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Lettera dal carcere di Davide Rosci, trasferito a Castrogno

Dopo quattro mesi passati lontani dalla mia amata Teramo, Venerdì 28 Giugno, in concomitanza con uno dei tanti processi che mi vedono imputato, sono stato trasferito qui al carcere di Castrogno. Sembrerà assurdo, ma questa cosa per me è stata una gioia immensa, finalmente ho rivisto la nostra bella cittadina da sopra a questo cucuzzolo, respirato l’aria pura del Gran Sasso; riassaporato l’acqua del ruzzo e risentito il dialetto teramano. Saranno cose per voi stupide ma non per chi, come me, è stato strappato alla propria terra per non si sa quale motivo.
Purtroppo non mi hanno detto se resterò qui a Teramo, la mia domanda di trasferimento non ha avuto una risposta dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, ma intanto mi godo questi momenti. Venerdì ho potuto prima riabbracciare mio padre che, non potendo lui effettuare lunghi viaggi a causa della sua malattia, non vedevo dal 18 Febbraio, poi ho rivisto i miei splendidi compagni ed amici e infine ho goduto di quella sensazione di umanità che ormai avevo dimenticato.
Lo devo dire, la differenza di trattamento da parte dei secondini è abissale! A Viterbo ho trovato aguzzini e gente triste che sfogavano le proprie frustrazioni su chi è detenuto mentre qui ho toccato con mano una sensibilità spontanea di chi ha capito quale sia il suo vero dovere.
Spero che il calvario per me e la mia famiglia finisca con questo trasferimento e coloro che in questi mesi si sono mossi per me raccolgano i frutti sperati! Parlando del processo affrontato devo constatare l’ennesima prova di chi vuole farmi pagare il mio rifiuto a questo sistema; come sempre si sono attaccati a mille invenzioni , ma come già è più volte accaduto il responsabile della corte mi ha visto assolto. Questa è la decima volta che accade! Le loro tesi sono state nuovamente confessate, l’unica certezza è la loro volontà di farmi accumulare denunce come quelle assurde per stalking a Brucchi (sono etero!). Grida sediziose, tentato allarme (assoluto!) e cori contro le forze del disordine (assolto!) per non parlare poi del processo per reati di epoca fascista; dell’evasione inesistente così come constata anche da chi mi aveva fermato; e dell’ipotesi di essere il “capo” di una fantomatica associazione a delinquere della quale faremmo parte io e i miei fratelli antifascisti. Accusati solo per aver assistito a un piano messo in atto dalla polizia di Teramo in complicità con un manipolo di vigliacchi fascisti accoltellatori. Io lo so qual è il vostro obiettivo e non mi sottraggo al mio destino. Lo affronto a testa alta consapevole di avere la coscienza pulita al contrario di chi, in questi anni, ha fatto carriera sulle mie spalle e su quelle di decine di ragazzi teramani che ora hanno capito e sono più che mai convinti che l’unico modo per cambiare questo sistema marcio sia quello di non avere paura di niente e nessuno.
E se il prezzo da pagare per liberare questa città e questa nazione da queste figure è la galera, io non batterò ciglio, ma sappiate che continuerò a lottare così come ho già fatto e continuerò a fare.

LA VERITÁ COSÍ COME LA LIBERTÁ È NEL CUORE DI CHI LOTTA!

Davide Rosci

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15 ottobreDavide Rosci

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