InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ispezione al centro sociale Askatasuna: Meloni e Salvini ordinano, la Questura esegue

Riprendiamo il comunicato del Centro Sociale Askatasuna su quanto accaduto questa mattina con l’ennesima operazione da parte della questura di Torino atta a colpire i movimenti sociali.

Ci risiamo. La questura di Torino non riesce a dormire sonni tranquilli sapendo che il centro sociale Askatasuna rischi di avere qualche difetto strutturale, che i muri abbiano qualche crepa, che l’impianto elettrico non sia a norma, che tutte quelle bombole del gas possano mettere in pericolo la nostra incolumità. E così, di buon mattino, per dare una sveglia e un buon natale dopo esser rimasti un po’ male per il successo del week end di lotta in val di Susa, sono arrivati per circondare il – fatiscente a nostra insaputa – centro sociale. Chiuso l’isolato, per evitare che mamme coi passeggini potessero avvicinarsi a un luogo tanto insicuro, con celere e carabinieri, decine di agenti della Digos accompagnati da vigili del fuoco, Asl e Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro sono entrati a ispezionare piano per piano il centro sociale. Non hanno portato via niente, se non i vuoti delle bombole del gas che servono per cucinare, hanno però ispezionato con solerzia con l’obiettivo di stabilire lo stato di agibilità e sicurezza dell’immobile. Perché se il risultato di questo passaggio sarà una dichiarazione di inagibilità la questura avrà campo libero per – infine – mettere sotto sequestro tutto l’edificio, mettere i sigilli ed effettuare così lo sgombero tanto agognato. Non a caso succede oggi, quando i titoli dei giornali di questi giorni sbandierano la visita di un “non intimorito dai notav” Salvini che andrà a ispezionare il cantiere di Chiomonte il prossimo lunedì in occasione dell’avvio dei nuovi lavori. Insomma, c’è chi ispeziona cantieri e c’è chi ispeziona edifici, in un’atmosfera di minaccia nemmeno tanto velata da parte di chi subisce il fascino dei pagliacci leghisti che arrivano da lontano.

Le conosciamo ormai queste mosse da vigili urbani della questura torinese, proprio qualche mese fa stessa sorte è toccata al csa Murazzi che, dopo ispezione e dichiarazione di inagibilità, è stato messo sotto sequestro quest’estate, chiudendo uno spazio storico della città di Torino simbolo della cultura e della musica alternative in questa città. Adesso la questura di Torino dovrebbe spiegarci da dove nasce questa morbosa attenzione alla sicurezza per lo stabile di corso Regina Margherita 47 perché, a nostro modo di vedere, ci sarebbero tanti posti che necessiterebbero di un’accurata ispezione e messa in sicurezza: pensiamo all’ospedale di Tivoli in cui sono morte tre persone a seguito di un incendio, pensiamo ai tetti delle scuole che crollano in testa agli studenti, pensiamo ai treni che deragliano o che investono gli operai stessi che lavorano sui binari, pensiamo ai morti per la mancanza di sicurezza sul lavoro o a scuola per l’alternanza scuola-lavoro. Ci sembra che questa storiella dei rischi per la sicurezza all’interno degli spazi sociali sia una bella invenzione di una qualche mente contorta che, non sapendo più a quale santo rivolgersi per ottenere lo sgombero del centro sociale Askatasuna, debba ricorrere a cavilli burocratici che farebbero ridere un qualsiasi gestore di un locale pubblico, a scorciatoie giudiziarie per evitare di tirare fuori l’asso nella manica e usare la forza bruta per mettere fine all’esperienza pluridecennale del centro sociale.

Il tempo è tiranno, si sa, eppure addirittura la magistratura, che sappiamo bene quanto ci tenga a mantere una corsia preferenziale per concludere in tutta fretta i procedimenti a carico dei notav e dei movimenti sociali, lascerà passare un anno prima della prossima udienza per il processo di associazione a delinquere. E qui c’è qualcuno che ha molta fretta, probabilmente per potersi togliere quel sassolino dalla scarpa che sta diventando un macigno perché nel frattempo la rete a sostegno del centro sociale Askatasuna si allarga, la legittimità della partecipazione alle lotte in città da parte dei compagni e delle compagne che fanno parte di questa realtà è forte e il governo a guida Meloni tira dritto nonostante un’insofferenza sociale diffusa e inascoltata. In questi ultimi mesi abbiamo visto come siano stati messi svariati tasselli per andare nella direzione di uno sgombero senza dover fare brutte figure, dalla perquisizione e messa sotto sequestro dell’impianto audio e dei frigoriferi dell’aska, ai sigilli al csa Murazzi, dalle multe di centinaia di migliaia di euro per i concerti e le feste, alle denunce per aver organizzato degli eventi pubblici, la fantasia galoppa. Non sappiamo quale sarà il risultato dell’ispezione di questa mattina ma a conti fatti ci sembra molto probabile l’opzione di una messa sotto sequestro dell’intero spazio che non sappiamo in che tempi avverrà.

Per questo motivo invitiamo tutti e tutte a partecipare numerosi all’appuntamento di venerdì 15 dicembre al centro sociale Askatasuna per un momento di incontro e confronto su quanto sta accadendo in occasione della consueta apertura del centro per il dopolavoro. Pensiamo che nonostante questi innumerevoli tentativi di mettere i bastoni fra le ruote atti a chiudere spazi di aggregazione, socialità e lotta la nostra priorità debba essere non perdere tempo dietro a questi attacchi, ma concentrarci sulle necessità che il presente che viviamo impone, continuare a incontrarci, unirci nelle lotte come unica possibilità per contrastare questo impianto repressivo generalizzato. Parlano di agibilità degli edifici per nascondersi dietro al dito della motivazione profonda che spinge a effettuare queste operazioni: qui si tratta di voler impedire qualsiasi agibilità politica in città e non solo, per sopire le spinte contrarie a un sistema di profitto che ci vorrebbe silenti e a testa bassa a lavorare.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Divise & Poteredi redazioneTag correlati:

askatasunadigosMELONIperquisizioniquesturasalvinitorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Provocazione fascista al Liceo Einstein di Torino: la polizia carica gli studenti

Gli studenti hanno risposto alla provocazione gettando i volantini nel cestino, ma pronti a difendere i fascisti vi erano gli agenti della digos e la celere che sono intervenuti malmenando gli studenti e le studentesse, caricandoli e fermando un ragazzo di 15 anni con tanto di ammanettamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cariche alla manifestazione in solidarietà alla popolazione palestinese e contro il governo Meloni “Blocchiamo Tajani”

Una manifestazione indetta per contestare la loro presenza come esponenti del Governo Meloni, complice di Israele nel genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via e avvisi orali per aver letto al megafono: la Questura di Brescia contro Extinction Rebellion

La Questura di Brescia notifica cinque fogli di via e avvisi orali ad attiviste di Extinction Rebellion per aver partecipato ad una manifestazione di fronte Intesa Sanpaolo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La Procura, la Mafia e il Dissenso in salsa torinese

Domenica 12 ottobre una intera pagina della Stampa di Torino era dedicata al “Dissenso violento”.
Una pagina immonda (così immonda che non ce la sentiamo di pubblicarla) frutto della ormai consolidata collaborazione tra stampa e procura: il giornalista ricopia fedelmente il dispositivo emesso dal Gip, parola per parola, e correda il tutto con fotografie, nomi e cognomi dei giovanissim3 attivist3.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Livorno: pratiche di lotta, agibilità politica e repressione

Riflessioni a margine della doppia visita di Salvini a Livorno.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato sull’operazione di polizia a Torino: tutt* liber* , Palestina libera!

Pubblichiamo il comunicato congiunto scritto da Torino per Gaza, Non Una di Meno Torino, Progetto Palestina e Giovani Palestinesi d’Italia in merito all’operazione di polizia di questa mattina a Torino. Sabato 11 ottobre si torna in piazza per una manifestazione cittadina alle ore 15 con partenza da piazza Castello.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Salvini contestato a Livorno per il suo sostegno allo stato sionista

Dopo due settimane di mobilitazioni, in una data simbolica come quella del 7 ottobre, Salvini è arrivato a Livorno.