InfoAut
Immagine di copertina per il post

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa.

Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, con una capacità produttiva unica nel mercato europeo ed un fatturato superiore ai 3 miliardi di €), ha presentato un progetto per produrre nitro gelatina e polveri di lancio per proiettili ad uso militare nello stabilimento ex Winchester di Anagni (dove paradossalmente oggi si provvede al disinnesco dei proiettili scaduti).

Nel SIN valle del Sacco, zona altamente inquinata dai veleni del passato, mai bonificata e senza adeguate strutture ospedaliere pubbliche, si progetta l’ampliamento di un impianto insalubre con l’installazione di 11 edifici per potenziare la filiera delle armi, aumentando il rischio di incidenti rilevanti e raddoppiando i punti emissivi.

Knds dispone a Colleferro di uno dei più importanti stabilimenti per il caricamento, per la produzione e per i test di munizioni e bombe. Con la nuova linea produttiva della vicina sede di Anagni la società arriverà a fabbricare fino a 3 tonnellate di esplosivo ogni giorno, con una produzione stimata di 150 kg di nitro gelatina l’ora.

Dopo il varo dei programmi europei e la visita allo stabilimento di Colleferro del Commissario Thierry Breton nel 2023 al gruppo è stato letteralmente chiesto di pianificate l’incremento della sua produzione per missili e proiettili di artiglieria con cui riempire gli arsenali.

Il progetto per la nitro gelatina ad Anagni è funzionale a questo scopo e sta rispettando i tempi del cronoprogramma anche grazie a un finanziamento comunitario di 41 milioni di €. Anche se varato nel 2023, il programma di rilancio della produzione di proiettili d’artiglieria fa parte integrante del processo più generale di riarmo promosso negli ultimi mesi dalla Commissione EU.

La corsa agli armamenti è il male del secolo e l’UE vuole rilanciare l’industria e il commercio bellico a discapito delle spese sociali: quante strutture, beni e servizi sanitari si possono dare ai cittadini con 41 milioni di €? “Una fregata multiruolo europea vale lo stipendio di 10.662 medici all’anno; un caccia F-35 equivale a 3.244 posti letto di terapia intensiva; un sottomarino nucleare Virginia costa quanto 9.180 ambulanze.”

Dopo un lungo insistente martellamento mediatico il 4 marzo 2025 la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato il ReArm Europe, un investimento militare da 800 miliardi di €, indebitando i Paesi, invece di promuovere azioni per interrompere l’invio di armi nei diversi teatri di guerra e per contrastare le drammatiche sfide sociali e climatiche del nostro tempo.

A quali vere esigenze risponde il ReArm, se ogni grande conflitto nella storia è stato sempre preceduto da ingenti investimenti bellici? Di continuare le stragi a Gaza e Cisgiordania, in tutto il Medio Oriente, in Sudan, Congo, Ucraina, Yemen e in nuovi futuri scenari?

Come mamme da nord a sud diciamo con forza che non vogliamo più fabbriche di morte! Non ad Anagni ed a Colleferro, né altrove.
Ci opponiamo al “sistema guerra”, ad ogni riarmo, alla propaganda bellicistica, che ha accompagnato il ReArm Europe, ed al clima di paura che si vuole diffondere nell’opinione pubblica. I giovani di ogni nazione e bandiera sono doni non carne da cannoni. Non vogliamo che con quella polvere da sparo siano armati cannoni, dilaniati giovani corpi, bambini, spezzate speranze, distrutte città, avvelenati i territori, dove mancano ospedali, bonifiche, scuole.

Denunciamo e non accettiamo le ingerenze di militari e propaganda di guerra nelle scuole per preparare i nostri figli a diventare cinici soldati domani: vogliamo scuole e università che insegnino pace, collaborazione e convivenza in questo mondo devastato. Le politiche di riarmo sono un fatto nazionale: facciamo appello ai parlamentari, alla Regione Lazio, all’Amministrazione Provinciale di Frosinone e ai Comuni di Anagni e Colleferro per fermare il progetto.

Lanciamo un appello di adesione e di mobilitazione a tutte le organizzazioni pacifiste: basta fabbriche di armi! Se non fermiamo questo progetto, lasceremo spazio ad un paese sempre più militarizzato, che sperpera soldi, sacrifica ogni forma di vita e devasta l’unico mondo che abbiamo.
NO ALLE FABBRICHE DI MORTE E AI SIGNORI DELLA GUERRA!
SI ALL’ECONOMIA E ALLA FINANZA DI PACE E AD UN PROGRAMMA CONDIVISO PER SOSTENERE IL DISARMO

La presentazione dell’appello con Ina della Rete Mamme da Nord a Sud Ascolta o scarica

Segnala la tua disponibilità scrivendo a: MammeNoRiarmo@gmail.com

da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ColleferroFABBRICHE D'ARMIguerralaziorearm euRIARMO

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il grande reggimento cinese dell’esercito globale dei gig-workers

200 milioni di precari tra industria e servizi, ma soprattutto giovani che rifiutano il mito del lavoro

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la destra bolsonarista dietro la strage nelle favelas, Lula in difficoltà

Il 28 ottobre scorso circa 140 persone, di cui 4 agenti, sono state uccise e un centinaio sono state arrestate nel corso di un assalto condotto da 2500 membri della Polizia Civile e della Polizia Militare brasiliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bolivia: La ex presidente golpista Jeanine Áñez è liberata per ordine del TSJ

Durante il suo governo di fatto, la Áñez ha emanato il decreto supremo 4.078, che esentò dalle responsabilità i militari e i poliziotti che attuarono i massacri di Senkata e Sacaba, nei quali furono assassinate 36 persone.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Youtube ha cancellato silenziosamente oltre 700 video che documentano le violazioni dei diritti umani da parte di Israele

Il gigante della tecnologia ha cancellato i canali YouTube di tre importanti gruppi palestinesi per i diritti umani, una capitolazione alle sanzioni di Trump.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: la strategia Trump del “cortile di casa”

Le dichiarazioni di Trump delle ultime settimane sono molte e contraddittorie rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti del Sud America in particolare al largo del Venezuela

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un “pericoloso comunista” sindaco di New York… E vai!

Riprendiamo questo articolo apparso su Il Pungolo Rosso sulla elezione di Mamdani a sindaco di New York. Il contenuto ci pare largamente condivisibile in diversi punti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudan. Dopo il Darfur le RSF puntano al Kordofan, proseguono i massacri

Il Sudan continua a precipitare in una spirale di violenza che sembra non avere fine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NYC: la vittoria di Mamdani

La vittoria del candidato sindaco democratico Mamdani è stata in prima pagina su tutti i giornali nostrani sia ieri che oggi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Quando fallirà la promessa gialla?

Da Balfour a Trump, dal distintivo giallo alla linea gialla, la stessa storia si ripete in un unico colore, un colore che macchia le mappe e dipinge sia la geografia che la memoria.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Contrattacco al nucleare: prepariamolo insieme!

Verso l’assemblea pubblica di lunedì 3 novembre alle ore 18 al Campus Luigi Einaudi a Torino organizzata insieme a Ecologia Politica Torino

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Mappature dal basso: condividiamo informazioni, tracciamo traiettorie di lotta

Con il progetto Mappature dal basso vogliamo costruire una rete di informazioni e connessioni attraverso pratiche condivise e strumenti collettivi. Le due mappe che presentiamo – quella dei comitati e quella dei progetti speculativi – sono solo l’inizio di un percorso più ampio..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla Guerra! Blocchiamo Tutto!

Di seguito il comunicato di GUERRA alla GUERRA rispetto a valutazioni e prospettive del percorso.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo DDL nucleare: via libera all’energia dell’atomo in Italia. Alcune considerazioni per prepararsi al contrattacco

Pubblichiamo il primo di una serie di contributi sul tema del nucleare. Questo testo è stato realizzato dal collettivo Ecologia Politica di Torino che prende parte al progetto Confluenza.