InfoAut
Immagine di copertina per il post

Munizioni al fosforo bianco utilizzate su Gaza e in Libano: cosa significa per la salute delle persone a lungo termine?

L’uso di munizioni al fosforo bianco sulle popolazioni civili è un crimine di guerra, e ha sicuramente pesanti conseguenze sanitarie per chi viene direttamente colpito, ma queste non sono le uniche conseguenze.

Di Paola Manduca (*), da La Bottega del Barbieri

Le munizioni al fosforo bianco (WP) sono state utilizzate in precedenza da Israele in Libano nel 2006 e a Gaza nel 2008-2009. Human Right Watch (HRW) sta pubblicando prove del suo utilizzo negli attacchi in corso a Gaza, documentazione sostenuta da Amnesty International.
Le munizioni WP rappresentano un modo insidioso per diffondere metalli stabili nell’ambiente, tossici e genotossici, rilasciandoli in aria in modo indiscriminato e casuale sulla popolazione per un raggio di oltre 300 metri per ciascuna bomba.

Oltre ai danni alle persone direttamente colpite, una delle preoccupazioni principali è quella degli effetti nascosti e più invasivi a lungo termine che i componenti delle munizioni WP hanno sulla salute pubblica.
È stato dimostrato che le munizioni al fosforo bianco rilasciano mercurio, un noto agente teratogeno; è stato documentato che le donne oggettivamente esposte agli attacchi del WP nel 2008-2009 a Gaza avevano una maggiore probabilità di partorire bambini con gravi malformazioni e che questi bambini erano specificamente contaminati alla nascita dal mercurio.
Il mercurio rimane nell’ambiente e l’assorbimento cronico è stato documentato per almeno 9 anni dopo gli attacchi militari nelle donne riproduttivamente attive e, per estensione, nell’intera popolazione di Gaza. Anche nel 2016 è stato riscontrato un maggiore carico di mercurio nei capelli dei neonati associato a gravi malformazioni alla nascita.

I dati sui danni alla salute causati dal mercurio presente nei residui di armi sono disponibili e pubblicati. Indagini della Corte penale internazionale e conseguenti accuse sarebbero opportune in nome delle vittime e della giustizia.
Nel contesto dell’uso eccessivo della forza contro la popolazione di Gaza, ora più impressionante che mai, riconoscere il reiterato crimine di uso di munizioni WP e portare a rispondere chi ne è nuovamente responsabile può sembrare inutile come incriminare un killer professionista per omissione di soccorso a qualcuno che ha investito in un incidente stradale.
Ciononostante, a volte un crimine collaterale può aiutare a consegnare alla giustizia un grave colpevole e l’arroganza mostrata nell’uso reiterato da parte dell’esercito israeliano può portare all’accusa secondo il diritto internazionale dei vertici israeliani, se finalmente la corte penale internazionale onorerà il suo mandato.

Fosforo bianco su Gaza durante i bombardamenti israeliani del gennaio 2009.

Come comunità medico-scientifica anche noi abbiamo la responsabilità di aver consentito questa arroganza e abbiamo la responsabilità di continuare a ignorare gli effetti a lungo termine sulla salute.
Ad oggi non sappiamo cosa sia stato sferrato negli ultimi due attacchi militari a Gaza e durante quello in corso, ma sicuramente possiamo intuirlo dall’enorme quantità di armi che colpiscono attualmente Gaza, molte di queste ovviamente dotate di munizioni penetranti, che trasportano anche contaminanti stabili nell’ambiente, che potrebbero avere un impatto enorme sulla salute delle persone sopravvissute, e tutti insieme hanno un impatto ulteriore e in aggiunta a quello della fornitura di teratogeno da parte delle munizioni WP.
Il mercurio e una serie di altri metalli pesanti, anch’essi associati a conseguenze negative per la salute, sono sicuramente presenti nella maggior parte delle munizioni, rilasciate in quantità estremamente elevate (Al Jazeera riferisce che in 4 giorni è stata utilizzata a Gaza la stessa quantità di munizioni che in un anno sugli Afghani).
Visti i bombardamenti, la frequenza e la potenza delle esplosioni, avverto che i sopravvissuti della popolazione di Gaza corrono un serio rischio a lungo termine per la loro salute in generale, e non solo per quella dei bambini che faranno nascere, ma anche in termini di malattie croniche e non trasmissibili, infertilità maschile e tumori.

Pertanto, mentre l’accusa per l’uso del WP da parte di Israele deve essere perseguita dalla Corte Penale Internazionale, è necessario che il monitoraggio della salute riproduttiva e pubblica venga condotto nei prossimi anni da investigatori indipendenti senza legami familiari o finanziamenti tracciabili con nessuna delle parti in causa, tra cui i fornitori e i produttori di armi.
È necessaria una grande squadra investigativa; protocolli, progetti e tecnologie da mettere in uso sono già stati pubblicati e applicati nel campo della salute riproduttiva da 10 anni; gli studi dovrebbero estendersi alla documentazione dell’incidenza di tumori, malattie non trasmissibili e infertilità maschile parallelamente alla documentazione della contaminazione umana.

Devo aggiungere che sono l’unico firmataria di questa lettera perché i miei colleghi di Gaza che hanno contribuito agli studi negli anni e normalmente firmerebbero questa lettera sono sotto bombardamenti e non hanno più elettricità, acqua, cibo e internet. Posso solo pregare che siano al sicuro e possano leggere presto ciò che ho scritto.

(*) Paola Manduca è genetista, già docente presso l’Università di Genova, Presidente di NWRG (New Weapons Research Group) odv

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

bombardamentifosforo biancoisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

2025. Los Angeles. California

Il 6 giugno, agenti dell’ICE hanno condotto blitz in vari punti della città: Fashion District, Home Depot e una grossa azienda tessile. Oltre cento arresti. da Nodo Solidale Le strade hanno risposto: molotov, blocchi di cemento, barricate e auto in fiamme. I manifestantihanno resistito con determinazione, trasformando la città in un campo di battaglia contro […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Los Angeles: ICE si scioglie davanti al fuoco

Riemergono le contraddizioni di un’America fondata sull’espropriazione degli ultimi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SCELTE DISARMANTI | Lotte e Percorsi per un’Europa di Pace

La logica di investimento in caserme verdi, aeroporti azzurri e porti blu, non riesce a mascherare l’opera di devastazione ambientale e sociale che la militarizzazione dei territori comporta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FREEDOM FLOTILLA COALITION: “La nave civile Madleen attaccata dall’esercito israeliano, equipaggio rapito in acque internazionali”

La Freedom Flotilla Coalition conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza per rompere il blocco degli occupanti israeliani, è stata abbordata dall’esercito occupante israeliano “alle 3:02 CET in acque internazionali, coordinate:  31.95236° N, 32.38880° E” La nave è stata abbordata, il suo equipaggio civile – disarmato – rapito e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.