InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gli israeliani ai palestinesi di cui occupano la casa: Cosa volete?

||||

Tour attraverso i villaggi palestinesi spopolati all’interno di Israele e rari incontri tra i proprietari originali delle case palestinesi

Di Rima Najjar – 16 Maggio 2020

“In occasione dell’anniversario della Nakba organizziamo un tour attraverso i villaggi palestinesi spopolati all’interno di Israele e rari incontri tra i proprietari originali delle case palestinesi e i loro attuali residenti israeliani”, Najwan Simri, referente per Al Jazeera

[videoclip in arabo e a seguire la mia traduzione ]

{youtube}Sl-Kvvk1oyY{/youtube}

Le informazioni sul villaggio palestinese di Ijzim sono evidenziate con tre fasce di testo rosse consecutive durante il video:

  1. Il villaggio di Ijzim a sud di Haifa è uno dei tre villaggi conosciuti come il triangolo del Carmelitano dei villaggi caduti per mano delle bande sioniste dopo l’istituzione di Israele.
    2. Alcune persone del villaggio di Ijzim si rifugiarono nelle città e nei villaggi vicini. Altri si rifugiarono nei paesi arabi dopo l’occupazione di Ijzim da parte di bande sioniste.
    3. Molti dei monumenti del villaggio di Ijzim, a sud di Haifa, sono ancora lì a testimoniare degli eventi della Nakba 72 anni fa.

NARRAZIONE:

Qui vive una famiglia sradicata da un villaggio vicino. Avevamo un appuntamento con Hajjeh Im Samir per accompagnarla lì. Il marito malato ha insistito per venire con noi perché dice che l’aria di Ijzim è la cura migliore.

Nonostante la sua bellezza, la strada sembra desolata come se ti portasse sul posto ma al tempo stesso non lo facesse. Con entusiasmo, Im Samir ci organizza il nostro tour comunicandoci i nomi dei proprietari palestinesi delle case.

La nostra prima tappa è la casa di Dio. Le sue pietre si sono conservate così com’erano. Da soli, i colori delle sue porte chiuse cambiano ogni volta che l’aridità delle stagioni si intensifica.

Qui, Abu Samir non rimane in macchina perché questa tappa è il luogo, in ordine di tempo, che ha desiderato più a lungo di vedere nella sua vita. “Questa era la nostra casa, la casa di mio padre. Dopo le guerre del 48, i sionisti la occuparono.”

Dopo alcuni minuti, i residenti della casa escono sul cancello. Ci chiedono cosa vogliamo. Diciamo, questo è il proprietario della casa; come ti senti a vivere in una casa costruita sulle macerie della sua casa? Rispose: “Francamente, non sento nulla. Sono molto felice. Vivere qui è molto piacevole”.

Quanto è strana la distanza tra il proprietario della casa e colui che la occupa. Quanto è strana l’ironia tra colui che può stare dentro il cancello e colui che deve stare fuori dal cancello. Quanto è forte Abu Samir! Lo è anche per le altre persone sradicate che non hanno partecipato al nostro tour. Uno di loro ci ha detto che non può sopportare di guardare attraverso la finestra della casa di suo padre e vedere che ci vive uno straniero.

E quello scorcio potrebbe forse mostrare un orribile simbolo, come ciò che si intravede dalla finestra di una scuola palestinese rubata trasformata in un tempio, con un emblema, la bandiera di Israele, che non è vecchia come la memoria delle pietre della scuola.

pal2

E così, un’immagine estrema! Si dice che il passare del tempo aiuta a dimenticare, ma, nel caso palestinese, sembra che l’equazione del tempo sia diversa e che gli anni siano semplicemente un numero. Piuttosto, più lungo è l’esilio dei palestinesi, più ricordano.

– Qui è Najwan Simri, dal villaggio spopolato di Ijzim per Al Jazeera.

Rima Najjar è una palestinese la cui parte della famiglia del padre proviene dal villaggio spopolato con la forza di Lifta nella periferia occidentale di Gerusalemme e la cui parte della famiglia della madre è di Ijzim, a sud di Haifa. È un’attivista, ricercatrice e professoressa in pensione di letteratura inglese, Al-Quds University, occupata in Cisgiordania

Trad: Beniamino Ricchetto – Invictapalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

israelepalestinaterritori occupati

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fuck ICE! Note sulla rivolta.

Da giorni Los Angeles è sotto assedio, una vera e propria invasione poliziesca contro i lavoratori migranti ha scatenato un’odata di proteste e resistenza popolare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medio Oriente: Israele dà fuoco alla regione. Attacchi multipli all’Iran

Raid pure in Libano e Palestina. Teheran: “è una dichiarazione di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global March to Gaza: migliaia di persone in marcia nel Convoglio Sumud dalla Tunisia e da molti altri Paesi del mondo

Di seguito il comunicato della Global March to Gaza che vede l’adesione e il ricongiungimento anche con il Convoglio Sumud partito dalla Tunisia lunedì 9 giugno e alcuni aggiornamenti e corrispondenze dalle carovane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

2025. Los Angeles. California

Il 6 giugno, agenti dell’ICE hanno condotto blitz in vari punti della città: Fashion District, Home Depot e una grossa azienda tessile. Oltre cento arresti. da Nodo Solidale Le strade hanno risposto: molotov, blocchi di cemento, barricate e auto in fiamme. I manifestantihanno resistito con determinazione, trasformando la città in un campo di battaglia contro […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Los Angeles: ICE si scioglie davanti al fuoco

Riemergono le contraddizioni di un’America fondata sull’espropriazione degli ultimi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SCELTE DISARMANTI | Lotte e Percorsi per un’Europa di Pace

La logica di investimento in caserme verdi, aeroporti azzurri e porti blu, non riesce a mascherare l’opera di devastazione ambientale e sociale che la militarizzazione dei territori comporta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FREEDOM FLOTILLA COALITION: “La nave civile Madleen attaccata dall’esercito israeliano, equipaggio rapito in acque internazionali”

La Freedom Flotilla Coalition conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza per rompere il blocco degli occupanti israeliani, è stata abbordata dall’esercito occupante israeliano “alle 3:02 CET in acque internazionali, coordinate:  31.95236° N, 32.38880° E” La nave è stata abbordata, il suo equipaggio civile – disarmato – rapito e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.