InfoAut
Immagine di copertina per il post

Hebron, il soldato israeliano ai Palestinesi: “proteggiamo gli ebrei, non voi”

di Amira Hass*

Venerdì scorso, due israeliani -una donna di mezz’età e un giovane- scortati da due soldati armati dell’IDF[l’esercito israeliano], si sono presentati al centro dei “Giovani Contro le Colonie”(YAS) a Tel Rumeida [quartiere]di Hebron. Gli attivisti palestinesi, che solo due giorni prima avevano filmato il soldato dell’IDF David Adamov puntare il fucile carico contro un adolescente palestinese nella stessa zona, non sapevano chi fossero.

La donna raccontò ai soldati che le erano state tirate delle pietre poco prima e che provenivano dalla direzione del centro. Parlava con un accento russo. Ahmed, uno degli attivisti le ha risposto nella sua lingua che “questa è la nostra terra, la nostra casa. Vai via, vai a casa”. La piccola videocamera portatile ha catturato l’espressione di stupore e di disgusto della donna.

Il fratello di Ahmed, Issa Amro, uno dei fondatori del Centro, è entrato in scena [la vicenda è videoregistrata] e lo si vede spiegare in un buon ebraico ai soldati e alla donna che vi sono videocamere posizionate sul tetto del Centro, cosicché se qualcuno avesse tirato le pietre, sarebbe stato registrato. Chiede dove si trovassero i cosiddetti lanciatori di pietre. La donna [gli] risponde che non se ne ricordava e allo stupore di Issa che non potesse ricordare qualcosa che era successo meno di un’ora prima, la donna gli ha detto: “Non voglio parlare con te. Parlo solamente con i soldati”.

Issa chiede agli ospiti indesiderati di lasciare il centro, in quanto proprietà privata. Ahmed dice in russo in modo poco amichevole, “Andate via, presto”. Uno dei due soldati torna indietro e gli dice: “Modera il tono, chiudi il becco”. Il soldato continua a dire più e più volte a Ahmed di stare zitto. Poi chiede a Issa se hanno tirato le pietre e prima che possa rispondere, il soldato lo interrompe dicendo “Stai zitto, abbassa i toni, non m’importa delle vostre videocamere”.

Una volta fuori dai locali del centro, il soldato si rivolge a Ahmed: “Ok, bravo, cameraman, vattene dentro, cazzo!”. Poi si rivolge alla donna israeliana: “La prossima volta videoregistra, e se lo avessimo saputo gli avremmo rotto le ossa”. A Issa che ancora una volta prova a dire qualcosa, viene subito chiesto di stare zitto, e i due continuano a discutere animatamente. Issa dice ai soldati che le videocamere fanno quello che loro omettono di fare ([cioè] proteggerli), e il soldato gli risponde che difende gli ebrei , non lui. Quando Issa insiste che il suo compito è di proteggere anche lui, il soldato lo insulta e gli dice: “Chi ti protegge? Stronzo, alla prossima occasione ti sparo”.

Da quando nel 2006 lo YAS ha iniziato a filmare la vita quotidiana nella città vecchia di Hebron, secondo quanto riferiscono sia i residenti che gli attivisti palestinesi, il livello della violenza dei coloni e dei soldati è diminuito.

Murad Amro, uno dei palestinesi che hanno filmato Adamov (noto come “Davide HaNahlawi”) mentre minacciava di sparare all’adolescente a Hebron la settimana scorsa, afferma che, secondo la legge militare israeliana, i Palestinesi sono colpevoli fino a che non provino la loro innocenza. Il suo collega Jawad Abu Issa ha aggiunto che se non fosse stato per le videocamere, Adamov gli avrebbe potuto facilmente sparare, magari persino ammazzarli, e avrebbe affermato che era in una situazione di pericolo di morte che giustificava [il suo atto] e i suoi ufficiali lo avrebbero immediatamente appoggiato.

L’unità dei portavoce dell’IDF si è rifiutata di rispondere.

 

* http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/.premium-1.589772

(traduzione di Carlo Tagliacozzo)

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

colonieisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: Per la difesa dei propri territori i popoli creano l’Assemblea Maya per l’Autonomia

Città del Messico / Comunità di diversi popoli maya hanno concordato di creare e di organizzarsi nell’Assemblea Maya per l’Autonomia e nel Consiglio Maya per l’Autonomia, per rafforzare le lotte locali a difesa del territorio contro l’attività mineraria, la turistificazione, l’agroindustria e le altre forme di saccheggio nella Penisola dello Yucatán. L’accordo di unirsi nell’Assemblea per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone oggi ad 80 anni dalle bombe nucleari USA su Hiroshima e Nagasaki

Nella puntata odierna andiamo in Giappone, facendo il punto sulla politica domestica del Paese nipponico e sugli scenari internazionali del quadrante asiatico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop al riarmo, contro il Partito della Guerra. Organizziamoci verso e oltre il primo maggio

Le parole d’ordine uscite dall’assemblea per la costruzione dello spezzone del primo maggio torinese parlano chiaro: organizzarsi per stoppare il riarmo generale, contrastare il partito della guerra

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Un processo profondamente ingiusto

È iniziata il aprile a L’Aquila la sessione in Corte d’Appello del processo all’attivista cisgiordano Anan Yaeesh, arrestato in Abruzzo con Alì Irar e Mansour Doghmosh (e ancor oggi detenuto) per fatti accaduti a Tulkarem.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prima udienza per Anan, Ali e Mansour: ammessi gli interrogatori israeliani, negate le consulenze della difesa

La corte de L’Aquila ha  accettato l’ammissibilità nel processo di metà degli interrogatori fatti nelle carceri israeliane, in spregio a qualsiasi diritto internazionale. da Osservatorio Repressione Negata, invece, l’ammissione di quasi tutte le consulenze di parte proposte dalla difesa degli attivisti palestinesi. Tra le persone che i legali di Anan, Ali e Mansour hanno chiesto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ravenna: sequestrato materiale militare. Era diretto in Israele senza licenza

Ottocento pezzi acquistati dall’azienda Imi Systems, che rifornisce l’esercito. Il porto romagnolo teatro di proteste e di blocchi dei portuali di armi e navi israeliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’ultimo capitolo del genocidio

Israele ha iniziato la fase finale del suo Genocidio. I palestinesi saranno costretti a scegliere tra la morte o la deportazione. Non ci sono altre opzioni. Un articolo del giornalista premio Pulitzer Chris Hedges, ex corrispondente del New York Times da Gaza. di Chris Hedges da InfoPal (Chrishedges.substack.com.) Questo è l’ultimo capitolo del Genocidio. È […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La crisi umanitaria a Gaza: una situazione terribile di fame e aiuti bloccati

La Striscia di Gaza, che ospita quasi due milioni di persone, sta affrontando una crisi umanitaria di portata senza precedenti.