InfoAut
Immagine di copertina per il post

Catalogna: 300.000 in piazza per i prigionieri politici

||||

Ieri pomeriggio la Catalogna è tornata in piazza per chiedere la scarcerazione dei prigionieri politici indipendentisti.

Erano 300.000 circa, secondo la Guarda Urbana, i manifestanti che hanno invaso nuovamente le strade di Barcellona tingendola di giallo. Chiedevano diritti e libertà per i leader del movimento indipendentista e per tutti i detenuti politici che si trovano in questo momento in carcere, la possibilità di far tornare a casa tutti gli esponenti indipendentisti in esilio e rivendicavano libertà di espressione. Queste le richieste della manifestazione indetta dalle sigle sindacali catalane a cui hanno aderito anche cariche istituzionali e partiti catalani.

Non si arresta dunque la mobilitazione in Catalogna che, dopo aver votato per l’indipendenza al referendum dell’1 ottobre e dopo aver votato a maggioranza per i partiti indipendentisti alle elezioni regionali del 21 dicembre, continua ad affermare un volontà popolare ben precisa. Oltre le numerose manifestazione, infatti, continua l’attività dei comitati in difesa della repubblica, presenti nei quartieri delle città catalane.

I manifestanti ieri hanno contestato proprio il modo in cui lo Stato Spagnolo sta trattando la volontà popolare. Uno Stato che ha dichiarato l’arresto del Presidente del Parlamento, riconfermato dalle recenti elezioni, per avere assecondando le richieste di tutti quelli che in quello storico 1 ottobre hanno, di fatto, dichiarato l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna.
Carles Puigdemont si trova ancora in Germania ed è sfuggito al tentativo della Spagna di farlo arrestare dalla polizia tedesca. In Germania non è riconosciuto il reato di ribellione, di conseguenza la Germania non ha esaudito le richieste della Spagna.
Nel frattempo la Spagna costringe in carcere o con un mandato di arresto a carico e quindi fuori dalla Spagna, numerosi esponenti di partiti indipendentisti, ministri e altre cariche istituzionali di spicco del Parlamento che ha votato la dichiarazione di indipendenza catalana. Per tutte queste ragioni la Catalogna ieri è tornata ad esprimere il suo dissenso nei confronti di uno Stato che reprime la volontà di autodeterminazione della Catalogna.

Anche in questa occasione tanti dell’arco istituzionale regionale e nazionale hanno preso parola per chiedere che il “problema Catalogna” venga risolto al più presto. C’è ancora chi spera che un negoziato per un’autonomia rafforzata possa far tornare tutto dentro la compatibilità e la stabilità della Spagna e quindi dell’Europa. C’è ancora chi spera che la sospensione dei diritti, che il carcere preventivo, che la costrizione all’esilio possano funzionare da deterrente per accelerare questo processo. La manifestazione di ieri ci riporta un dato, al momento, inconfutabile: la strategia di Mariano Rajoy e del governo Spagnolo al momento non sembra funzionare.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

REFERENDUM PER L'INDIPENDENZA DELLA CATALOGNA 2017

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Federico II di Napoli: assemblea di massa in solidarietà con il popolo palestinese

Napoli venerdi 12 aprile, h 11.30. Dopo aver impedito al direttore di Repubblica Molinari di portare avanti la sua propaganda guerrafondaia, dopo aver occupato il rettorato, gli studenti della Federico II hanno costretto ad un tavolo il rettore Lorito.  L’aula Conforti della facoltà di Giurisprudenza è stracolma, parliamo almeno di 500 persone.  L’intervento d’apertura da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le elezioni USA: non solo uno scontro tra un “rimbambito” e un “delinquente”

Dopo il Super Tuesday del 5 marzo, la partita delle primarie presidenziali negli Stati Uniti si è chiusa con lo scontato risultato della vittoria di Biden da un lato e di Trump dall’altro, che quest’estate verranno incoronati quali candidati per la corsa del novembre 2024 nelle Conventions dei rispettivi partiti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione

In un recente comunicato, l’Assemblea Comunitaria di Puente Maderas, Municipio de San Blas Atempa, Oaxaca, intitolato significativamente “Non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione”, ribadisce il suo rifiuto fondato e il suo impegno di resistenza alla megaopera del Corridoio Interoceanico dell’Istmo di Tehuantepec.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’obiettivo finale di Netanyahu e le ambizioni regionali dell’estrema destra israeliana

Gli eventi degli ultimi giorni suggeriscono che potremmo vedere prendere forma l’obiettivo finale di Israele. Gli obiettivi del governo di estrema destra di Netanyahu non si limitano a Gaza: vuole conquistare tutta la Palestina e iniziare una guerra anche con Hezbollah e l’Iran.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: cariche alla manifestazione contro il concerto “in onore” dei 75 anni della NATO. 10 gli attivisti feriti

Scontri e feriti alla manifestazione contro la Nato e le politiche di guerra, 10 i manifestanti feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudamerica: crisi diplomatica dopo l’assalto della polizia ecuadoregna all’ambasciata del Messico a Quito.

Il presidente messicano Obrador ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador, dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas, legato all’ex presidente Correa, da tempo rifugiatosi in Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catalunya: due anni fa il referendum. Analisi e prospettive sul movimento indipendentista

Il primo ottobre del 2017 si tenne in Catalunya il referendum per l’indipendenza dalla Spagna. Dichiarato illegale dallo Stato Spagnolo e brutalmente represso sia fisicamente che giudiziariamente:  solo quel giorno furono centinaia i feriti tra i civili, picchiati dalla polizia spagnola e dalla guardia civil che fece irruzione nei seggi per impedire la consultazione. A […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Un autunno caldo per il riscatto catalano?

Traduciamo questo articolo di Guillermo Ferrari apparso lunedì 27 agosto sulla rivista online izquierdadiario.es. L’autore fa una disamina della situazione di stallo e di possibile riaccelerazione degli eventi in Catalogna, non mancando di pungolare criticamente l’èlite indipendentista per aver neutralizzato la capacità d’urto della popolazione, a cui tocca senza ombra di dubbio prendere parola sull’effettiva […]