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I lavoratori tessili egiziani di Mahalla di nuovo in sciopero

 

I lavoratori della più grande fabbrica tessile egiziana hanno fermato le loro macchine e dichiarato uno sciopero a tempo indeterminato finché le loro rivendicazioni non saranno accolte   Lunedì mattina diecimila lavoratori turnisti della Weaving and Textile Company del settore pubblico egiziano a Mahalla City hanno avviato uno sciopero, sostenendo che la direzione della compagnia non abbia rispettato la scadenza del pagamento dei bonus dei loro dividendi.   I lavoratori di Mahalla, in totale attorno alle 24.000 persone, sono andate in sciopero il mese scorso, dopo essere stati pagati solo la metà del bonus concordato (l’equivalente del salario di 45 giorni). La direzione ha promesso che avrebbero ricevuto la somma rimanente con le buste paga di agosto, ma questa non si è materializzata.   “Il ministero delle finanze ha ritardato il pagamento a causa dell’attuale situazione economica”, ha dichiarato ad Ahram Online Ibrahim Badr, capo dell’azienda. “Non posso dire esattamente quando la somma sarà disponibile, ma non ci vorrà più di qualche giorno”, ha aggiunto.   In contraddizione con la versione dei lavoratori, Badr dichiara che solo qualche centinaio degli operai specializzati dell’azienda hanno scioperato.   Gli scioperanti hanno avanzato altre richieste, incluse le dimissioni del direttore della Holding Company per la tessitura e la filatura, Fouad Abdel-Alim, e la sospensione dell’attuale comitato sindacale gestito dallo stato, accusato dai lavoratori di schierarsi con la direzione.   “Le dimissioni di Fouad Abdel-Alim sono una richiesta centrale. Lo conosciamo molto bene. L’azienda non prospererà per tutto il tempo che resterà in quella posizione”, ha dichiarato ad Ahram Online Kamal El-Fayoumi, un lavoratore divenuto una figura rinomata dopo aver giocato un ruolo chiave negli scioperi attuati prima della deposizione di Mubarak.   “Non è affare dei lavoratori decidere chi debba essere dimissionato o nominato; la responsabilità è dello stato”, commenta Badr.   Sono in corso negoziati tra i rappresentanti dei lavoratori ed il governatore militare di Al-Mahalla riguardo ad una via di uscita da questo stallo.   La faida tra Abdel-Alim ed i lavoratori di Mahalla si è protratta per anni, da quando egli era a capo dell’azienda.   Dopo il 25 gennaio, è stato rimosso dal suo incarico con significativi scioperi in corso. ”Abbiamo creduto che (la rimozione di Abdel-Alim dall’incarico) fosse avvenuta in risposta ai lavoratori, ma il governo lo ha successivamente promosso”, ha detto El-Fayoumi.   I lavoratori di Mahalla, con una lunga tradizione di militanza, hanno guidato molti scioperi, sia prima che dopo  il 25 gennaio 2011. Hanno avviato un’onda di movimenti nel lavoro nel 2006, ed ancora nel 2008, rappresentando una sfida aperta all’allora regime di Mubarak.   Nel 2008, la città del Delta del Nilo di Mahalla è divenuta la sede delle maggiori proteste anti-regime della trentennale era di Mubaral.   Iniziando come sciopero di lavoratori, le proteste sono cresciute in una lotta diffusa, seguendo gli scontri con le forze di sicurezza. Per la prima volta sono circolate in internet immagini di un poster di Mubarak sporco e calpestato, segnando l’inizio della caduta dell’allora temuto dittatore egiziano.   Gli scioperi dei lavoratori di Mahalla contro il regime del presidente deposto Mubarak ha guadagnato una diffusa popolarità e molti attivisti ed analisti in Egitto credono che abbiano significamente contribuito a preparare la piazza per lo scoppio della Rivoluzione del 25 gennaio.

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