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Bombe israeliane su Gaza

 

Intanto, sul piano economico, giungono i dati del governo di Gaza sulla perdita causata dalla distruzione dei tunnel di collegamento tra la Striscia e l’Egitto. Secondo l’esecutivo di Hamas, ogni mese la popolazione gazawi perde 230 milioni di dollari: “Ad essere colpiti sono tutti i settori economici e produttivi, dall’industria all’agricoltura, dal commercio all’edilizia”, ha spiegato Hatem Oweida, vice ministro dell’Economia.

Dopo la caduta del presidente Morsi e del regime dei Fratelli Musulmani al Cairo, il nuovo esecutivo figlio del golpe militare guidato dal generale Al-Sisi ha imposto a Gaza dure punizioni, per il sostegno garantito da Hamas al governo islamista. In pochi mesi centinaia di tunnel sono stati distrutti, impedendo l’ingresso di materiali edili, di carburante e di medicinali.

Secondo i dati snocciolati da Oweida, ciò ha provocato un’impennata del tasso di disoccupazione che potrebbe superare il 43% se i tunnel continueranno a restare chiusi. Ad essere danneggiate anche le entrate finanziarie pubbliche che “hanno subito un declino dalla età del 2013 ad oggi”.

Ma a subire le conseguenze peggiori è la popolazione gazawi, un milione e 700mila persone strette tra due assedi, quello israeliano e – ora – quello egiziano. La mancanza di carburante e l’aumento del suo prezzo impedisce il normale funzionamento degli ospedali, mentre la ricostruzione di scuole e asili distrutti durante l’operazione israeliana Colonna di Difesa del novembre 2012 è stata sospesa per la mancanza di materiali edili.

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