InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il FPLP marcia a Gaza e non è in vendita!

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina in risposta ai nuovi attacchi del Presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, che vorrebbe negare i fondi destinati al Fronte, ha organizzato un manifestazione a Gaza lo scorso 12 aprile.

Masse di palestinesi hanno marciato dal campo Saraya fino alla Piazza del Milite Ignoto a Gaza City, in occasione della Giornata dei prigionieri palestinesi ed a 40 giorni dal martirio avvenuto dentro l’ambasciata palestinese dell’ex detenuto e leader compagno Omar Nayef Zayed. All’iniziativa ha partecipato una grande folla di persone tra cui dirigenti, quadri e membri del Fronte.

La marcia è iniziata con i combattenti che trasportavano le bare simboliche in onore dei martiri, i cui corpi rimangono imprigionati dall’occupazione, così come il martire Omar Nayef Zayed. I dimostranti hanno denunciato il ruolo dell’Autorità palestinese nel coordinamento della sicurezza e hanno bruciato manifesti del presidente Mahmoud Abbas chiedendo le sue immediate dimissioni.

Durante il raduno il compagno Hussein Mansour, membro del Comitato centrale del FPLP, ha preso parola sulla questione della decisione individuale di Abbas di tagliare i fondi inviati dall’OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) al FPLP, sottolineando che si tratta di un’azione unilaterale ed arbitraria che minaccia l’OLP e il Consiglio Nazionale Palestinese, e di una politica miserabile di vendetta che non riuscirà a coercizzare il Fronte per cambiare le sue posizioni politiche. Questi fondi fanno parte del Fondo Nazionale Palestinese e servono per sostenere le famiglie dei martiri e dei prigionieri del Fronte; essi non sono fondi individuali e Abbas non alcun diritto di assegnare o rimuovere quei fondi, che appartengono invece al popolo palestinese, a tutti i partiti palestinesi e non a Mahmoud Abbas.

“Noi diciamo forte e chiaro che il sangue del martire Omar Nayef Zayed non è all’altezza per la contrattazione. Le posizioni rivoluzionarie del Fronte Popolare non sono in vendita. Noi continueremo ad affrontare l’occupazione e tutti coloro che si impegnano nel coordinamento della sicurezza contro i diritti del popolo palestinese”, ha affermato Mansour.

Tutte le fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza, tra cui Hamas, Jihad islamica, il Fronte Democratico e gli altri, eccetto Fateh, hanno firmato una dichiarazione per denunciare il furto dei fondi del Fronte, dichiarando che è una “chiara violazione degli statuti dell’OLP, in contrasto con le tradizioni palestinesi…questo approfondisce la crisi delle istituzioni nazionali palestinesi”.

Il compagno Kayed al-Ghoul, membro dell’Ufficio Politico del FPLP, ha riportato che la decisione è arrivata come rappresaglia alla ferma opposizione del Fronte sul coordinamento della sicurezza dell’ANP con Israele e la sua denuncia delle infami dichiarazioni del Presidente Abbas alla televisione israeliana, dove si è vantato di reprimere la resistenza palestinese. Il compagno ha osservato che questa rappresaglia non è nuova, era già avvenuta, sottolineando come Abbas avesse precedentemente tagliato i fondi come tentativo di “punire il FPLP per la sua opposizione politica”.

I leader del PFLP hanno ribadito l’invito rivolto ad Abbas di dimettersi dopo l’intervista, in cui ha dichiarato di investire il suo pieno impegno sul coordinamento della sicurezza con l’occupazione, una politica devastante che colpisce la resistenza, imprigionando e uccidendo i palestinesi. Inoltre, il Fronte ha chiaramente chiesto le responsabilità da parte dei funzionari dell’ANP, tra cui il ministro degli Esteri Riyad al-Malki e l’Ambasciatore Ahmad Al-Madhbouh, per l’uccisione del compagno Omar Nayef Zayed all’interno dell’ambasciata palestinese in Bulgaria. Così, il taglio dei fondi è un disperato tentativo di mettere a tacere quelle voci palestinesi che richiedono la smantellazione dell’ANP, la fine degli accordi di Oslo e della loro collaborazione infame con l’occupazione nell’oppressione e la detenzione dei palestinesi.

Inoltre nel suo discorso Mansour ha sottolineato l’impegno del Fronte nel liberare i prigionieri che erano e sono in prima linea nella resistenza e nella lotta contro l’occupante, continuando a costruire all’interno delle mura della prigione una scuola rivoluzionaria.

Infine ha salutato i martiri del movimento dei prigionieri che sono caduti nella lotta per la liberazione e i migliaia di prigionieri in lotta dietro le sbarre, guidati dal compagno Ahmad Sa’adat, Khalida Jarrar, Ahed Abu Ghoulmeh, Marwan Barghouti, Jamal Abu al-Hija e Lina Jarbouni.

Ha anche salutato i prigionieri di Gerusalemme e della Palestina occupata del ’48, alcuni in carcere da oltre 30 anni, compresi i leader Walid Daqqa, Ibrahim Bayadseh, Rushdi Hamdan Abu Mokh, Ibrahim Abu Mokh, i prigionieri arabi del Golan occupato e tutti i combattenti imprigionati dall’imperialismo nelle carceri internazionali, guidati da Georges Ibrahim Abdallah, e tutti i prigionieri politici nelle carceri arabe.

Nel suo discorso il compagno ha sottolineato che il rilascio dei prigionieri è una priorità nazionale e una causa giusta, sono combattenti per la libertà per la liberazione nazionale che resistono al furto della terra palestinese e alla guerra contro il popolo palestinese. Ha anche parlato della reclusione da parte dell’occupazione dei corpi dei martiri, sottolineando che si tratta di un disperato tentativo di pressione al popolo palestinese per fermare l’Intifada. Quindi un saluto alle famiglie dei martiri che stanno lottando per recuperare i corpi dei loro figli e si rifiutano di cedere a qualunque pressione.

Mansour ha anche aggiunto che il Fronte continuerà a perseguire il reato dell’uccisione del martire Omar Nayef Zayed, dichiarando che il Fronte terrà conto dei responsabili e dei loro complici. Ha chiesto che la commissione d’inchiesta acceleri il suo lavoro d’indagine per scoprire i responsabili e i complici, tra cui il ministro degli Esteri Riyad al-Malki e l’Ambasciatore Ahmad Al-Madhbouh.

La combattente Wafa Abu Ghoulmeh, attivista e la moglie del leader imprigionato Ahed Abu Ghoulmeh, ha pronunciato un discorso salutando i compagni e le lotte dei prigionieri nelle carceri israeliane. Ha chiesto l’isolamento internazionale, il perseguimento e il boicottaggio dello Stato di occupazione ritenendo la sua leadership responsabile per i loro crimini efferati contro il popolo palestinese. Ha salutato i martiri e promesso il suo impegno nel continuare il loro percorso di lotta e determinazione, nel sostenere le loro famiglie in particolare di coloro le cui case sono state demolite o i cui corpi dei bambini sono stati imprigionati dall’occupazione.

Ha descritto la prigionia dei corpi dei martiri come un crimine che sottolinea il carattere razzista dello stato sionista, chiedendo un’azione su questo tema a livello umano e legale attraverso campagne mediatiche.

Ha esortato all’azione popolare nelle strade palestinesi contro i crimini dell’occupazione e dei loro attacchi contro i prigionieri e i martiri. Ha dichiarato che la questione del combattente per la libertà Omar Nayef Zayed è la causa del popolo palestinese, coloro che sono coinvolti e complici di questo crimine saranno esposti davanti al popolo palestinese e ritenuti responsabili.

da Palestina Rossa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jatevenne! A Napoli corteo contro la Nato.

Ieri, 27 maggio, nelle strade di Napoli un corteo di un migliaio di persone ha sfilato contro la presenza del summit NATO sulla sicurezza nel mediterraneo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Missioni militari 2025. Carta bianca per la guerra

“Sono attualmente in corso 39 missioni e operazioni internazionali, per una consistenza media di 7.750 unità, un contingente massimo autorizzato pari a 12.100 unità, e un onere finanziario complessivo che ammonta a 1,48 miliardi, divisi tra 980 milioni per il 2025 e 500 milioni per il 2026”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Atene: migliaia di greci in piazza in solidarietà con il popolo palestinese

Migliaia di greci hanno manifestato nella serata di giovedi 22 maggio nel centro di Atene verso l’ambasciata israeliana chiedendo la fine immediata degli attacchi genocidi israeliani contro Gaza

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Aquila: aggiornato al 18 giugno il processo per Anan, Ali e Mansour

Questa mattina presso il tribunale de L’Aquila si è tenuta una nuova udienza all’interno del processo contro gli attivisti palestinesi Anan, Alì e Mansour. Sono accusati di terrorismo per aver, secondo accuse formulate dalle autorità israeliane, finanziato la Brigata Tulkarem, attiva nella resistenza palestinese nei territori occupati. Le prossime udienze saranno il 18, 25, 26 […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Nakba dei Bambini: come Israele sta prendendo di mira il futuro palestinese

Questa guerra non riguarda solo la morte. Si tratta di rendere la vita impossibile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al CSOA La Strada

Ennesimo attacco sionista al CSOA La Strada. Questa volta più pesante degli altri perchè non essendo riusciti ad entrare nel centro sociale hanno messo un ordigno all’entrata cercando di sfondare il portone. Un quandrante di città quello di Roma  su che vede già ormai da tempo agire i sionisti della Brigata T (cosi si sono […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I tribunali danno il via libera al progetto dell’A69, ma la lotta si sta organizzando

Francia: è stato lanciato un appello a concentrarsi davanti alle prefetture questo mercoledì, in vista di giorni di mobilitazione a luglio contro il cantiere della A69.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Bentornata Nicoletta!

Nella giornata di ieri è stata scarcerata Nicoletta Dosio, dopo più un anno di detenzione domiciliare scontato presso la propria abitazione di Bussoleno finalmente è libera!