InfoAut

Chi dà dei mafiosi ai Notav?

Una delle più frequenti accuse che viene rivolta ai militanti del movimento Notav – in ordine di preferenza dopo quella di essere “fuori dal tempo” e “terroristi” – è quella di utilizzare metodi mafiosi per ottenere consensi e incutere paura negli avversari. E’ un’accusa utilizzata soprattutto per spiegare la pressoché totale assenza di consensi per l’opera in Val Susa: se nessuno (o quasi) si pronuncia a favore dell’opera che porterà sviluppo e benessere è peché in quelle lande sono tutti scemi o, peggio ancora, obbligati al silenzio da squadracce para-mafiose. Salvo poi scoprire che un SìTav che si sentirebbe minacciato da un’ideologia che gli impedisce di andare in 4 ore a Barcellona per una  paella o in 5 a Kiev “per ballare con le bellissime ragazze ucraine” viene fermato (dai passanti prima che dai carabinieri) mentre tenta di sprangare i vicini di casa…

L’accusa di essere dei mafiosi – l’ironia della sorte vuole ch’essa provenga spesso da quei pochi luoghi in cui si concentra il culturame mafioso in valle: un po’ a Susa, un po’ a Bardonecchia – serviva a certi poveracci per darsi un’altra incomprensibile spiegazione: dove prendono i soldi i notav? Col pizzo, ovviamente, obbligando i valsusini a versare “l’imposta rivoluzionaria”… Gente talmente abtuata alla sola regola, tristemente universale, del valore di scambio da non riconoscere la possibilità di una libera e autonoma attività solidale di mutuo soccorso tra compagn* – quello che dentro il movimento Notav accade con frequenza.

Tra i tanti che ci hanno insultato in questi anni c’è stato anche lui, Primo Greganti – vecchio tesoriere del Pci meglio conosciuto come compagno G. – già al centro delle inchieste della prima Tangentopoli e arrestato per l’Expo in questi giorni. Torinese di nascita, ex operaio Fiat, la sua traiettoria individuale la dice lunga sul tipo di mobilità sociale verso l’alto che permette il sistema-Pd (e precedenti incarnazioni): non con le lotte e la partecipazione collettiva ma venendo a patti col Capitale, gestendo denaro pubblico e distribuzione di favori e poltrone.

“Il compagno G.” era in prima fila alla presentazione della campagna elettorale di Chiamaparino di pochi mesi fa. Mentre ancora non si cancella dai nostri visi la gioia per il successo della manifestazione di sabato e molti in valle ridono di sottecchi per i soldi che Chiamparino ha devoluto a sua insaputa al movimento, sarebbe forse ora che il senatore Esposito faccia qualche interrogazione parlamentare e qualche richiesta di repulisti interna al partito… Più passa il tempo e più il movimento Notav resterà senza avversari, dal momento che tutti quelli che lo ostacolano tramontano, per incapacità politica, vecchiaia, tramonto delle consorterie politiche di riferimento… o perché colpiti dalla Magistratura.

Quasi come il movimento Notav, potrebbe arguire qualcuno!?!

La differenza è che il movimento Notav non demorde e non perde consenso nella società mentre questi signori devono costantemente guardarsi dal pedigree delle persone con cui vanno a cena, dei numeri di telefono che hanno sui cellulari, delle amicizie coltivate per conservare poltrone e raccattare voti. Noi potremo anche finire in galera con l’accusa di “terrorismo” ma ci andiamo a testa alta e con la consapevolezza che qualche decina di migliaia di persone manifesterà per noi senza lasciarci soli… loro finiscono dentro con accuse ben più infami, nel pubblico ludibrio, soli e disprezzati.

Sul lungo, vinceremo noi!

Hasta siempre Notav

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

expoMilanonotavpartito democraticotorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Meloni difende a spada tratta l’agito del governo su Gaza e attiva la macchina del fango nei confronti della Global Sumud Flotilla e del movimento Blocchiamo tutto.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio. È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Blocchiamo tutto! Insieme, per Gaza

E’ difficile prendere parola sulla giornata di ieri. Sono mille gli stimoli, i punti di vista da cui guardare quanto è successo. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo stadio finale di Israele: tra autarchia e capitalismo di rapina

L’immagine di invincibilità che lo stato sionista sta cercando di ristabilire sul piano militare non può nascondere i segni della sua corsa, irreversibile, verso un capitalismo di rapina.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La Procura, la Mafia e il Dissenso in salsa torinese

Domenica 12 ottobre una intera pagina della Stampa di Torino era dedicata al “Dissenso violento”.
Una pagina immonda (così immonda che non ce la sentiamo di pubblicarla) frutto della ormai consolidata collaborazione tra stampa e procura: il giornalista ricopia fedelmente il dispositivo emesso dal Gip, parola per parola, e correda il tutto con fotografie, nomi e cognomi dei giovanissim3 attivist3.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: non passa la mozione per interrompere il gemellaggio con Tel Aviv. Proteste dentro il consiglio comunale, cariche fuori

A Milano proteste dentro e fuori il consiglio comunale: a Palazzo Marino passa il voto con la maggioranza di 22 a 9 (3 gli astenuti) contro la mozione che chiedeva l’interruzione del gemellaggio con Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Appunti di lotta da Milano

Riflessioni di fine estate. Ci sembra necessario un momento analitico per riuscire a navigare le correnti agitate che stanno attraversando il paese e in particolare la nostra città, dalla fine di agosto a questa parte. Oggi più che mai occorre opporsi alla generale intimidazione preventiva delle lotte che tenta di far cadere i gruppi autorganizzati […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inaugurazione del Salone dell’Auto a Torino: la protesta silenziosa delle Red Rebels di Extinction Rebellion

La cerimonia di inaugurazione del Salone dell’Auto 2025 è stata disturbata da Extinction Rebellion, con la presenza muta e solenne delle Red Rebels. Una critica al modello di mobilità e sviluppo che ogni anno viene riproposto nel centro di Torino e una denuncia della presenza di aziende coinvolte nelle operazioni di Israele a Gaza e in Cisgiordania.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aggiornamenti dalla Global Sumud Flottilla e dalle mobilitazioni in Italia per la Palestina

Ieri sera l’ultimo aggiornamento dai canali della Global Sumud Flottilla riportava un avviso da parte di diversi governi di un probabile attacco israeliano, nei fatti la notte è passata con droni che hanno sorvolato continuativamente le imbarcazioni.