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Notav, prime udienze appello processone e presidio martedì 11/10


Dopo una lunga pausa la corte, pur di rispettare la già stretta calendarizzazione prevista (6 udienze o forse più in sole due settimane) ha sancito subito l’impostazione decidendo di spaccare il processone in 2 tronconi, stralciando la posizione di 5 imputati (cosa che in genere avviene in presenza di cavilli giuridici come la prescrizione, e non è chiaramente questo il caso, decidendo addirittura di processarli a latere a data da definirsi). Alla faccia  del garantismo delle spese processuali dei contribuenti…
Ciò che è appena successo ha dell’ dell’incredibile: la corte decide semplicemente di non vedere queste palesi contraddizioni e non fornisce una logica spiegazione.


In piena sintonia con la corte il  PM, intanto, rilascia interviste e a La Repubblica il 5 ottobre dice: “Sono qui per proseguire lungo la linea tracciata dalla procura di Torino di Gian Carlo Caselli che condivido in pieno: una linea di grande rigore all’interno, naturalmente, di una cornice di garantismo”.


Il 6 ottobre si è svolta invece la seconda udienza, durante la quale il giudice relatore ha ricostruito la sentenza e il contenuto dei vari atti di appello, sia dalla procura sia dagli imputati. Un’udienza senza note significative, durata oltre 5 ore.


Per la stragrande maggiornaza degli imputati il processo continua ad “alta velocità”.
L’obiettivo è chiaro: emettere una sentenza punitiva e rapida contro i movimenti sociali in lotta a partire dal movimento No Tav. Ciò, lo ripetiamo a fronte dell’evidenza, rientra chiaramente nella più generale strategia della Procura di Torino che mira a disperdere e criminalizzare il movimento Notav.


Invitiamo al presidio di solidarietà fuori dal tribunale di Torino in Corso Vittorio Emanuele II, martedì 11 ottobre h 9:00.


La Valle non si arresta!
Giù le mani dalla Valsusa!

 

da notav.info

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