InfoAut
Immagine di copertina per il post

L’uscita del Capitale dalla crisi

Approfittando di questo 2° compleanno del 15 M, trascriviamo qui il capitolo centrale del bel contributo di Manolo Cañada pubblicato per i tipi della  LorussoEditore  lo scorso novembre:«Tempo di crisi, tempo di lotta»
(il libro merita di essere comprato: costa poco, solo 3 euro).

«Quando un delinquente uccide per debiti non pagati, l’esecuzione si chiama regolamento di conti; l’esecuzione di un paese indebitato, quando la tecnocrazia internazionale decide di liquidarlo, si chiama piano di risanamento»
Eduardo Galeano, A testa in giù

 

«Il risanamento sarà duro e rapido»

Felipe Gonzalez, 13 maggio 2008

 

I “liberali di tutta la vita” si appellano allo stato senza pudore reclamando che esso riscatti dalle crisi le banche  e le società immobiliari. Le grandi compagnie statunitensi specializzate in mutui, Fannie Mae e Freddie Mac, sono nazionalizzate con l’obiettivo di farle ritornare, una volta risanate, in mani private; il governo spagnolo, da parte sua, approva strumenti per evitare le scandalose sciocchezze commesse dagli immobiliaristi negli ultimi anni. «È impossibile sapere quanti miliardi di euro e di dollari le autorità monetarie hanno messo al servizio dei grandi speculatori del mondo perché continuino a giocare la propria roulette speculativa. In ogni caso, è già abbastanza perché sia impossibile continuare a fingere ciò che realmente è il liberismo: intervento statale per proteggere i più forti e deregulation per i più deboli»[1]. Il potere prova a uscire dalla crisi seguendo un copione conosciuto: «Il superamento avviene attraverso due distinte strade: da una parte la distruzione di capitale, dall’altra l’incremento del plusvalore». Il crollo accelerato di beni chiave come la casa da un alato e misure come la direttiva europea sulle 65 ore e quella del rimpatrio degli immigrati dall’altro, si incardinano in questo doppio movimento, ripetuto in altre precedenti occasioni, ma ora con maggior virulenza.

La favola del modello sociale europeo viene meno. Il mito del buon capitalista, al quale si abbandonarono  il sindacalismo ufficiale ele sinistre europee si sgonfia. Le pretese di stabilire una settimana lavorativa fino a 65 ore e di espellere tra 8 e 11 milioni di migranti esprimono chiraramente un cammino di barbarie, impossibile da mascherare con inganni come il concetto di flexicurity.

La proposta delle 65 ore evidenzia lo snodo del capitalismo contemporaneo. Sfrutta non solo il lavoro, ma la vita nel suo insieme, per poterlo fare ha però bisogno di alimentare lo sfruttamento nel tempo del lavoro astratto, come padrone delle relazioni sociali. Le fantasticherie degli affabulatori del postcapitalismo si scontrano con la realtà: lo sfruttamento del comune incomicia con lo sfruttamento del tempo della gran maggiornaza, il dominio si rivaluta nella legge del valore. «La distruzione di capitale, la svalorizzazione del lavoro vivo, la ricostruzione di termini “più giuste” (per il capitale) di sfruttamento: questa è la crisi per il capitale, questo è il prezzo che è sempre disposto a pagare per rinnovare il suo dominio, la sua potenza soggettiva». E in questa stessa strategia di “ripulitura”, come direbbe Solbes, di recupero delle condizioni per un nuovo ciclo di profitti, la Direttiva del Ritorno [2], conosciuto come direttiva della vergogna e il calcolo del governo spagnolo sul possibile annullamento di ogni contratto di migranti, sono parti molto significative.

La ricostruzione dell’accumulazione capitalista comporta la ricostruzione del mercato del lavoro; il controllo e la gestione dei “flussi migratori” diventa, in questo modo, un pilatsro strategico. La classe dominante alterna l’uso delle briglie, tirando o allentando a convenienza, sia le redini dello sfruttamento lavorativo dell’immigrazione, sia le redini dello spauracchio razzista. il capitale organizza la guerra tra chi sta in basso, senza soffrirne alcuna conseguenza. Il multiculturalismo vuoto e il razzismo rampante si mostrano perfettamente complementari. Il discorso umanitario circola per le cattedre universitarie e le dichiarazioni ufficiali allo stesso tempo in cui le volanti della polizia fanno piazza pulita nelle strade: 360.000 migranti sono stati espulsi negli ultimi quattro anni del governo Zapatero.

L’uscita capitalista dalla crisi si unisce ad altre misure che tendono a generare oe condizioni per una nuova fase di accumulazione. In Spagna bisogna sottolineare decisioni come la privatizzazione di Aena [3] o, soprattutto la soppressione dell’imposta sul patrimonio, un regalo di 1800 milioni di euro ai più ricchi, in un paese in cui per la legge della dipendenza [4] si destinano 1200 milioni di euro e agli aiuti per la casa ai giovani ne vanno 1400.

Ma questa è una crisi sistemica. E i poteri, mentre dispiegano l’offensiva antisociale, tracciano una risposta alla crisi energetica, che si è rivelata un limite invalicabile di fronte al fanatismo dell’ideologia della crescita perpetua. «Verso una nuova coscienza», «pensando ai figli dei tuoi figli»: non sono parole d’ordine di organizzazioni ecologiste ma gli slogan di un’annuncio di Endesa che, traboccante di scrupoli ambientali avverte che «dobbiamo reinventare tutto». anche i pubblicitari di Repsol si danno all’euristica: «inventiamo il futuro. Se siamo stati capaci di inventare tutto questo, come possiamo non essere capaci di proteggere ciò che più ci importa?». Il capitale più inquinato, tra dichiarazioni di sincerità ecologista, prepara già lòa transizione energetica, ossia gli affari della transizione. Ma mentre fingono di decifrare l’equazione irresolubile tra dittatura delle merci e austerità del consumo, la scommessa del conglomerato energetico-finanziario è chiara: centrali nucleari e agrocombustibili. Di nuovo, ora dal punto di vista della distruzione ambientale, vediamo la deriva verso la barbarie del capitalismo del nostro tempo, la natura criminale del “modello di vita” indotto. O regalare alle generazioni future il lascito mortale delle scorie nucleari o provocare crisi alimentari, scegliete voi. O riempiamo i serbatoi delle auto del primo mondo o gli stomaci del terzo: il potere si dedica a questo dilemma implicito. Non siamo solo di fronte a uan crisi economica, ma anche di fronte a una crisi etica, una autentica crisi di civilizzazione.

Non è il momento per il postmodernismo né per intrattenersi con il neoliberismo dal volto umano. Non è il momento di mettre in risalto la negritudine di Obama per tacere della sua posizione della su posizione favorevole al muro amti-migranti alla frontiera con il Messico. Non è il momento di evidenziare l’importanza del fatto che una donna, Carme Chacon, sia capo del Ministero della Difesa, mentre si attenua la gravità della complicità spagnola nella guerra in Afghanistan, al fianco degli Stati Uniti, rendendo questo fatto un aspetto secondario.

È tempo di lotta, non di distrazioni.

________

Note:

[1] Torres (2008), Los liberales se poinen en marcha: intervencion masiva da Rebelion.

[2] Direttiva 2008/115/CE del Parlamento Europeo, che detta le regole europee sui rimpatrii di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (ndt).

[3] Società degli aeroporti spagnoli (Aeropuertos Espanoles y Navegacion Aerea) (ndt).

[4] Legge di promozione dell’autonomia personale e attenzione alle persone in situazioni di dipendenza e alle famiglie (ndt).

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

15Mcrisieuropaspagna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: le barche italiane lasciano la costa siciliana alla volta di Gaza, “Buon vento”

Sono salpate, alla volta di Gaza, le imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla dal porto siciliano di Augusta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza Inc: dove il Genocidio è testato in battaglia e pronto per il mercato

Gaza è diventata la vetrina di Tel Aviv per lo Sterminio privatizzato, dove aziende tecnologiche, mercenari e fornitori di aiuti umanitari collaborano in un modello scalabile di Genocidio Industriale venduto agli alleati in tutto il mondo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’assemblea nazionale “Stop al genocidio. Fermiamo il sionismo con la resistenza” si terrà al cinema Aquila

Alcuni giorni fa il sindaco Gualtieri aveva vietato l’utilizzo di una sala del cinema Aquila di Roma per l’assemblea nazionale convocata dalle organizzazioni palestinesi in Italia. Ora il passo indietro. LA LOTTA PAGA – L’ASSEMBLEA SI TERRÀ AL CINEMA AQUILA IL 14 SETTEMBRE ALLE ORE 10.00 Dopo la conferenza stampa di lunedì 8 settembre davanti […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Campeggio no base 5-6-7 settembre – Comunicato conclusivo

Il campeggio territoriale No Base del 5-6-7 settembre è stato un momento fondamentale nella crescita della lotta del movimento No Base, aprendo nuovi spazi di organizzazione e di lotta, unendo persone e realtà differenti nell’obiettivo comune di fermare la base militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “Blocchiamo tutto”. Mobilitazioni diffuse nel paese contro l’austerity di Macron

Intensa giornata di mobilitazione mercoledì 10 settembre in Francia, dietro la parola d’ordine “Bloquons Tout”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

A Gaza il colonialismo occidentale è stato smascherato

Attraverso Israele e l’ideologia del Sionismo, le élite occidentali hanno reinventato il loro orribile Sistema di Controllo Razzista e lo hanno spacciato per una causa “morale”. Ora la partita è finita.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pensare l’Europa oggi: spazi e soggetti delle lotte in tempo di guerra

Come agiamo dentro questo quadro e che cosa vuol dire opporsi alla guerra e al riarmo in questa situazione?

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Robert Ferro – Dove va l’Europa? Crisi e riarmo nel cuore dell’Unione

Dal welfare al warfare, dall’automotive al carroarmato, dall’«Inno alla gioia» di Beethoven alla «Marcia imperiale» di Dart Fener. Nel cambio di tema che fa da sfondo all’Europa, l’imperialismo colpisce ancora. 

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Spagna. Sei attiviste condannate a tre anni di carcere, insorgono i sindacati

Cinque attiviste e un attivista sindacali sono entrati nel carcere di Villabona per scontare una condanna a tre anni e mezzo di reclusione. È accaduto ieri a Gijon, nella regione settentrionale spagnola delle Asturie.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Infiltrati tra attivisti e partiti: il caso italiano ed europeo

Riprendiamo questo ariticolo di Checchino Antonini da Diogene Notizie, che partendo dal caso italiano del poliziotto infiltrato dentro Potere al popolo ricostruisce alcuni dei maggiori casi degli ultimi anni. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Blackout: è il liberismo bellezza!

Riprendiamo dal sito SinistrainRete questo contributo che ci sembra interessante per arricchire il dibattito a riguardo del recente blackout iberico. I nodi sollevati dall’articolo ci interessano e rimandando a ragionamenti complessivi sulla fase e la crisi energetica, che animano il nostro sito in questi ultimi tempi. Sembra interessante e da approfondire, il ruolo dei mercati finanziari nella gestione delle reti energetiche nazionali e come questo si intersechi con l’utilizzo di fonti rinnovabili, fossili e nucleari.