L’anno 2021/2022 è stato segnato fin da subito da un autunno – principalmente romano – costellato da decine di occupazioni degli istituti superiori della capitale, che chiedevano fondi all’edilizia scolastica e migliore gestione da parte del Governo di dad e salute mentale legate alla pandemia. Poi le proteste di gennaio scoppiate a seguito della morte di Lorenzo Parelli, studente di 18 anni morto al suo ultimo giorno di stage in un’azienda di Udine.
La risposta muscolare a queste proteste da parte delle forze di polizia, la gestione dell’ordine pubblico, le dichiarazioni da parte della ministra dell’interno Lamorgese e del ministro dell’istruzione Bianchi hanno gettato benzina sulla rabbia che permea nelle giovani generazioni cresciute durante la pandemia.
A Torino sono diventate 10 le scuole occupate dagli studenti e studentesse in questi giorni. Si sono aggiunte questo giovedì mattina il Maxwell di Nichelino, il convitto nazionale Umberto I di Torino e al Majorana di Moncalieri hanno fatto sciopero. Una serie di occupazioni che confluiranno settimana prossima nell’appuntamento di piazza del 18 di febbraio.
“Per un futuro che parta da noi”, rivendicano i giovani che si sono uniti alla protesta dei licei Gioberti, Alfieri, Primo Levi, Cottini, Cattaneo e D’Azeglio, Bodoni-Paravia e il liceo artistico Aldo Passoni. La mobilitazione è nata dalle proteste per la morte di Lorenzo Parelli e dopo gli scontri con la polizia a Torino, in piazza Arbarello, del 28 gennaio.
Da Torino Cecilia studentessa del ksa e del d’Azeglio occupato. Ascolta o Scarica.
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