InfoAut
Immagine di copertina per il post

Israele espulsa dal Summit dell’unione Africana a Malabo

La delegazione sionista viene letteralmente espulsa dal centro congressi durante lo svoglimento del Summit, per iniziativa del Presidente Mauritano Mohamed Ould Abdel Aziz sostenuta all’unanimità da tutti i paesi membri.

Viene inoltre visto con sospetto il tentativo di avvicinamento di Israele all’organizzazione africana, mentre il gioverno sionista applica leggi naziste come il divieto di ingresso ad alcuni ospedali ai migranti africani o l’espulsione di migliaia di essi.

La notizia assume ancora più significato visto che secondo Internazionale all’appuntamento avrebbe partecipato anche il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon per discutere dell’espansione dei gruppi del radicalismo islamico nel continente africano.

La notizia passa inosservata. Tuttavia l’azione è storica. Dopo la sua dichiarazione d’amore verso il continente africano e la sua “sospetta” richiesta di far parte dell’Unione Africana, Israele invia una sua delegazione al fine di partecipare al Summit dell’Unione Africana che ha avuto luogo la settimana scorsa , a Malabo, nella Guinea Equatoriale.

Ma questo tentativo forzato non è stato di gradimento di Mohamed Ould Abdel Aziz, presidente Mauritano, e attuale presidente dell’Unione Africana. Egli, infatti si è opposto alla presenza di una delegazione sionista al summit dell’organizzazione africana, e tutte le delegazioni degli altri paesi membri hanno sostenuto la posizione del Presidente Mauritano.

I membri della delegazione sionista, che partecipavano al summit in qualità di osservatori, sono stati espulsi dal centro congressi dove si tenevano i lavori del Summit.

Messaggi di congratulazioni sono giunti ai leaders africani dall’America Latina e dall’Asia nei quali veniva espressa la gioia, dei rispettivi leaders, a vedere manifestarsi la sovranità Africana.

È stato ricordato che le leggi che disciplinano l’organizzazione dell’Unione africana sono ostili ai paesi coloniali. Inoltre è stato sottolineato come le condizioni di vita dei migranti africani in Israele siano stati, più volte, attaccate da varie associazioni a difesa dei diritti umani.

“Questa forte affermazione della sovranità africana prende tutte le sue dimensioni poltiche ed economiche nei confronti dei dictat della Francia,degli Stati Uniti e dell’Occidente” conclude Black-Feelings.com.

2/07/2014

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

israelepalestinarazzismo

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’economia genocida di Israele è sull’orlo del baratro?

L’economista Shir Hever spiega come la mobilitazione per la guerra di Gaza abbia alimentato un’”economia zombie” che sembra funzionare ma non ha prospettive future.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torturato Marwan Barghouti

Il noto prigioniero politico palestinese Marwan Barghouti è stato aggredito brutalmente dalle guardie carcerarie israeliane, secondo le informazioni trasmesse alla sua famiglia.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: “È solo l’inizio. Per voi.”

Questa mattina è avvenuto lo sgombero di Askatasuna, storico centro sociale torinese attivo da quasi tre decadi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Mohamed Shahin è libero!

Di seguito ripubblichiamo il comunicato della campagna Free Mohamed Shahin che annuncia la felice notizia della sua liberazione e un contributo dell’avvocato Gianluca Vitale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: oltre 10 mila violazioni dalla tregua da parte di Israele

In queste settimane si sono verificati nuovi bombardamenti in Libano, in particolare nel sud, mentre si registrano droni che sorvolano la zona e che hanno lanciato esplosivi in diverse città come nel caso di Aitaroun, con la scusa di voler colpire Hezbollah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.