InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il Pflp denuncia le politiche economiche dell’Autorità Nazionale Palestinese

Il Fronte Popolare di liberazione nazionale della Palestina ha rilasciato un comunicato stampa il 19 gennaio 2012 denunciando le politiche economiche dell’autorità nazionale palestinese che stanno aiutando a scatenare l’inflazione e a far salire alle stelle il prezzo del cibo, dell’acqua e dell’elettricità e deteriorando rapidamente le condizioni economiche della vasta maggioranza del popolo palestinese nella West Bank. Ha richiesto protezione e supporto per i lavoratori palestinesi e le classi popolari, non visioni fuorvianti di economie di mercato sotto l’occupazione. Il PFLP ha affermato che le politiche del governo di Fayyad arrivate su richieste e consultazioni dei donatori internazionali e degli istituti monetari, sono responsabili insieme all’occupazione sionista dello spreco di soldi pubblici, della disoccupazione crescente, e della crescente estrema povertà. Ha inoltre notato che i costi della sanità e di altri servizi necessari stanno subendo un incremento intollerabile. Il PFLP ha posto sotto accusa per la crisi economica le politiche del governo di Fayyad di cui hanno beneficiato solo i più ricchi e la crisi strutturale dell’Autorità Nazionale Palestinese- le cui basi possono essere rintracciate nel protocollo economico di Parigi e negli accordi di Oslo, che presupponevano una Autorità nazionale palestinese che agisse come braccio servile dell’occupazione in materia sia economica che politica/di sicurezza. Il PFLP ha ammonite contro la continua adozione di politiche economiche “importate” con nessun legame con la realtà economica palestinese- o la sua realtà politica sotto l’occupazione. E’ urgente, ha detto il Fronte, di lasciarsi dietro illusioni di economia di mercato e sviluppare una politica economica nazionale basata sullo sviluppo attraverso la salvaguardia delle classi popolari ; sostenere e proteggere le risorse naturali come la terra e l’acqua, assicurare un livello di protezione sociale e reali facilitazioni, proteggendo le classi palestinesi dall’impoverimento che avanza. Per far sì che questo accada è necessario mettere una fine alle interferenze, alle minacce e alle pressioni economiche e politiche esterne tese a minare e far crollare la saldezza nazionale palestinese e lo scontro con l’occupazione, ha detto il Fronte. Finché gli accordi di Oslo e il protocollo economico di Parigi governeranno la politica economica palestinese, l’economia palestinese non uscirà dallo status quo, che è fondamentalmente controllato fattori politici esterni- primo, l’occupazione, e secondo, i finanziatori e le istituzioni finanziarie internazionali- e declinerà ulteriormente verso l’instabilità e verso ulteriori tentativi di ricatto politico. L’autorità viene utilizzata come gestore sotto l’occupazione, così come è previsto dagli accordi di Oslo, ha affermato il PFLP. Il Fronte ha chiesto una piena e totale revisione di tutte queste politiche a livello politico, di sicurezza e sociale per porre una netta parola fine all’era di Oslo e difendere la società palestinese dalle grinfie di questi accordi che hanno imprigionato e ucciso i palestinesi e minato l’economia palestinese. E’ tempo, ha detto il Fronte, di costruire sulle basi della fermezza nazionale e sociale e emulare i valori culturali palestinesi e le tradizioni nazionali piuttosto che il consumismo, l’avidità. lo sfruttamento e il capitalismo che emulano la selvaggia cultura del neoliberismo e dell’occupazione che sfrutta i lavoratori, umilia e schiaccia i poveri, acuisce la povertà. marginalizza le aree rurali e i campi profughi. Inoltre, ha detto il PFLP, l’autorità deve immediatamente cessare di sprecare le risorse del popolo palestinese per rimpinguare e ingrassare i servizi di sicurezza che servono gli interessi dell’occupazione. Il Fronte ha sottolineato che una nuova strategia nazionale deve includere il popolo palestinese ovunque esso sia- in Palestina, nei campi, in esilio e in diaspora e sostenere la fermezza, le diverse forme di resistenza, la democrazia nazionale, e organizzazione e lotta a livello regionale e internazionale, facendo notare con urgenza che questa è una chiara alternativa al futile percorso dei negoziati, per liberare le terre arabe occupate e ottenere in maniera vincente l’implementazione dei diritti inalienabili del popolo palestinese al ritorno, autodeterminazione e sovranità.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

fplppalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’economia genocida di Israele è sull’orlo del baratro?

L’economista Shir Hever spiega come la mobilitazione per la guerra di Gaza abbia alimentato un’”economia zombie” che sembra funzionare ma non ha prospettive future.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino città partigiana: Que viva Askatasuna! 

Ripubblichiamo il comunicato uscito dal centro sociale Askatasuna in merito alla giornata di lotta di ieri. Alleghiamo anche un video racconto della giornata.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: “È solo l’inizio. Per voi.”

Questa mattina è avvenuto lo sgombero di Askatasuna, storico centro sociale torinese attivo da quasi tre decadi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Mohamed Shahin è libero!

Di seguito ripubblichiamo il comunicato della campagna Free Mohamed Shahin che annuncia la felice notizia della sua liberazione e un contributo dell’avvocato Gianluca Vitale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torturato Marwan Barghouti

Il noto prigioniero politico palestinese Marwan Barghouti è stato aggredito brutalmente dalle guardie carcerarie israeliane, secondo le informazioni trasmesse alla sua famiglia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello di docenti, ricercatori e ricercatrici universitarie per la liberazione di Mohamed Shahin

Riportiamo l’appello di docenti, ricercatori e ricercatrici per la liberazione di Mohamed Shahin, per firmare a questo link.