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#FreeGabriele Gabriele Del Grande da cinque giorni prigioniero in Turchia

L’arresto è avvenuto nella provincia di Hatay, al confine tra Turchia e Siria, in un’area ad alta tensione. Non si conoscono ancora i motivi del fermo, né i tempi della liberazione di Gabriele, che da cinque giorni non ha contatti all’esterno né ha la possibilità di parlare con un avvocato.

Quanto avvenuto è l’ennesima prova del livello infimo di libertà di informazione in Turchia. Nel paese la stretta è sempre più forte, specialmente dopo il fallito golpe di luglio e i ricorrenti attentati terroristici, utilizzati per stringere il cappio intorno alla società in termini di limitazione dei diritti sociali e politici.

La situazione potrebbe farsi ancora più dura se Erdogan dovesse vincere il referendum costituzionale del prossimo 16 aprile che potrebbe conferirgli poteri quasi illimitati. Sono già centinaia i giornalisti nelle prigioni turche, mentre si contano nell’ordine delle migliaia le persone a cui è stata tolta la libertà sfruttando in maniera iper-estesa lo shock seguito ai fatti dello scorso luglio.

L’evidente illiberalità turca non è però un problema quando si tratta di stringervi accordi come quello che di fatto incarcera i migranti siriani in veri e propri campi di concentramento in Turchia, pagati e finanzati dall’Unione Europea. Questi meccanismi politici e geopolitici erano ben conosciuti da Gabriele, che li ha spesso denunciati e anche per questo motivo forse ora sta subendo questa provocazione.

Come redazione Infoaut auspichiamo l’immediata liberazione di Gabriele e ci uniamo alla voce di chi vuole riaverlo prima possibile di nuovo attivo nei suoi progetti al fianco dei migranti e per la libertà di movimento oltre ogni confine!

#FreeGabriele!

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