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Sardegna. Esercitazioni di guerra globale con consulenti-studenti universitari

Oltre 900 tra caccia, velivoli da trasporto ed intelligence, unità navali, sottomarini, mezzi terrestri (obici, carri armati, blindati, ecc.) e 4.000 partecipanti tra militari di Esercito, Marina, Aeronautica, Guardia di Finanza e Capitanerie di Porto, funzionari e addetti di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e Vigili del Fuoco e finanche un’agguerrita pattuglia di studenti universitari e laureandi in qualità di consulenti delle forze armate.

di Antonio Mazzeo

Sono i numeri di Joint Stars, l’esercitazione nazionale pianificata e condotta dal COVI – Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) che si terrà in Sardegna dall’8 al 26 maggio 2023. “Joint Stars interesserà l’aeroporto di Decimomannu, i poligoni di Capo Teulada e Salto di Quirra e le zone marittime antistanti”, spiega lo Stato Maggiore della difesa. “Si tratterà di un’esercitazione multi-dominio che vedrà le forze armate italiane addestrarsi nella difesa degli spazi aerei, terrestri e marittimi, nella sicurezza cibernetica e spaziale, nella difesa da contaminazione chimica, biologica, radiologica o nucleare e nel contrasto alle minacce derivanti dalle tecnologie emergenti, sempre più spesso utilizzate nella fabbricazione di droni sottomarini o aerei”.

“L’evento addestrativo verterà su una prima risposta civile ad una crisi umanitaria e di sicurezza pubblica e una successiva risposta militare interforze e multinazionale in aderenza all’art. 5 del Trattato del Nord-Atlantico, che stabilisce il principio di difesa collettiva in caso di aggressione a uno dei Paesi alleati”, aggiunge lo Stato Maggiore. “In particolare, saranno simulati scenari connessi al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, all’antiterrorismo, al contrasto dei traffici illeciti, al soccorso di profughi e, più in generale, alle azioni di risposta in situazioni emergenziali”.

War games a 360 gradi, dunque, per legittimare l’impiego militare in qualsivoglia conflitto politico, sociale ed economico e che si legheranno in continuità temporale e operativamente alla vasta esercitazione multinazionale Noble Jump 2023 che ha preso il via il 27 aprile sempre in Sardegna per concludersi il prossimo 14 maggio. “A Noble Jump prendono parte 2.200 militari circa di sei nazioni dell’Alleanza Atlantica: Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica ceca e Lussemburgo e l’Italia che come nazione ospitante fornisce il supporto logistico alle forze partecipanti”, riferisce l’Allied Joint Force Comand di Napoli (Lago Patria) che sovrintende all’esercitazione di guerra. “Noble Jump evidenzierà le capacità della NATO in ambito operativo, tattico e di comando e la sua rapidità ad intervenire in combattimento. L’esercitazione dimostrerà che la NATO è unita ed in grado di difendere gli alleati”.

Nello specifico le attività addestrative in corso sono rivolte a favore delle forze in altissima prontezza operativa della NATO (NATO VJTF – Very High Readiness Joint Task Force) e – come spiegano i vertici militari italiani – sono finalizzate a “verificare la capacità di allertamento e di schieramento in tempi brevi di tali forze, in seguito all’insorgere di una situazione di pericolo per la sicurezza dell’Alleanza”. Le VJTF sono gli elementi di punta della NATO Response Force (NRF), la forza di pronto intervento terrestre, navale ed area costituita nel 2002 con lo scopo di fornire all’Alleanza “un’opzione militare credibile e schierabile in tempi rapidi in risposta alle crisi emergenti”. Il comando della NATO Response Force ruota annualmente tra i due quartieri generali alleati di JFC Napoli e JFC Brunssum (Paesi Bassi). Il 2023 è l’anno “italiano”, con tanto di esercitazioni in territorio sardo (ancora i poligoni di Capo Teulada  e Salto di Quirra, la base aerea di Decimomannu, gli scali aerei di Cagliari-Elmas ed Alghero, il porto di Cagliari).

“In contemporanea alla Joint Stars 2023, saranno organizzate diverse attività collaterali di tipo sportivo, sociale, culturale, didattico e di protezione dell’ambiente a favore della popolazione, delle scuole e delle Università locali, in collaborazione con le Autorità e gli enti preposti della Regione Sardegna e dei Comuni interessati”, enfatizza lo Stato Maggiore. Così come avvenuto nella prima fase dell’esercitazione (quella di preparazione delle odierne operazioni di “confronto” bellico, svoltasi tra fine dicembre 2022 e il gennaio 2023 presso il CESIVA  – Centro di Simulazione e Validazione dell’Esercito a Civitavecchia), ospiti d’onore saranno gli studenti universitari.

“La Difesa ha voluto rafforzare i già solidi legami esistenti tra le forze armate e il mondo accademico, coinvolgendo nelle attività esercitative undici studenti e studentesse provenienti dalla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli (LUISS) di Roma e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che sono stati inquadrati nello staff di pianificazione, coordinato dal Joint Force Headquarters”, ha rilevato al tempo l’ufficio stampa della Difesa. “In questo ambito, gli studenti dei due atenei hanno operato insieme al personale militare affiancandosi ai cosiddetti advisors o consulenti del comandante nei settori politico, giuridico e di pubblica informazione. Per gli studenti, lo scenario esercitativo e le dinamiche lavorative tipiche di uno staff militare hanno rappresentato una valida opportunità per accrescere le proprie esperienze e conoscenze delle missioni e dei compiti che lo strumento della Difesa nazionale garantisce nella sua quotidiana opera a difesa dei cittadini, del territorio dello Stato, degli obiettivi strategici nazionali e di quelli dell’Alleanza Atlantica”.

Particolare enfasi è stata espressa dalla Scuola Sant’Anna a conclusione del primo stage presso il CESIVA di Civitavecchia. “Nel corso dell’incontro finale, presieduto dal Comandante Operativo di Vertice Interforze, Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, sono stati illustrati i lineamenti e le finalità di questa fase della JOST, incentrata sul processo di pianificazione militare che, per la prima volta, ha coinvolto anche i nuovi domini delle operazioni militari, ovvero quello spaziale e cibernetico”, riferisce il prestigioso istituto pisano.  “Il Generale Francesco Paolo Figliuolo si è complimentato con tutto il personale che, nel corso del briefing, ha illustrato il lavoro svolto in modo chiaro e sintetico, senza tuttavia tralasciare alcun settore o branca della pianificazione di un’operazione militare realmente condotta, compresi gli aspetti legali, culturali, politici, della prospettiva di genere e dei rapporti con gli organi di stampa”.

Qualche informazione in più sulle funzioni e i doveri di segretezza degli studenti-advisor è riscontrabile nel bando che l’Università Statale di Milano ha predisposto per selezionare gli studenti del Corso di Laurea magistrale in Relazioni Internazionali che prendono parte a Joint Stars. “La prima fase dell’esercitazione prevede un’attività di tipo Command Post Exercise (CPX) presso la caserma Giorgi del CESIVA di Civitavecchia e, in parte al COVI”, riporta il bando di UniMi. “Durante tale fase sarà attivata una task force che svilupperà il processo di pianificazione operativa per la condotta di un’operazione militare di difesa e sicurezza, che sarà condotta nella seconda fase dell’attività JOST 22/23. Durante l’esercitazione, oltre allo staff preposto alla gestione e al controllo dell’esercitazione, saranno attivati anche quelli dei Comandanti di Reparto delle forze partecipanti che opereranno tanto nelle aree addestrative a terra quanto in quelle in mare, all’interno dei quali gli studenti potranno affiancare il personale militare che opererà quale consigliere dei citati Comandanti. Parimenti, in relazione alla connotazione multi-dominio, multinazionale, interforze e inter-agenzia dell’esercitazione, le dinamiche addestrative che si svilupperanno nel corso della stessa potranno fornire opportunità formative ed esperienziali agli studenti di altri indirizzi universitari collegati agli aspetti di supporto tecnico-logistico, di cooperazione civile-militare, cyber, spazio, sicurezza e utilizzo delle reti di comunicazione, geologia e tutela dell’ambiente. Quale ulteriore momento di approfondimento, il Comando Operativo di Vertice Interforze, con il supporto del Centro di Geopolitica e di Strategia Marittima (CESMAR) e il Comitato Atlantico Italiano, sta organizzando la condotta di un seminario informativo e formativo, da tenersi in modalità a distanza, a favore degli studenti che parteciperanno all’esercitazione”. Relativamente alle esercitazioni svolte a Civitavecchia a inizio 2023, l’Ateneo meneghino ha privilegiato la partecipazione di studenti provenienti dai dipartimenti di indirizzo socio-politico, giurisprudenza e/o scienza delle comunicazioni, con focus sul diritto internazionale, sicurezza e relazioni internazionali e giornalismo.

“In considerazione della natura delle informazioni con cui gli studenti potrebbero venire a conoscenza durante la loro partecipazione, è previsto un breve indottrinamento sulle norme per la tutela del segreto di Stato”, ammonisce la Statale di Milano. “Relativamente alla logistica si fa presente che il Centro di Civitavecchia non consente di poter ospitare al suo interno il personale partecipante all’esercitazione, a qualunque titolo (…) Le spese di viaggio da e per il Centro di Simulazione, relative ad alloggio e assicurazione sono a carico dei partecipanti. Quanto al vitto, il pasto meridiano potrà essere consumato gratuitamente presso il Centro”. Insomma advisor di guerra con obblighi di segretezza, a proprio rischio e a proprie spese.

Come se non bastassero Joint Stars e Noble Jump, in Sardegna, nel basso Tirreno e in Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Mediterraneo centrale il 26 aprile ha preso il via la seconda fase dell’esercitazione aeronavale multinazionale Mare Aperto 23. “Fino al 6 maggio, tutte le unità partecipanti saranno impegnate in una fase a forze contrapposte, connotata da difficoltà e complessità crescenti in uno scenario simulato di crisi internazionale”, spiega il Comando della Marina Militare. “La direzione dell’esercitazione è imbarcata sulla portaerei Cavour e l’addestramento è indirizzato a tutti i comandi divisionali e specialistici della Squadra navale, ai relativi staff e a tutti gli equipaggi delle unità e dell’aviazione navale nonché ai fucilieri della Brigata Marina San Marco e ai tecnici e specialisti del sistema di supporto, con la partecipazione anche di alcune componenti delle forze speciali della Marina e del Comando Subacquei e Incursori (COMSUBIN)”.

Oltre ai reparti italiani, a Mare Aperto 23 prendono partemilitari e mezzi di 23 nazioni (12 Paesi NATO e 11 Paesi partner). “Ad essi si aggiunge l’altrettanto tradizionale arricchimento interforze, interistituzionale e interagenzia dato dal supporto di componenti rese disponibili da Esercito, Aeronautica, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza, nonché del personale del Corpo Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana e della Protezione Civile, unitamente a figure professionali provenienti da 14 atenei italiani e centri di ricerca”, conclude la Marina. Nella lista degli atenei arruolati compaiono ancora una volta la Statale di Milano, il Sant’Anna di Pisa e la LUISS di Roma, più le Università degli Studi di Bari, “Alma Mater” di Bologna, Genova, Cattolica del Sacro Cuore di Milano, “Federico II” di Napoli, “La Sapienza” di Roma, Trieste, della Tuscia, dell’Università per Stranieri di Siena, del Politecnico di Milano e della Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) di Milano.

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