InfoAut
Immagine di copertina per il post

Mille palestinesi bloccati da giorni al valico Rafah

Erano un migliaio ieri i palestinesi della Striscia di Gaza bloccati al valico di Rafah chiuso venerdì dalla polizia egiziana per protestare contro il rapimento di sette agenti catturati mercoledì a Wadi al Akhdar (Sinai) da un gruppo armato. Quattro degli agenti sequestrati lavorano proprio al terminal di frontiera. 
Le autorità egiziane ieri hanno inviato nella zona altri reparti di sicurezza per impedire, ha spiegato il Cairo, che i poliziotti siano portati dentro Gaza attraverso i tunnel sotterranei tra il Sinai e la Striscia. I palestinesi da parte loro chiedono che siano fatti rientrare a Gaza i civili rimasti bloccati, non pochi dei quali erano andati in Egitto a curarsi per gravi malattie. Ma un funzionario egiziano della sicurezza ha ribadito che la frontiera non sarà riaperta fino alla liberazione di quattro agenti. I rapitori, con ogni probabilità beduini legati a qualche gruppo salafita radicale, chiedono la scarcerazione dei loro compagni arrestati nei mesi scorsi.
E’ solo l’ultimo atto di un conflitto che si combatte da nove mesi tra le forze di sicurezza egiziane e vari gruppi islamisti radicali, che hanno fatto del Sinai la loro roccaforte, e che vedrebbe il coinvolgimento anche di palestinesi di Gaza. Su questo punto l’Egitto insiste dallo scorso agosto, dall’attacco sanguinoso ad una stazione di polizia a Rafah (gli uccisi furono 16) da parte di una cellula jihadista che, dopo aver catturato un blindato, riuscì a sfondare le barriere di frontiera e a penetrare per diverse centinaia di metri all’interno del territorio israeliano prima di essere fermato da un razzo sganciato da un elicottero. 
Un episodio che costrinse il presidente islamista egiziano Mohammed Morsi ad adottare misure punitive nei confronti di Gaza su pressione dell’Esercito e dei servizi segreti, a cominciare dalla chiusura (avvenuta però parzialmente) dei tunnel sotterranei. Proprio nel momento in cui si erano fatti più stretti i rapporti con il governo di Hamas a Gaza, nel quadro dell’alleanza tra i movimenti e partiti che si ispirano ai Fratelli Musulmani, emersi come forze maggioritarie nei Paesi teatro della cosiddetta «primavera araba». Morsi, come lo scorso anno, è contrario a provvedimenti che prendono di mira indirettamente i «cugini» di Hamas al potere a Gaza. Anche questa volta però non ha potuto opporsi ai comandi militari e all’intelligence che insistono sulla collaborazione in corso tra salafiti del Sinai e palestinesi sui quali, dicono, Hamas chiude un occhio, anzi tutti e due.
L’accaduto rischia di affondare l’intenzione di Morsi di visitare di Gaza, all’inizio di giugno, assieme al premier turco Erdogan che giovedì ha confermato che si recherà nella Striscia. Qualche settimana fa il Segretario di Stato John Kerry aveva “suggerito” all’alleato Erdogan di ripensare al suo annunciato viaggio a Gaza, su evidente pressione di Israele – e, pare, anche dell’Autorità nazionale del presidente palestinese Abu Mazen – che guarda con diffidenza al riconoscimento dell’autorità di Hamas giunto da diversi Paesi del Golfo (Qatar in testa) e dalla Turchia. 
Erdogan ha taciuto per giorni poi ha trovato il compromesso tra le sue intenzioni e i “suggerimenti” di Washington. Erdogan non visiterà solo Gaza ma si recherà anche a Ramallah, in Cisgiordania, per colloqui con Abu Mazen. E’ probabile inoltre che usi il suo viaggio in Palestina per “promuovere” il tentativo di Kerry di rilanciare, forse con un conferenza regionale a giugno, il negoziato israelo-palestinese fermo da anni.

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

palestinarafah

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rafah: le trattative tra Israele e Hamas e il sostegno (apparentemente) in bilico degli Stati Uniti.

Un approfondimento con Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri, sullo stato delle trattative in corso al momento al Cairo tra la resistenza palestinese e Israele..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

Di seguito pubblichiamo alcuni contributi che provengono delle occupazioni studentesche avvenute ieri a Torino e Pisa e aggiornamenti dalle altre università italiane occupate.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Salone del Libro viene bloccato per la sua complicità al sionismo: la vittoria della mobilitazione per la Palestina!

Sabato pomeriggio, con il coordinamento Torino per Gaza ci siamo dati appuntamento a ridosso della metro Lingotto per raggiungere il Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Salone del Libro: come è fatta la vera censura

Riprendiamo il comunicato del Coordinamento cittadino Torino per Gaza su quanto accaduto ieri al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: provocazione della celere in piazza Scaravilli, ma le tende per Gaza resistono e si moltiplicano

L’”acampada” per la Palestina allestita in Piazza Scaravilli a Bologna, nell’ambito della cosiddetta “intifada degli studenti”, è stata attaccata dalla celere nella serata di venerdì 10 maggio, al termine di un corteo dimostrativo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amsterdam: rivolta studentesca per la Palestina

Anche nei Paesi Bassi il genocidio commesso dallo Stato israeliano sta infiammando i giovani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siamo di fronte al movimento studentesco globale della nostra epoca?

Le mobilitazioni in sostegno alla Palestina che attraversano le università in tutto il globo stanno indicando alcune questioni fondamentali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: occupata la Statale

Comunicato dei Giovani Palestinesi a seguito dell’occupazione dell’Università Statale di Milano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: l’Europa belligerante alimenta la guerra.

Proprio ieri il segretario della NATO Jens Stoltenberg è stato ospite a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni per stemperare le tensioni riguardo un improbabile coinvolgimento dell’Alleanza Atlantica a fianco dell’Ucraina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rafah: attacco di Israele, gli USA mandano un segnale forte.

In questi giorni la notizia dell’attacco a Rafah da parte di Israele nonostante Hamas avesse accettato l’accordo di tregua ha scatenato moltissime reazioni a livello globale..

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

25 Aprile 2024: appunti di lotta dalla piazza di Milano

Condividiamo di seguito la cronaca della giornata del 25 aprile milanese e le indicazioni di lotta che arrivano da questa piazza, tutta a sostegno della resistenza Palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genocidio israelo-statunitense a Gaza: centinaia di cadaveri in fosse comuni. Bilancio: 44.844 palestinesi uccisi o dispersi

Gaza. L’Ufficio governativo dei media di Gaza (GMO) ha confermato che l’esercito israeliano ha commesso 3.094 massacri dall’inizio dell’aggressione, causando 44.844 morti e dispersi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un giornalista palestinese: i media occidentali “ipocriti e razzisti” consentono i crimini di guerra israeliani a Gaza

I media occidentali hanno perso ogni parvenza di neutralità e sono diventati “parte del problema” quando si tratta dei crimini di guerra in corso di Israele contro i Palestinesi nella Striscia di Gaza, secondo un giornalista palestinese, riferisce l’Agenzia Anadolu.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La voce per la Palestina non si arresta!

Torino, presidio al commissariato San Paolo oggi pomeriggio alle ore 18 per Sara.

Di seguito pubblichiamo il comunicato del coordinamento cittadino Torino per Gaza.