InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il nuovo governo Netanyahu accentua l’ipocrisia dell’occidente

Anche prima che il nuovo governo israeliano si insediasse ufficialmente il 29 dicembre, iniziarono ad emergere reazioni rabbiose, non solo tra i palestinesi e altri governi mediorientali, ma anche tra gli alleati storici di Israele in Occidente. Già il 2 novembre, alti funzionari statunitensi hanno comunicato ad Axios che era “improbabile che l’amministrazione Biden si impegnasse con il politico suprematista ebreo, Itamar Ben-Gvir”.

Di Ramzy Baroud

In realtà, le apprensioni del governo degli Stati Uniti hanno superato Ben-Gvir, che è stato condannato dal sistema giudiziario israeliano nel 2007 per aver sostenuto un’organizzazione terroristica e incitato al razzismo. Secondo quanto riferito, il Segretario di Stato americano Antony Blinken e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan hanno “accennato” che il governo degli Stati Uniti avrebbe boicottato anche “altri estremisti di destra” nel governo di Netanyahu.

Tuttavia, queste forti preoccupazioni sembravano assenti dalla dichiarazione di congratulazioni inviata dall’ambasciatore statunitense in Israele Tom Nides il giorno successivo. Nides ha riferito di essersi “congratulato con Netanyahu per la sua vittoria e di avergli detto che era ansioso di lavorare insieme per mantenere il legame indissolubile tra i due Paesi”. In altre parole, questo “legame indissolubile” è più forte di qualsiasi preoccupazione pubblica degli Stati Uniti riguardo al terrorismo, all’estremismo, al fascismo e alle attività criminali.

Ben-Gvir non è l’unico criminale condannato nel governo di Netanyahu. Aryeh Deri, il leader del Partito ultraortodosso Shas, è stato condannato per frode fiscale all’inizio del 2022 e, nel 2000, ha scontato una pena detentiva per aver accettato tangenti quando ricopriva la carica di Ministro degli Interni. Bezalel Smotrich è un altro personaggio controverso il cui razzismo anti-palestinese ha dominato la sua personalità politica per molti anni.

Mentre a Ben-Gvir è stato assegnato il posto di Ministro della Sicurezza Nazionale, a Deri è stato affidato il Ministero dell’Interno e a Smotrich il Ministero delle Finanze.

I palestinesi e i Paesi arabi sono giustamente preoccupati perché capiscono che il nuovo governo rischia di seminare altra violenza e caos. Con molti dei politici più sinistri di Israele al governo, gli arabi sanno che l’annessione illegale di parti dei Territori Occupati da parte di Israele è di nuovo all’ordine del giorno; e che l’incitamento contro i palestinesi a Gerusalemme Est, insieme alle incursioni nella moschea di Al-Aqsa, aumenterà in modo esponenziale nelle prossime settimane e mesi. Ed è probabile che cresca anche la spinta alla costruzione e all’espansione degli insediamenti illegali.

Questi non sono timori infondati. A parte le molte dichiarazioni e azioni razziste e violente fatte da Netanyahu e dai suoi alleati negli ultimi anni, il nuovo governo ha già dichiarato che il popolo ebraico ha “diritti esclusivi e inalienabili sull’intera Terra di Israele”. Ha promesso di espandere gli insediamenti, prendendo le distanze da qualsiasi impegno per la creazione di uno Stato palestinese o addirittura a impegnarsi in un qualsiasi processo di pace.

Ma mentre i palestinesi e i loro alleati arabi sono stati ampiamente coerenti nel riconoscere l’estremismo nei vari governi israeliani, quale scusa hanno gli Stati Uniti e l’Occidente in generale per non riconoscere che l’ultimo governo guidato da Netanyahu è il risultato più logico del sostenere ciecamente Israele? nel corso degli anni?

Nel marzo 2019, la rivista Politico ha bollato Netanyahu come il creatore del “governo più estremista nella storia di Israele”, un sentimento che è stato ripetuto innumerevoli volte in altri media occidentali. Questo cambiamento ideologico è stato riconosciuto anni prima dai media israeliani. Nel 2016, il popolare quotidiano israeliano Maariv ha descritto il governo israeliano dell’epoca come “il più di destra ed estremista” nella storia del Paese. Ciò fu in parte dovuto al fatto che al politico di estrema destra Avigdor Lieberman fu assegnato il ruolo di Ministro della Difesa.

Anche l’Occidente ha mostrato preoccupazione in quel momento, mettendo in guardia contro la fine della presunta democrazia liberale di Israele e chiedendo che deve rimanere impegnato nel processo di pace e nella soluzione dei Due Stati. Niente di tutto ciò si è concretizzato. Invece, le terrificanti figure di quel governo sono state ribattezzate come semplici conservatori, centristi o addirittura liberali negli anni successivi.

Lo stesso probabilmente accadrà ora. Infatti, i segnali della volontà degli Stati Uniti di accogliere qualsiasi politico estremista prodotto da Israele sono già evidenti. Nella sua dichiarazione del 30 dicembre in cui ha dato il benvenuto al nuovo governo israeliano, Joe Biden non ha detto nulla sulla minaccia della politica di estrema destra di Tel Aviv per la regione del Medio Oriente. Piuttosto, ha menzionato le “sfide” e le “minacce” poste dalla regione a Israele. In altre parole, Ben-Gvir o non Ben-Gvir, il sostegno incondizionato di Israele da parte degli Stati Uniti rimarrà intatto.

Se la storia insegna, ogni futura violenza e istigazione in Palestina sarà attribuita principalmente, se non interamente, ai palestinesi. Questo atteggiamento istintivo e filo-israeliano ha definito il rapporto di Israele con gli Stati Uniti, indipendentemente dal fatto che i governi israeliani siano guidati da estremisti o presunti liberali. Non importa, Israele mantiene sempre in qualche modo il suo falso status di “unica democrazia del Medio Oriente”.

Ma se dobbiamo credere che la “democrazia” esclusivista e razzista di Israele sia una democrazia, allora siamo giustificati anche nel credere che il nuovo governo non sia né meno né più democratico dei governi precedenti.

Tuttavia, funzionari occidentali, commentatori e persino leader e organizzazioni ebraiche filo-israeliane negli Stati Uniti hanno avvertito del presunto pericolo che corre la democrazia liberale di Israele nel periodo precedente alla formazione del nuovo governo di Netanyahu. Questa è una forma indiretta, se non intelligente, di legittimazione, poiché queste opinioni accettano che ciò che Israele ha praticato dalla sua fondazione nel 1948, fino ad oggi, era una forma di vera democrazia. Accettano inoltre che Israele sia rimasto una democrazia anche dopo l’approvazione nel 2018 della controversa Legge sullo Stato-Nazione, che definisce Israele come uno Stato ebraico, ignorando completamente i diritti dei cittadini non ebrei del Paese.

È solo una questione di tempo prima che anche il nuovo governo estremista di Israele venga legittimato come ulteriore prova che Israele può trovare un equilibrio tra l’essere ebreo e anche democratico allo stesso tempo.

La stessa storia si è ripetuta nel 2016, quando gli avvertimenti sull’ascesa dell’estremismo più estremo in Israele, a seguito del patto Netanyahu-Lieberman, sono rapidamente svaniti e alla fine sono dimenticati. Invece di boicottare quel governo, il governo degli Stati Uniti ha stanziato, nel settembre 2016, il suo più grande pacchetto di aiuti militari a Israele, pari a 38 miliardi di dollari (36 miliardi di euro) in un decennio.

In verità, Israele non è cambiato molto, né nella sua autodefinizione né nel modo in cui tratta i palestinesi. Non comprenderlo equivale a una tacita approvazione delle politiche razziste, violente e coloniali di Israele nei Territori Occupati nel corso di 75 anni.

Ramzy Baroud è un giornalista e redattore di The Palestine Chronicle. È autore di sei libri. Il suo ultimo libro, curato insieme a Ilan Pappé, è “La Nostra Visione per la Liberazione: Leader Palestinesi Coinvolti e Intellettuali Parlano”. Il Dr. Baroud è un ricercatore senior non residente presso il Centro per l’Islam e gli Affari Globali (CIGA), Università Zaim di Istanbul (IZU).

Traduzione di Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

israelenetanyahupalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Google ha aiutato Israele a diffondere propaganda di guerra a 45 milioni di europei

Uno studio ha rilevato che, da quando ha colpito l’Iran il 13 giugno, l’Agenzia Pubblicitaria del Governo Israeliano ha speso decine di milioni in annunci pubblicitari solo su YouTube.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Che ci fanno dei soldati israeliani nelle scuole del Chiapas?

Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Obbligazioni di guerra a sostegno di Israele

Un’indagine rivela che sette sottoscrittori di “obbligazioni di guerra” sono stati determinanti nel consentire l’assalto di Israele a Gaza.  Dal 7 ottobre 2023 le banche hanno sottoscritto obbligazioni emesse dal governo israeliano per un valore di 19,4 miliardi di dollari. di BankTrack, PAX e Profundo (*), da La Bottega del Barbieri Un’indagine condotta dal gruppo di ricerca finanziaria olandese Profundo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: nasce la Global Sumud Flotilla, “il più grande sforzo civile per rompere l’assedio di Gaza”

Attivistɜ e volontariɜ della Freedom Flotilla Coalition, della Global March to Gaza e del convoglio Sumud si sono uniti per lanciare la Global Sumud Flotilla (GSF) – il più grande sforzo civile via mare dalla nascita dell’assedio illegale imposto dall’occupazione israeliana a Gaza. A giugno, migliaia di volontari sono stati mobilitati via terra, via mare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ uno sporco lavoro / 1: ma qualcuno deve pur farlo…

Almeno per una volta l’alter ego dell’ispettore Stephan Derrick, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha lasciato da parte l’ipocrisia con cui da tempo l’Europa maschera le sue posizioni dichiarando che «Israele sta facendo il lavoro sporco anche per noi». di Sandro Moiso, da Carmilla Una frase che più che dai dialoghi della serie televisiva che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La ribellione dei ricercatori: 300 membri del CNR rifiutano di collaborare al riarmo

Oltre 300 ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno dichiarato la propria indisponibilità a prestare la propria attività intellettuale a studi finalizzati al settore bellico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

UK: Palestine Action e legislazione anti terrorismo

23 giugno 2025 – Yvette Cooper, Home Secretary del Regno Unito, dichiara l’intenzione di mettere al bando Palestine Action ai sensi della legislazione antiterrorismo, ponendo quindi l’organizzazione sullo stesso piano di gruppi armati come al-Qaeda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le applicazioni più vendute create da spie israeliane

Alcune delle applicazioni di Apple e Google più scaricate sono state sviluppate da spie e Criminali di Guerra israeliani, generando miliardi di entrate per l’Economia dell’Apartheid.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dopo il 5 luglio il percorso Stop Riarmo continua!

Riprendiamo il comunicato uscito su @STOPRIARMO e alcuni articoli sulla giornata del 5 luglio scorso a Torino contro guerra, riarmo e gencidio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militarizzazione: la Sicilia sempre più al centro degli interessi bellici di Stati Uniti e NATO

La Sicilia sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti dove verranno formati i piloti degli F-35.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: Stefano, Jacopino e Pietro finalmente liberi! Aggravamento delle misure per Sara.

Le misure cautelari per i giovani arrestati a seguito della manifestazione in solidarietà a Ramy Elgaml di gennaio scorso a Torino erano scattate dopo pochi mesi e avevano visto quattro arresti domiciliari e quattro obblighi di firma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Zohran alza la temperatura

Una sorpresa dagli Stati Uniti governati da Trump: la vittoria di Zohran Mamdani alle primarie democratiche per la carica di sindaco di New York, che ha da subito scatenato il delirio islamofobo della destra e l’allarme nell’establishment democratico.