InfoAut
Immagine di copertina per il post

Extinction Rebellion denuncia le Questure di Roma e Brescia: “perquisizioni degradanti e arbitrarie, sequestro di persona e violenza privata”

Riceviamo e pubblichiamo…

Roma, 7 aprile 2025 – Denunciate le Questure di Roma e Brescia per “perquisizioni degradanti e arbitrarie, sequestro di persona e violenza privata”. In entrambe le città, sarebbero state imposte misure coercitive e umilianti contro manifestanti pacifici di Extinction Rebellion, in aperta violazione delle procedure previste dalla legge. “Mentre il governo approva il nuovo decreto sicurezza con un golpe antidemocratico, avviamo altre due azioni legali per difendere il diritto al dissenso e garantire il rispetto delle libertà fondamentali”

A pochi giorni dall’approvazione del Decreto Sicurezza, Extinction Rebellion ha annunciato due azioni legali nei confronti della Questure di Roma e di Brescia per “sequestro di persona, perquisizioni degradanti e arbitrarie e violenza privata”. Dopo aver denunciato la Questura di Bologna a luglio scorso, il movimento internazionale accusa nuovamente le autorità di aver messo in atto contro manifestanti pacifici misure coercitive e umilianti non previste dalla normale procedura e violando i loro diritti fondamentali. 

I fatti fanno riferimento a due episodi accaduti negli ultimi mesi. Il primo è avvenuto il 22 novembre 2024 a Roma, durante un sit-in in Piazza del Viminale, sotto il Ministero dell’Interno. In quell’occasione, 75 manifestanti furono prelevati con la forza e trasportati agli uffici della Questura di Roma, in via Teofilo Patini. Il trasferimento in Questura è previsto solo in caso di impossibilità di identificazione, circostanza che non si verificava quel giorno dal momento che erano stati forniti i documenti di identità. Una volta in Questura, i manifestanti furono privati degli effetti personali, sottoposti a rilievi biometrici e trattenuti per dieci ore senza la redazione di alcun verbale che giustificasse quanto accaduto. Il secondo episodio, è avvenuto invece il 13 gennaio 2025 a Brescia, durante una manifestazione pacifica davanti alla sede di Leonardo Spa. Dopo lo sgombero, 17 manifestanti furono trasferiti in Questura (sebbene nessuno di loro si fosse opposto all’identificazione), trattenuti per 9 ore e privati dei propri oggetti personali (compresi farmaci e telefoni). Durante il fermo, era stato loro impedito di contattare i propri avvocati e, ad alcune di loro,  era stato ordinato di spogliarsi completamente e di eseguire degli squat, una pratica umiliante prevista solo quando si abbia il legittimo sospetto che la persona nasconda armi o droga. “Come giuristi esprimiamo preoccupazione per l’inasprirsi delle prassi di intervento delle forze di polizia di fronte alle manifestazioni di dissenso, anche quando queste siano realizzate con modalità del tutto pacifiche e nonviolente” – dichiarano gli avvocati di Extinction Rebellion – “Si tratta di una torsione del sistema in una direzione repressiva e volta a scoraggiare la libera manifestazione del pensiero, diritto fondamentale tutelato dalla nostra Carta costituzionale e da fonti di rango sovranazionale. Torsione, peraltro in linea con le recentissime e gravissime involuzioni autoritarie ed antidemocratiche del decreto legge appena approvato che hanno determinato preoccupate prese di posizione, tra gli altri, del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa”. Il riferimento è al nuovo decreto Sicurezza, approvato giovedì sera in Consiglio dei Ministri, suscitando indignazione, critiche e proteste in tutta Italia.

Entrambi gli episodi avevano infatti provocato indignazione e aspre critiche, con la deposizione di un’interrogazione al parlamento europeo, numerose interrogazioni parlamentari indirizzate al Ministro degli Interni da parte di tutte le forze di opposizione e la presa di posizione di diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani. Front Line Defenders ha inviato un reclamo al Governo, al Parlamento Europeo e agli Inviati Speciali per i diritti umani dell’ONU chiedendo, tra l’altro, che “i difensori dei diritti umani in Italia possano protestare in maniera pacifica senza indebite restrizioni e senza timore di essere perseguitati”. Questi episodi sono stati ripresi anche dalla Relatrice speciale sui difensori dei diritti umani delle Nazioni Unite, che ha scritto al governo italiano chiedendo di chiarire quanto accaduto a Bologna a luglio scorso e successivamente anche a Brescia, esprimendo grande preoccupazione per le possibili violazioni di diritti e l’utilizzo di pratiche umilianti.

Nonostante la mobilitazione nazionale e internazionale, l’unica risposta del governo è arrivata dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che, in un’intervista televisiva, ha dichiarato che le perquisizioni sono avvenute: “in piena regolarità: mi dispiace comunque se qualcuno si è sentito offeso”, evitando di affrontare la questione in Parlamento. “Di fronte a queste gravi ingiustizie e al silenzio imbarazzante delle istituzioni, abbiamo deciso di avviare altre due azioni legali per difendere il diritto al dissenso pacifico e garantire il rispetto delle libertà fondamentali, sempre più a rischio in questo Paese”, conclude Extinction Rebellion.

Extinction Rebellion

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Divise & Poteredi redazioneTag correlati:

ABUSI IN DIVISACRISI CLIMATICAdenunceXR

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Pavia: condanne senza processo per l’azione di Fridays 4 Future alla Raffineria di Sannazzaro

Riceviamo e pubblichiamo… In queste settimane ci sono stati notificati 5 decreti penali di condanna in riferimento all’azione di Fridays For Future Pavia del 14 settembre 2023, quando 4 attivisti si sono incatenati all’ingresso principale della Raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi, uno dei principali hub dell’azienda energetica italiana, per portare l’attenzione sugli effetti delle politiche […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Festival Altri Mondi / Altri Modi: i video della terza edizione

Si è conclusa la terza edizione del festival Altri Mondi / Altri Modi. Anche quest’anno centinaia di persone hanno condiviso quattro intense giornate di confronto, dibattito, socialità ed arte all’interno del giardino di Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Riprendere la terra dalle macchine. Manifesto della cooperativa L’Atelier paysan

Da dieci anni la cooperativa l’Atelier Paysan, con sede nell’Isère, lavora per l’adozione diffusa di un’agroecologia contadina, con l’obiettivo di cambiare il modello agricolo e alimentare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Territori in lotta. Capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi climatica

Indipendentemente dal nome con cui le si chiamino, le proteste locali in difesa del territorio sono divenute a partire dagli anni Novanta un vero e proprio fenomeno sociale con cui sia policy-makers che studiosi hanno dovuto fare i conti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Estrattivismo e scambio ineguale

L’estrattivismo è un concetto proveniente dal Sud globale. Deriva dal termine portoghese “extrativismo”, che originariamente si riferiva alle attività commerciali che coinvolgevano i prodotti forestali esportati nelle metropoli capitaliste.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cosenza: giornalista d’inchiesta sgradito al potere brutalmente fermato dalla polizia

Quanto accaduto ieri ai danni di Gabriele Carchidi per mano della questura di Cosenza ha dell’incredibile. Nessun altro giornalista di un quotidiano cittadino avrebbe subito lo stesso trattamento.