
20.000 scioperano a Cagliari. Gli studenti proseguono oltre il comizio
Lo spezzone finale del corteo è stato agitato dagli studenti medi i quali, in pochi giorni, dal 14N, hanno dimostrato una rapida maturazione, crescendo di numero, arrivando al concentramento dagli istituti occupati e mostrando una sempre maggiore incompatibilità con le tradizionali sfilate sindacali. È così che i comizi vengono disertati perché non ci si vuole fermare. Dopo aver sanzionato la Banca di Credito Sardo e dopo alcuni momenti di tensione in cui i libri scudo sono stati schierati davanti al palazzo del consiglio regionale, lo spezzone della formazione, all’incrocio tra via Roma e Largo Carlo Felice, ha deciso di proseguire, deviando dal percorso autorizzato e boicottando il comizio sindacale. Una polizia nervosa ha prontamente schierato agenti in antisommossa ai lati del corteo selvaggio che ha poi proseguito oltre decidendo di terminare la propria marcia in Piazza del Carmine con un’assemblea.
La giornata di oggi ci conferma la presenza di una forte volontà di rifiuto delle politiche di austerity socialmente radicata tra i più giovani di noi, nei confronti dei quali più a nulla valgono le promesse a fronte della privazione costante di ricchezza e di erosione di futuro. Tradurre in percorsi comuni sui territori le reti di relazioni che portano nella medesima piazza i giovani sulcitani di Carbonia “figli della crisi” con gli studenti delle scuole di mezza Sardegna significa ora prima di tutto forzare l’ambiguità che vuole la conflittualità contro i responsabili della crisi bloccata entro le dinamiche di pacificazione sindacale che altro non hanno da consegnarci se non l’accontentarci. E allora non si tratta di “soffiare sul fuoco“, come sostiene il segretario regionale CGIL Enzo Costa, quanto piuttosto di riconoscere politicamente l’incompatibilità con chi ancora, per paura delle lotte e dell’insorgenza sociale, pensa di poter gestire la violenza della crisi contenendo e dividendo la resistenza delle persone nell’isolamento delle vertenze di un lavoro ormai in frantumi.
Sebbene ancora minoritaria ed espressione di singole lotte, per l’ennesima volta, come lunedì nei confronti di Bersani, questa tendenza al rifiuto di tutta una rappresentanza politico-sindacale complice dell’inasprirsi della crisi, si è tradotta nella contestazione, dopo il corteo, del segretario PDL Angelino Alfano. Questo, impegnato nella campagna elettorale delle primarie del centrodestra, al suo arrivo alla Fiera, è stato subito contestato da un gruppo di operai dell’Alcoa.
Di seguito il comunicato delle realtà studentesche autorganizzate cagliaritane sulla giornata di oggi
Oggi, 24 novembre, il movimento studentesco cagliaritano è sceso in piazza insieme a operai del Sulcis, precari della scuola e docenti di ruolo per dire “NO” alle politiche di austerità, alle logiche del profitto capitalista, cause prime dello smantellamento del sistema welfaristico che si traduce nell’impoverimento sociale. Atti come il lancio di uova riempite con vernice colorata contro la Banca del Credito Sardo e contro il Palazzo del Consiglio Regionale simboleggiano il nostro rifiuto del sistema creditizio – strumento di impoverimento – e delle politiche regionali complici della dismissione dei servizi di tutela sociale, della trasformazione e della privatizzazione del pubblico in terreno di speculazione a vantaggio di pochi. Allora sappiamo che immediatamente opporci a queste politiche significa costruire reti sociali e immaginarci comunemente la costruzione di un futuro che non passi per gli stessi soggetti – tecnici, politici e uomini della finanza – che ce lo stanno oggi negando. Per questo, per il 30 novembre, abbiamo deciso di indire un'”Assemblea pubblica verso lo sciopero del 6 dicembre“, giornata di mobilitazione nazionale, con l’intenzione di ricomporre il mondo della formazione e del lavoro in un percorso di lotta comune.
Collettivo Autonomo Studenti Casteddu
Collettivo Universitario Autonomo Casteddu
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