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La battaglia di Morelia

A far scoppiare la protesta è stata l’operazione di polizia che all’alba di sabato ha portato allo sgombero simultaneo di tre ostelli universitari; dopo questo episodio gli studenti si sono immediatamente radunati in piazza, chiedendo che il governo si impegnasse a finanziare l’accesso per tutti gli studenti agli ostelli universitari da cui erano stati sgomberati.

Nei giorni scorsi, inoltre, studenti appartenenti a due collettivi universitari avevano sequestrato diversi mezzi della polizia, pretendendo che in cambio della loro restituzione il governatore del Michoacan, Fausto Vallejo, mettesse a loro disposizione alcuni furgoni con cui poter attraversare le zone rurali del paese e diffondere la mobilitazione.

Il governo ha rifiutato qualsiasi confronto o mediazione ma nella giornata di sabato la rabbia per le strade di Morelia è esplosa in fretta: un’auto della polizia è stata data alla fiamme, le forze dell’ordine hanno risposto con una brutale repressione ma sono riusciti a disperdere la manifestazione e la resistenza degli studenti solo dopo diverse ore. Il bilancio della giornata è stato di decine di feriti e di 198 arresti.

L’uso del pugno di ferro da parte del governo non è certo cosa nuova per gli studenti, che hanno ancora vivo il ricordo di Gabriel Echevarria de Jesus e Jorge Alexis Herrera Pino, i due giovani uccisi dalla polizia nel dicembre scorso nel corso di una mobilitazione nello Stato di Guerrero.

Il Michoacan, che all’oggi è lo stato messicano con il più alto tasso di disoccupazione giovanile, è teatro di protesta ormai da diversi mesi e le giornate di sciopero indette finora hanno sempre trovato un’adesione larghissima fra gli studenti e, in parte, tra gli insegnanti.

Fulcro della mobilitazione studentesca è l’Universita’ Michoacana de San Nicolas de Hidalgo, che raccoglie decine di migliaia di studenti provenienti da tutto il paese, i quali da mesi chiedono maggiori finanziamenti per l’istruzione pubblica.

Il dato che emerge è che in Messico, così come in Canada, in Cile e in molti altri paesi, la componente studentesca e giovanile sta trovando spazi di protagonismo sempre più ampi nel rivendicare l’accesso ad una formazione migliore ed un futuro all’altezza delle proprie esigenze.

Da CuaTorino.org

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