
Erri De Luca e Cremaschi stanno con i No Tav. Aggiornamenti arresti.

Nell’intervista pubblicata sull’Huffington Post Erri De Luca parla di “esagerazione” da parte della procura torinese, esprime convinzione rispetto al fatto che il Tav non si farà mai e che dietro a tutta la propaganda sull’utilità dell’opera ci siano solo interessi di banche ed affaristi. Riportiamo qui di seguito l’intervista telefonica pubblicata sul sito del giornale:
Erri De Luca, ha ragione il procuratore capo di Torino quando paventa il terrorismo No Tav?
 Caselli esagera.
Forse esagera, ma in macchina i due ragazzi arrestati avevano caricato molotov…
 (sorride ironicamente) …Sì, pericoloso materiale da ferramenta.  Proprio quello che normalmente viene dato in dotazione ai terroristi.  Mi spiego meglio: la Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano:  sono utili a tagliare le reti. Nessun terrorismo.
Dunque sabotaggi e vandalismi sono leciti?
 Sono necessari per far comprendere che la Tav è un’opera nociva e inutile.
Sono leciti anche quando colpiscono aziende che lavorano per l’Alta Velocità come quella di Bussoleno, chiusa per i continui danneggiamenti? Non si rischia un conflitto tra lavoratori e valligiani?
 La Tav non si farà. È molto semplice.
La posizione è chiara. Ma è antitetica a quella presa dal governo.
 Non è una decisione politica, bensì una decisione presa dalle banche e  da coloro che devono lucrare a danno della vita e della salute di una  intera valle. La politica ha semplicemente e servilmente dato il via  libera.
Di questo passo, afferma Caselli, arriveremo al terrorismo. Lei invece quale soluzione propone?
 Non so cosa potrà succedere. Mi arrogo però una profezia: la Tav non  verrà mai costruita. Ora l’intera valle è militarizzata, l’esercito  presidia i cantieri mentre i residenti devono esibire i documenti se  vogliono andare a lavorare la vigna. Hanno fallito i tavoli del governo,  hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa.
Politicamente come si risolve?
 Arriverà un governo che prenderà atto dell’evidenza: la valle non vuole i  cantieri. E finalmente darà l’ordine alle truppe di tornare a casa.
Della stessa opinione è Giorgio Cremaschi, che in un comunicato apparso sul sito Notav.info, sostiene la legittimità della lotta No Tav e attacca senza mezzi termini Caselli, sottolineando come non possa esserci legalità senza giustizia. Qui di seguito il comunicato:
Tav. Non c’è legalità senza giustizia.
Ha ragione Erri De Luca. In valle Susa  gli atti contro gli impianti della Tav fanno parte di una lotta civile e  democratica profondamente giusta e come tali vanno compresi e  giustificati.
 Nella storia del movimento operaio gli atti contro le cose che  simboleggiano o materializzano lo sfruttamento del lavoro ci sono sempre  stati. Dalle campagne alle fabbriche. A volte erano giustificati altre  no, ma nulla avevano a vedere con quello che oggi si definisce come  terrorismo.
 La lotta di Gandhi contro la occupazione britannica fu piena di  sabotaggi e vandalismi sulle cose, giustificati e rivendicati  dall’apostolo della non violenza.
 In valle Susa c’è una lotta popolare di massa contro un opera inutile e  devastante, che oramai viene tenuta in piedi solo per affari e potere.
 Vengono dolore e rabbia quando si va in Valle e si vede la montagna  scarnificata, le migliaia di alberi secolari abbattuti e tutto nel nome  di una opera che non serve a niente, se non a chi la fa e a chi  costruisce su di essa notorietà politica.
 La Tav  in valle Susa è come gli f 35, si va avanti nonostante tutto solo per non ammettere di aver sbagliato.
 E a proposito di aerei ricordo quel pacifista cristiano che si mise a  martellare la carlinga di un aereo da guerra, era un terrorista? Non  credo proprio.
 Il procuratore Caselli dovrebbe studiando attentamente il personaggio di  Javert nei Miserabili. Anche quel servitore dello stato perseguiva la  legalità ad ogni costo, rompendo così umanità, solidarietà e giustizia.
 Già giustizia, perché come scriveva Thoreau non è auspicabile che in una  società la legalità abbia  più rispetto della giustizia.
 Per altro la nostra legge già prevede che alcuni reati possano esser  commessi per motivazioni di alto valore sociale civile o morale e per  questo ricevere forti attenuanti. Quelle che dovrebbero essere adottate  per giudicare la lotta il  valle Susa, al posto del tentativo ottuso e  disonesto moralmente di paragonarla ai più bui episodi degli anni di  piombo.
 È giusto dunque essere solidali con quella lotta in tutte le sue diverse  espressione e manifestazioni. Non c’è legalità senza giustizia.
Giorgio Cremaschi
Queste prese di posizione sicuramente “indigneranno” Caselli che nella conferenza stampa di ieri accusava alcuni politici ed intelletuali di appoggiare la lotta del movimento, sottovalutando il rischio di “terrorismo”. Non tutti, per fortuna, si fanno ingannare dall’operato della magistratura torinese nei confronti del movimento No Tav che ogni giorno di più si esplicita chiaramente per ciò che è: mera propaganda e difesa di interessi politici ed economici.
Notizie, invece, dal carcere delle Vallette dove gli avvocati poco fa hanno potuto vedere Davide e Paolo, i due giovani No Tav arrestati venerdì sera: stanno bene, salutano il movimento No Tav e si dichiarano tranquilli. Domani mattina si svolgerà l’udienza di convalida, in cui il g.i.p designato deciderà se confermare la detenzione in carcere oppure no.
A fianco di chi lotta,
Davide e Paolo liberi subito!
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