InfoAut
Immagine di copertina per il post

Rio de Janeiro: la polizia ferisce un altro bambino. La comunità della favela si ribella

L’ennesima violenza e spari indistinti da parte della polizia hanno fatto esplodere la rabbia degli abitanti che sono usciti in strada per protestare contro gli innumerevoli abusi portati avanti dall’UPP. Un centinaio di persone è sceso in strada, erigendo e poi incendiando diverse barricate per rallentare l’intervento della polizia, la quale ha sparato gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere la folla. La comunità però non si è tirata indietro, diversi residenti hanno usato mezzi pirotecnici per tenere lontani gli agenti. Gli abitanti non sono più disposti a tollerare questo stato d’assedio, intimidazioni da parte dell’UPP per estorcere informazioni (di cui nella maggior parte delle volte non sono in possesso) su bande di narcotrafficanti e continui spari tra le abitazioni.

Solo durante il mese di aprile la polizia ha ucciso tre persone nelle favelas della periferia di Rio de Janeiro. Il 27 aprile un’anziana di 72 anni è stata ferita al ventre sempre nel quadro di un «pattugliamento» ed è morta qualche ora dopo all’ospedale. Il 22 aprile la favela di Pavão-Pavãozinho è insorta dopo l’uccisione di un ragazzo. Nel tentare di sedare la rivolta, l’UPP ha ucciso un uomo e ha ferito un bambino di 12 anni. Il pretesto ufficiale di espellere bande di narcotrafficanti e pulire i quartieri «problematici» in vista dei mondiali di quest’estate evidenzia la totale incapacità del governo nel gestire la tragedia sociale che sta vivendo il paese carioca. Mentre la polizia spara e uccide indistintamente cittadini delle zone povere, l’unico pensiero della presidente Dilma è finire per tempo le strutture sportive e presentare agli occhi di tutti una città-vetrina, costi quel che costi; ma le vite umane sono un costo troppo alto e il clima nelle favelas si scalda sempre di più.

IeriIeri nella favela Morro dos Macacos le unità pacificatrici della polizia (UPP) hanno sparato e ferito gravemente Victor Gomes Bento, un bambino di 8 anni che era uscito da scuola per tornare a casa. Il fatto è accaduto, secondo le affermazioni rilasciate dagli agenti, nel quadro di un «pattugliamento di routine» per sventare un’organizzazione di narcotrafficanti attivi nelle favelas circostanti. Gli agenti avrebbero aperto fuoco contro i criminali, ma come unico risultato dell’operazione Victor ha ricevuto un proiettile in testa e i supposti narcotrafficanti si sono dati alla fuga. Il bambino è stato trasportato d’urgenza all’ospedale, dove è stato operato e si trova in condizioni molto gravi.
L’ennesima violenza e spari indistinti da parte della polizia hanno fatto esplodere la rabbia degli abitanti che sono usciti in strada per protestare contro gli innumerevoli abusi portati avanti dall’UPP. Un centinaio di persone è sceso in strada, erigendo e poi incendiando diverse barricate per rallentare l’intervento della polizia, la quale ha sparato gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere la folla. La comunità però non si è tirata indietro, diversi residenti hanno usato mezzi pirotecnici per tenere lontani gli agenti. Gli abitanti non sono più disposti a tollerare questo stato d’assedio, intimidazioni da parte dell’UPP per estorcere informazioni (di cui nella maggior parte delle volte non sono in possesso) su bande di narcotrafficanti e continui spari tra le abitazioni.
Solo durante il mese di aprile la polizia ha ucciso tre persone nelle favelas della periferia di Rio de Janeiro. Il 27 aprile un’anziana di 72 anni è stata ferita al ventre sempre nel quadro di un «pattugliamento» ed è morta qualche ora dopo all’ospedale. Il 22 aprile la favela di Pavão-Pavãozinho è insorta dopo l’uccisione di un ragazzo. Nel tentare di sedare la rivolta, l’UPP ha ucciso un uomo e ha ferito un bambino di 12 anni. Il pretesto ufficiale di espellere bande di narcotrafficanti e pulire i quartieri «problematici» in vista dei mondiali di quest’estate evidenzia la totale incapacità del governo nel gestire la tragedia sociale che sta vivendo il paese carioca. Mentre la polizia spara e uccide indistintamente cittadini delle zone povere, l’unico pensiero della presidente Dilma è finire per tempo le strutture sportive e presentare agli occhi di tutti una città-vetrina, costi quel che costi; ma le vite umane sono un costo troppo alto e il clima nelle favelas si scalda sempre di più. nella favela Morro dos Macacos le unità pacificatrici della polizia (UPP) hanno sparato e ferito gravemente Victor Gomes Bento, un bambino di 8 anni che era uscito da scuola per tornare a casa. Il fatto è accaduto, secondo le affermazioni rilasciate dagli agenti, nel quadro di un «pattugliamento di routine» per sventare un’organizzazione di narcotrafficanti attivi nelle favelas circostanti. Gli agenti avrebbero aperto fuoco contro i criminali, ma come unico risultato dell’operazione Victor ha ricevuto un proiettile in testa e i supposti narcotrafficanti si sono dati alla fuga. Il bambino è stato trasportato d’urgenza all’ospedale, dove è stato operato e si trova in condizioni molto gravi.
L’ennesima violenza e spari indistinti da parte della polizia hanno fatto esplodere la rabbia degli abitanti che sono usciti in strada per protestare contro gli innumerevoli abusi portati avanti dall’UPP. Un centinaio di persone è sceso in strada, erigendo e poi incendiando diverse barricate per rallentare l’intervento della polizia, la quale ha sparato gas lacrimogeni nel tentativo di disperdere la folla. La comunità però non si è tirata indietro, diversi residenti hanno usato mezzi pirotecnici per tenere lontani gli agenti. Gli abitanti non sono più disposti a tollerare questo stato d’assedio, intimidazioni da parte dell’UPP per estorcere informazioni (di cui nella maggior parte delle volte non sono in possesso) su bande di narcotrafficanti e continui spari tra le abitazioni.
Solo durante il mese di aprile la polizia ha ucciso tre persone nelle favelas della periferia di Rio de Janeiro. Il 27 aprile un’anziana di 72 anni è stata ferita al ventre sempre nel quadro di un «pattugliamento» ed è morta qualche ora dopo all’ospedale. Il 22 aprile la favela di Pavão-Pavãozinho è insorta dopo l’uccisione di un ragazzo. Nel tentare di sedare la rivolta, l’UPP ha ucciso un uomo e ha ferito un bambino di 12 anni. Il pretesto ufficiale di espellere bande di narcotrafficanti e pulire i quartieri «problematici» in vista dei mondiali di quest’estate evidenzia la totale incapacità del governo nel gestire la tragedia sociale che sta vivendo il paese carioca. Mentre la polizia spara e uccide indistintamente cittadini delle zone povere, l’unico pensiero della presidente Dilma è finire per tempo le strutture sportive e presentare agli occhi di tutti una città-vetrina, costi quel che costi; ma le vite umane sono un costo troppo alto e il clima nelle favelas si scalda sempre di più.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

favelamondiali 2014poliziaspari

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: Per la difesa dei propri territori i popoli creano l’Assemblea Maya per l’Autonomia

Città del Messico / Comunità di diversi popoli maya hanno concordato di creare e di organizzarsi nell’Assemblea Maya per l’Autonomia e nel Consiglio Maya per l’Autonomia, per rafforzare le lotte locali a difesa del territorio contro l’attività mineraria, la turistificazione, l’agroindustria e le altre forme di saccheggio nella Penisola dello Yucatán. L’accordo di unirsi nell’Assemblea per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone oggi ad 80 anni dalle bombe nucleari USA su Hiroshima e Nagasaki

Nella puntata odierna andiamo in Giappone, facendo il punto sulla politica domestica del Paese nipponico e sugli scenari internazionali del quadrante asiatico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

I giovani come pericolo pubblico

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una sequenza che indica un cambio di passo da parte del governo nei confronti della cosiddetta “pubblica sicurezza”. Dopo l’approvazione del “Decreto Sicurezza” con firma in calce del Presidente della Repubblica Mattarella, al netto di risibili modifiche, abbiamo assistito nel giro di tre giorni alle cariche di […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Perché non c’è nulla di esaltante nell’arrivo di più donne ai vertici della polizia

Pochi giorni fa è stato pubblicato su La Stampa Torino un articolo intitolato “Anche in Questura si può rompere il tetto di cristallo”.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spionaggio e abusi tecnologici: Il caso Paragon e il pericolo della sorveglianza invisibile

Nel cuore di un’Italia già scossa dalle incertezze politiche e sociali, un nuovo scandalo sta scuotendo le fondamenta della nostra privacy e libertà individuale. Si tratta del caso Paragon, un’inquietante vicenda che ha rivelato l’utilizzo di sofisticati strumenti di spionaggio informatico per sorvegliare attivisti, giornalisti e comunissimi cittadini. Una storia che, seppur legata all’uso di […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: operai GLS, prima licenziati poi caricati e sgomberati dalla polizia. La conferenza stampa di denuncia

Conferenza stampa di denuncia da parte dei lavoratori GLS di Napoli sostenuti dal sindacato di classe Si Cobas, a seguito delle cariche e dello sgombero del presidio avvenute mercoledì ai danni del picchetto al magazzino GLS di Gianturco.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Polizia a scuola o scuola di polizia?

Di recente il professor Raimo è balzato agli onori della cronaca a causa della pubblica punizione inflittagli dal Ministero dell’Istruzione, tramite l’Ufficio Scolastico Regionale.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Data boomer(ang) – sul caso dossieraggi

Equalize Srl, un’agenzia di sicurezza e investigazioni con sede a Milano, è accusata di accesso illecito a banche dati riservate del Ministero dell’Interno italiano e di altri enti di massima importanza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La privatizzazione dello stato

Il “monopolio della violenza legittima” è per Max Weber la sintesi dello Stato moderno, una definizione accettata e poco contestata. Credo che non sia più così da quando lo stato è stato privatizzato dal grande capitale. Un buon esempio è la proliferazione di forze di polizia private in tutto il mondo, che non sono regolamentate […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia di frontiera bulgara contro volontari internazionali

Tra il 10 e l’11 settembre 2024, un gruppo di volontari internazionali ha subito una grave violazione dei propri diritti da parte della polizia di frontiera bulgara nella regione di Malko Tarnovo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fdi vuole approvare subito il nuovo ddl sicurezza

La norma-spot congelata da mesi. Fratelli d’Italia lo vuole per le europee. Le Camere penali: «Incostituzionale». Il Gip di Napoli contro il reato di rivolta in carcere

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La polizia odia i/le giovani

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un inasprimento della violenza poliziesca e delle intimidazioni nei loro confronti.