InfoAut
Immagine di copertina per il post

Con il NextGeneration l’Europa produrrà armi

I fondi del Pnrr saranno utilizzati per l’industria bellica: sul piatto 500 milioni di euro

di Anna Maria Merlo da il manifesto

L’industria bellica europea deve passare alla «modalità di economia di guerra». È il track 3, la terza pista, il terzo gradino dell’escalation della guerra in cui la Ue è ormai pienamente implicata dall’aggressione russa in Ucraina.

Ieri a Bruxelles il commissario al mercato unico, Thierry Breton, ha presentato l’Asap (Act to Support Ammunition Production), asap – as soon as possible, il più presto possibile: «C’è ormai urgenza, bisogna agire in fretta perché la guerra in Ucraina che è stata all’inizio guerra di stock, sta diventando una vera guerra industriale – ha precisato Breton – Il nostro piano mira a sostenere direttamente, con soldi Ue, lo sforzo di crescita delle cadenze della nostra industria di difesa, per l’Ucraina e per la nostra sicurezza».

SONO STANZIATI 500 milioni per rafforzare le capacità di produzione di munizioni nella Ue. Breton, che nelle settimane scorse ha visitato 12 paesi (e in settimana sarà in Germania e la prossima in Spagna), ha individuato 15 industrie che verranno finanziate dalla Ue, dal 40 al 60% degli investimenti necessari, per poter arrivare tra un anno a una capacità di produzione di un miliardo di munizioni (in particolare obici di artiglieria di 155 millimetri).

I soldi Ue verranno dal Fondo europeo di Difesa, dotato di sette miliardi destinati a ricerca e sviluppo nel settore, e dal programma Edirpa, in via di finalizzazione (entro l’anno) che permetterà l’ordinazione congiunta di acquisti di armi (sul modello testato con i vaccini Covid). Ma la Ue prevede anche di poter fare ricorso ai Fondi di coesione e addirittura al Piano di Rilancio NextGenerationEu, per aumentare gli investimenti nell’industria di munizioni e bellica in generale.

«La Bei deve svolgere il suo ruolo» anche su questo fronte, ha precisato Breton. L’Italia ha difficoltà a spendere i soldi del Recovery? Roma ha «tutte le carte in mano per contribuire pienamente al rafforzamento della capacità industriale» bellica europea, ha detto Breton nella tappa italiana, lo scorso 13 aprile, quando ha incontrato Meloni e Crosetto, oltre a visitare impianti di produzione di armamenti.

Il piano europeo prevede anche una ricerca congiunta dell’industria bellica europea per trovare le componenti (polvere da sparo, esplosivi, detonatori, macchinari di fabbricazione ecc.) e l’alleggerimento delle norme di produzione e quelle sociali: per esempio, per l’Italia, ha detto Breton, le fabbriche che ora non possono lavorare di notte, «vedremo se è possibile una deroga» per la produzione di munizioni. Alleggerimenti anche nelle regole di acquisto.

QUESTO PACCHETTO dovrebbe passare al Consiglio e al Parlamento europeo in procedura accelerata, con un’adozione prevista già a giugno o a luglio (ci sono però problemi, visto che i piani del Recovery sono già approvati). Anche il Chips Act, varato il 19 aprile scorso, prevede una priorità per le produzioni belliche destinate all’Ucraina. La Ue, che adesso stanzia 500 milioni, aveva già finanziato con due miliardi l’acquisto di armi letali, presi dalla Facoltà europea per la pace.

L’unica maretta che ancora esiste è la possibilità, contrastata soprattutto dalla Francia, di comprare armamenti e munizioni da paesi terzi, mentre i grossi stanziamenti a favore della Difesa (in Francia più di 400 miliardi per i prossimi sette anni) dovrebbero favorire la reindustrializzazione dell’Europa.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

guerraPNRRRIARMOunione europea

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Questa notte ho fatto un sogno.. Cronache della mobilitazione di Udine contro la partita Italia-Israele

Ripubblichiamo il comunicato congiunto scritto dalle polisportive popolari che hanno partecipato e animato la mobilitazione a Udine contro la partita Italia-Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: i/le giovani scendono due volte in campo contro Israele

Più di 15.000 a Udine solidali con la Palestina: considerazioni sul corteo del 14 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ricostruzione a Gaza: il business della “pace” dopo la distruzione

Mentre le macerie di Gaza raccontano l’ennesimo atto di pulizia etnica e annientamento coloniale, il governo italiano si prepara a “sedersi al tavolo della ricostruzione”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Alba: Blocchiamo tutto! Free Palestine!

Alba. Venerdì scorso un corteo in sostegno alla popolazione palestinese è partito da Zona h (parco cittadino) in direzione del teatro sociale: si inaugurava la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco; oltre al presidente della regione Alberto Cirio, era previsto l’intervento di Paolo Zangrillo ministro del governo Meloni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: in 15mila mostrano il cartellino rosso ad Israele

In migliaia da tutta Italia hanno raggiunto Udine per manifestare contro la partita della vergogna Italia – Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Belgio ondata di proteste contro l’austerità

140.000 persone nelle strade di Bruxelles, blocchi mattutini, traffico aereo quasi paralizzato, scontri violenti: questo è ciò che è successo martedì 14 ottobre dai nostri vicini belgi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Perù: destituzione veloce di Dina Boluarte. Ragioni, scandali e un rimpiazzo poco raccomandabile

Con un brusco finale di cui è stata la prima presidente, il Perù scrive un nuovo capitolo di una lunga agitazione politica che il paese vive dal 2016.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele viola il cessate il fuoco: sei palestinesi uccisi a Gaza. OMS: 15.000 persone hanno perso gli arti nella guerra

Martedì mattina, sei cittadini palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in attacchi israeliani contro le città di Gaza e Khan Yunis.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Livorno: pratiche di lotta, agibilità politica e repressione

Riflessioni a margine della doppia visita di Salvini a Livorno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: non passa la mozione per interrompere il gemellaggio con Tel Aviv. Proteste dentro il consiglio comunale, cariche fuori

A Milano proteste dentro e fuori il consiglio comunale: a Palazzo Marino passa il voto con la maggioranza di 22 a 9 (3 gli astenuti) contro la mozione che chiedeva l’interruzione del gemellaggio con Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La Procura, la Mafia e il Dissenso in salsa torinese

Domenica 12 ottobre una intera pagina della Stampa di Torino era dedicata al “Dissenso violento”.
Una pagina immonda (così immonda che non ce la sentiamo di pubblicarla) frutto della ormai consolidata collaborazione tra stampa e procura: il giornalista ricopia fedelmente il dispositivo emesso dal Gip, parola per parola, e correda il tutto con fotografie, nomi e cognomi dei giovanissim3 attivist3.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bambini con armi anticarro: orrore a Palermo al villaggio dell’Esercito

Bambini con armi in mano più grandi di loro, giri sui carri armati, mentre nel maxischermo vengono proiettate immagini di soldati in azione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»

Siamo dentro a una nuova accumulazione primitiva, a un nuovo ciclo strategico innescato da Trump.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Senza dargli pace

In un mondo che scende sempre più in guerra, il problema che si pone è come rompere la pace che l’ha prodotta. da Kamo Modena «Senza dargli pace». È l’indicazione di metodo che ci consegna la lunga tradizione di lotta degli oppressi nel difficile movimento a farsi classe, tra sviluppo di autonomia e costruzione di […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università – Comunicato Conclusivo

Si è conclusa pochi giorni fa l’assemblea nazionale studentesca “Guerra alla guerra nelle università”, tenutasi il 13 e il 14 settembre nell’Università di Pisa, al Polo Piagge occupato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.