestinese, le università e la produzione della conoscenza sono diventati un terreno di scontro e di cambiamento.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Straordinario Newroz: crowdfunding per la manutenzione straordinaria dello spazio sociale!

Lo Spazio Antagonista Newroz è sempre stato un punto di riferimento a Pisa per le lotte sociali e per una cultura alternativa alla logica del profitto. Nei 26 anni da quando è nato, generazioni intere di militanti, musicisti, collettivi, hanno attraversato gli spazi del centro sociale autogestito, rendendone possibile l’esistenza. Oggi, il Newroz ha bisogno di importanti interventi strutturali: se lo vuoi sostenere, anche tu puoi donare un contributo!