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Francia paralizzata per lo sciopero generale contro la riforma delle pensioni

Francia paralizzata ieri, giovedì 19 gennaio, dallo sciopero generale di tutti i sindacati contro la riforma delle pensioni, una prova di forza di Macron, con l’allungamento da 62 a 64 anni dell’età pensionabile come principale provvedimento, oltre a ridurre i regimi previdenziali speciali per una serie di grandi realtà (dalle Ferrovie alla società di gas ed energia), con contestuale riduzione delle tutele per i lavori usuranti.

I trasporti, le scuole, gli ospedali, oltre a raffinerie e stazioni di servizio, sono i settori più colpiti dalla controriforma e dove quindi la partecipazione allo sciopero è praticamente quasi totale. Manifestazioni stamattina in decine di città, in vista poi, alle ore 14, del corteo nazionale di Parigi, con partenza da place de la République e arrivo alla Bastiglia. Il governo ha agitato lo spauracchio securitario, facendo sapere di avere mobilitato 10mila poliziotti aggiuntivi nella Capitale transalpina.

Un’altra giornata di protesta è fissata per sabato, 21 gennaio, già annunciata a inizio dicembre da diverse organizzazioni giovanili e studentesche sostenute dal panorama partitico e politico delle sinistre francesi, come la France Insoumise.

Da Parigi Giacomo Marchetti, della redazione di Contropiano Ascolta o Scarica.

Nel cosrso della giornata sono stati diffusi i dati sulle adesioni: sono sopra il 90% nella scuola e nei trasporti. Dopo le manifestazioni del mattino in diverse citta’ un corteo enorme si è svolto a Parigi questo pomeriggio: in corteo secondo i sindacati 400.000 persone. Un milione le persone scese in piazza in tutta la Francia.

Alcune decine di persone hanno danneggiato un’agenzia di assicurazioni e altre boutiques sul boulevard Beaumarchais, la polizia ha risposto con un fitto lancio di lacrimogeni. Fermate una ventina di persone che indossavano passamontagna. Da Parigi Matteo Polleri, compagno e ricercatore nella capitale francese. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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