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Nantes: un Capodanno di esproprio al Carrefour

Settimana scorsa, prima alla viglia del Capodanno, un gruppo di attivisti sono entrati nel supermercato Carrefour a Nantes (Francia) per dare vita a un’iniziativa contro il capitalismo sfrenato e la crescente povertà delle fasce della popolazione meno abbienti. Verso le 15h30 gli attivisti hanno bloccato le casse del supermercato con carrelli pieni di merce espropriata per poi essere distribuita alle persone bisognose; in seguito la direzione ha deciso di chiudere il negozio al pubblico. Circa tre ore dopo davanti all’entrata erano presenti diversi blindati della polizia e come se ciò non bastasse diverse unità di gendarmeria sono arrivate sul posto come rinforzi per allontanare gli attivisti dal negozio. Verso le 20, più di cento agenti hanno fatto irruzione nel supermercato per portare via i manifestanti, uno a uno. L’operazione è stata eseguita con molta violenza e arroganza: molti attivisti sono stati scaraventati a terra, almeno uno di loro è stato colpito ripetutamente in faccia, riportando diverse ferite. Sei manifestanti sono stati tratti in stato di fermo con accuse di furto e violenza, altri sei si sono rifiutati di fornire i documenti per l’identificazione, dunque anche per loro è scattato il fermo. Gli altri attivisti sono rimasti davanti all’entrata del supermercato per chiedere il rilascio dei fermi.

Giovedì scorso si è tenuta l’udienza, durante la quale l’accusa di furto in concorso è stata commutata in estorsione in concorso. Un manifestante di 21 anni è stato condannato a sei mesi di carcere con accusa di estorsione e violenza a pubblico ufficiale, un altro a cinque mesi per estorsione e un altro ragazzo di 19 anni a quattro. Inoltre il tribunale ha stabilito che i tre imputati devono risarcire i danni economici al supermercato, la somma del risarcimento sarà stabilita in un’udienza civile il 18 aprile.

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