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Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Il veliero con a bordo un piccolo equipaggio, è partito domenica primo giugno dal porticciolo turistico di San Giovanni Li Cuti, di Catania. Con questo viaggio l’imbarcazione e l’equipaggio rischiano nuovamente la repressione delle forze armate israeliane, che un mese fa avevano colpito con droni la nave Conscience della Freedom Flotilla mentre si trovava in acque internazionali al largo di Malta. La Madleen sarebbe stata sorvegliata, poche ore dopo la partenza, da un elicottero militare.

Obiettivi della missione sono rompere l’assedio, denunciare il blocco israeliano e fornire aiuti di emergenza alla popolazione civile. La partenza è stata preceduta da un’imponente mobilitazione popolare nella città di Catania con centinaia di persone al porto e migliaia in corteo nei giorni scorsi. Aiuti, viveri e medicinali sono stati caricati sulla nave grazie alla mobilitazione cittadina.

La Madleen, come riportano gli organizzatori in un comunicato, “simboleggia l’inflessibile spirito di resilienza palestinese e la crescente resistenza globale all’uso di punizioni collettive e alle politiche deliberate di fame da parte di Israele”. A bordo volontarie e volontari di diversi paesi, oltre che a rifornimenti urgenti per la popolazione di Gaza, tra cui latte in polvere, farina, riso, pannolini, assorbenti femminili, kit per la desalinizzazione dell’acqua, forniture mediche, stampelle e protesi per bambini.

La Freedom Flotilla coalitiotion invita i governi a “garantire un passaggio sicuro per Madleen e tutte le imbarcazioni umanitarie”, i media a documentare correttamente e integralmente la missione e tutta la cittadinanza a rifiutare il silenzio e agire per Gaza.

Gli aggiornamenti sulla missione in corso con Simone Zambrin, attivista di Freedom Flotilla. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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