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Gaza, prosegue l’offensiva israeliana: non regge la proposta de Il Cairo

Un accordo che sarà molto probabilmente unilaterale, senza la considerazione di alcune delle forze palestinesi. Nonostante questa mattina, numerosi media mainstream pongono l’accento sul “si” di Israele al cessate al fuoco e il “no” di Hamas, semplificando anche di gran lunga la situazione in atto, le bombe su Gaza continuano ad essere sganciate, come testimonia chi si trova in questo momento a Gaza. Nelle ultime ore infatti, i bombardamenti si stanno concentrando più a nord, dopo aver martoriato il sud di Gaza. Un vero e proprio intervento chirurgico con lo scopo di non lasciare scoperto neanche un obiettivo.

Un primo ministro israeliano infame quindi, che non vuole evidentemente perdere sorrisi internazionali ma che continua a bombardare assicurandosi che l’opinione pubblica ben recepisca l’accettazione della proposta dell’Egitto di un cessate il fuoco. Mentre Israele fa credere di tendere la mano, avverte che “risponderà con forza” se continueranno ad arrivare razzi dalla Palestina.

In mattinata intanto Hamas ha emesso un provvedimento chiudendo il valico di Erez che collega Israele a Gaza. Hamas esige infatti garanzie internazionali per la sicurezza del proprio personale al confine dopo che nei giorni scorsi la aviazione israeliana ha bombardato i suoi uffici.

Dopo un’altra nottata di raid, sale ancora il bilancio dei morti a Gaza. Nuovi razzi della resistenza palestinese sono stati sparati nella notte verso il territorio israeliano dal Sinai egiziano, dal Libano e dalla Siria. L’attacco più importante è stato diretto verso la città turistica israeliana di Eilat, sul mar Rosso, dove sono esplosi tre razzi che hanno ferito tre persone. Dal Libano due razzi sono stati sparati verso la Galilea occidentale e dalla Siria altri due razzi sono stati lanciati verso il Golan.

Nonostante le dichiarazioni ufficiali, pare che tra qualche ora Hamas incontrerà l’Egitto per capire se vi siano le condizioni per il cessate il fuoco.

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