InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina: il giro d’Italia va in Israele. Leila Khaled invece non può entrare in Italia

||||

“Il Giro d’Italia cede al ricatto” rimuovendo l’aggettivo ‘Ovest’ dalla denominazione ‘Gerusalemme Ovest’. Lo afferma l’ambasciata di Palestina in Italia esprimendo rammarico “per l’evidente politicizzazione” del Giro, contro cui è partita anche la campagna #cambiagiro della campagna BDS. “Cedendo alle pressioni politiche di Israele, gli organizzatori – afferma l’ambasciata – assecondano una pretesa di annessione condannata da risoluzioni Onu, assumendosi una responsabilità politica che non solo non compete loro, ma che differisce dalla posizione politica della comunità internazionale, compresa l’Italia. Il Ministro della Cultura e dello Sport Miri Regev e il Ministro del Turismo Yariv Levin avevano minacciato che il governo israeliano non avrebbe partecipato all’evento sportivo se la definizione di Gerusalemme Ovest non fosse stata modificata, e sono stati accontentati”.

“Ci preme sottolineare come, al di là del ricatto economico, la motivazione della richiesta fornita dai ministri israeliani sia squisitamente politica e vada contro il diritto internazionale. Secondo il loro comunicato, infatti, ‘Gerusalemme è la capitale di Israele: non vi sono Est e Ovest’. Ciò costituisce una distorsione della realtà e contraddice le Risoluzioni 242, 338 e seguenti delle Nazioni Unite, per cui Gerusalemme Est è stata occupata da Israele nel 1967 insieme alla Cisgiordania e alla Striscia di Gaza. Parliamo della città che è la legittima capitale dello Stato di Palestina: non riconoscere Gerusalemme Est come capitale dello Stato di Palestina significa non riconoscere la soluzione dei due Stati”.

Abbiamo sentito su questa vicenda Carolina Zincone, responsabile comunicazione dell’Ambasciata di Palestina in Italia.

{mp3remote}http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2017/12/carolina-zincone-ambasciata-palestina-italia-giro.mp3{/mp3remote}

Sulla vicenda del Giro d’Italia, le cui prime tre tappe sono di fatto state “acquistate” dal governo israeliano per un’evidente operazione di marketing politico-sportivo a cui si sono presetati gli organizzatori (Rcs – Gazzetta dello Sport) è intervenuta anche l’Olp, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina, che in un comunicato accusa: “Il Giro d’Italia tenta di placare Israele presentando Gerusalemme come una città unificata sotto sovranità israeliana. Il Giro servirà solo a legittimare l’annessione di Gerusalemme e a distorcere l’autenticità ed il carattere della città. Organizzando un evento del genere, il Giro si fa complice dell’occupazione militare israeliana e delle sue  notevoli violazioni del diritto internazionale”.

LEILA KHALED – Le biciclette rosa dovrebbero così andare nelle terre che Israele occupa, ormai dal 1948, avendole sottratte (e continuando a farlo) ai palestinesi. In Italia, invece, non può entrare Leila Khaled, storica dirigente palestinese e compagna del Fronte popolare della Palestina (Fplp), attesa a Cagliari, Napoli e Roma per tre incontri.

La Khaled è stata rispedita, sul primo volo utile, verso Amman, in Giordania, dove vive per evitare l’arresto nei territori palestinesi occupati da Israele. Secondo il Ministero degli interni “Le normali procedure di verifica sulla regolarità dei titoli necessari hanno evidenziato come fosse sprovvista di un visto Schengen in corso di validità”. Versione smentita dagli organizzatori degli incontri, come l’Udap, l’Unione democratrica arabo-palestinese. Dopo avere parlato al Parlamento europeo, a Bruxelles, la Khaled non potrà così parlare in Italia, a causa – in realtà – delle pressioni di media ed esponenti politici di destra, come Libero e la forzista napoletana Mara Carfagna.

Gli incontri si terranno comunque, con intervento in videoconferenza di Leila Khaled, militante marxista del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Pflp), con cuicompì due dirottamente aerei conclusisi senza vittime, per preciso ordine del Fplp. Contro l’impossibilità di incontrarla dal vivo, nella mattinata di venerdì 1 dicembre decine di attivisti imbavagliati hanno denunciato all’aeroporto Capodichino di Napoli “la censura imposta invece dal governo israeliano e attuata da quello italiano in spregio a ogni principio costituzionale. L’azione di oggi vuole denunciare ancora una volta l’apartheid che vivono in questo momento milioni di palestinesi, in special modo nella striscia di Gaza dove è attuato da anni un embargo disumano. Per rivendicare invece una pace giusta in Palestina e il diritto a resistere a un’oppressione sancita da molteplici quanto vane risoluzioni dell’Onu”.

 

da radiondadurto.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Giro d'italiaisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Germania: “Non siamo carne da cannone”, sciopero studentesco contro il servizio militare. Il Bundestag approva la leva

Nuova giornata di sciopero contro il servizio militare da parte di studenti e studentesse tedeschi, mentre si votava nelle aule del Bundestag la riforma della leva del governo di Friedrich Merz.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bambini sfruttati e affumicati nei campi della California

Molto lontano dai campi di Entre Ríos o Santa Fe, i bambini contadini della California lavorano dagli 11 ai 12 anni, sfruttati, mal pagati, in terreni affumicati con pesticidi e con il terrore di essere deportati insieme alle loro famiglie di migranti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina, i coloni attaccano volontari internazionali: feriti tre italiani

Un nuovo attacco dei coloni israeliani ha colpito la comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, nella Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Drone assassino israeliano massacra due fratellini palestinesi

Fadi Tamer Abu Assi e Juma Tamer Abu Assi, bambini palestinesi di 10 e 12 anni, sono stati ammazzati da un drone israeliano a est di Khan Yunis (sud della Striscia) mentre raccoglievano legna per il padre ferito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Membro della Knesset: Israele sta “importando la guerra di sterminio” da Gaza alla Cisgiordania

Un membro israeliano della Knesset (Parlamento) ha affermato che Tel Aviv sta “importando” la sua “guerra di sterminio” dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA E PADRONI DELLA CITTÀ, BLOCCHIAMO TUTTO!

Oggi, nell’ambito dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, come realtà autorganizzate del movimento milanese abbiamo deciso di bloccare l’ingresso principale della sede dirigenziale di ENI S. p. a. di San Donato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Linee gialle e zone verdi: la divisione di fatto di Gaza

Crescono i timori che il nuovo mosaico di zone diverse di Gaza, separate da una Linea Gialla, possa consolidarsi in una partizione permanente del territorio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Germania è in crisi e vaga nella nebbia

Le ultime notizie dal paese teutonico indicano che la sua crisi economica non si arresta ed entra ormai nel suo quarto anno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bombardamenti israeliani contro il Libano: 5 morti, tra cui l’Alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabaei

Beirut-InfoPal. Il ministero della Salute Pubblica libanese ha diffuso il bilancio ufficiale dell’attacco israeliano senza precedenti contro un’area residenziale alla periferia sud di Beirut, domenica 23 novembre: cinque morti e 28 feriti.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello di docenti, ricercatori e ricercatrici universitarie per la liberazione di Mohamed Shahin

Riportiamo l’appello di docenti, ricercatori e ricercatrici per la liberazione di Mohamed Shahin, per firmare a questo link.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Investimenti israeliani sui progetti delle grandi rinnovabili in Italia

Diamo il via all’inchiesta collettiva sugli investimenti israeliani sui progetti delle grandi rinnovabili che abbiamo deciso di iniziare durante la “Due giorni a difesa dell’Appennino” a Villore, di cui qui si può leggere un resoconto e le indicazioni per collaborare a questo lavoro.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero generale e cortei nazionali: di nuovo decine di migliaia in piazza in tutta Italia

La due giorni di mobilitazioni del 28-29 novembre contro la finanziaria di guerra ed il genocidio del popolo palestinese ha nuovamente portato in piazza decine di migliaia di persone da nord a sud.