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Turchia, l’esplosione a Diyarbakir è opera dell’ingegno del PKK

L’esplosione, in un clima tesissimo a meno di una settimana dal referendum costituzionale che potrebbe dare ulteriori poteri ad Erdogan, è stata immediatamente minimizzata dal ministro dell’interno Süleyman Soylu che ha escluso il coinvolgimento del PKK riducendola ad una fuga di gas da un mezzo corazzato in riparazione nell’officina.

Ecco che invece, dopo poche ore, arriva la smentita del PKK che, attraverso un comunicato pubblicato sul loro sito web, riferisce che la distruzione della stazione di polizia è avvenuta attraverso un ingegnosissimo lavoro sotterraneo di scavi e tunnel attraverso i quali sono riusciti ad introdurre 2,5 tonnellate di esplosivi sotto il complesso della polizia e farli esplodere.

Il bilancio è di 4 morti e 12 feriti tra i presenti nel complesso e la notizia costringe lo stesso ministro dell’Interno turco Suleyman a dare la smentita della prima versione, ridefinendo il tutto un attacco terroristico.

Domenica il referendum pro-Erdogan che potrebbe dare una svolta in positivo, ma sopratutto in negativo, alla lotta Curda in Turchia.

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