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Bologna in movimento verso il 29N: sollevazione!

 

Occupazioni si susseguono nelle scuole (ultime in ordine di tempo gli istituti Aldini e Rosa Luxembourg) e in università (dove ha trovato spazio Datastorm, progetto di riappropriazione dei saperi), in un contesto che ha visto sabato migliaia di facchini invadere il centro cittadino mentre gli attivisti di Asia/Usb occupavano gli uffici dell’Urp per ottenere il diritto di residenza per gli occupanti di via Toscana. Di ieri invece l’occupazione del CAS degli uffici della Provincia, già oggetto di contestazioni negli scorsi giorni (soprattutto durante il corteo del 15N) per i tagli dei finanziamenti ai momenti assembleari e di confronto previsti nelle scuole nonché per la situazione in cui versa l’edilizia scolastica.

Le differente istanze di lotta sembrano avere un unico denominatore, ovvero la volontà dei soggetti in mobilitazione di non vivere passivamente le decisioni che riguardano l’utilizzo del denaro pubblico. Il corteo del 29 Novembre, promosso da tanti percorsi di lotta cittadini, dai centri sociali ai collettivi studenteschi al sindacalismo conflittuale, porterà forte fin sotto le istituzioni cittadine le richieste sintetizzabili nello slogan che guida le mobilitazioni di quest’autunno: Una sola grande opera, casa reddito e dignità per tutti! Oggi nella conferenza stampa di lancio effettuata in piazza Maggiore, tantissime sigle hanno lanciato con forza la data di venerdì, esplicando il filo comune che unisce tutte le lotte.

Dietro la contestazione allo studentato per ricchi Bononia Camplus portata avanti dallo Studentato Taksim e la campagna degli studenti medi del Cas per ottenere da Tper sconti e agevolazioni sul prezzo dei trasporti; dietro la la lotta dei facchini contro il sistema mafioso delle cooperative e i ricatti della Prefettura e la battaglia del C.U.A. sulla questione della mensa e del caro-vita in zona universitaria; dietro l’occupazione abitativa di via Irnerio da parte di ASIA e la lotta dei comitati contro il People Mover; dietro le pratiche di sindacalismo conflittuale di Usb e la battaglia sui saperi di Hobo.. in palio c’è la possibilità di strappare quote di reddito tramite percorsi che siano allo stesso tempo di riappropriazione e di vertenzialità autonoma fuori da ogni logica e pratica di compatibilità, ma con l’obiettivo di fare un solo interesse, quello per i poveri, gli sfruttati e i precari.

Una Bologna all’insegna del meticciato e dell’antagonismo sociale, che rompe con forza gli argini che vorrebbero ogni lotta prima attaccata e poi, se tenacemente resistente, marginalizzata all’interno di ristrettissimi confini. Confini che stanno venendo spazzati via dall’osmosi tra militanti e soggettività sociali differenti che marciano insieme ad ogni picchetto, ad ogni occupazione, ad ogni corteo. Quell’osmosi virtuosa tra lotte nata dall’energia positiva del percorso della sollevazione, che dal 18-19 ottobre di assedio ai palazzi romani ha poi visto anche nel 31O di lotta per la casa e nel 20N notav importanti date di mobilitazione nazionale, che ora si vanno a riprodurre in un territorio bolognese sempre più caldo e in mobilitazione.

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