Revelli si concentra su due nodi: l’inevitabile traiettoria di collisione tra democrazia (persino nella sua forma borghese) e neoliberismo e sulla, in parte conseguente, riemersione della guerra in Europa.
Come possiamo lottare efficacemente contro la loro guerra, contro il coinvolgimento sempre più diretto promosso dal governo Meloni?
Riceviamo e pubblichiamo volentieri questo invito alla mobilitazione contro la guerra e alla presenza militare sul nostro territorio, in particolare nella base poligono del biellese.
Oggi, giovedì 1 giugno, il Parlamento europeo in sessione plenaria, a Strasburgo, ha dato via libera con 446 voti a favore, 67 contrari e 112 astenuti alla legge a “sostegno della produzione di munizioni Ue (Asap) per rafforzare la capacità produttiva europea ideata per sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina”.
In questa decima puntata del Diario della crisi – progetto nato dalla collaborazione tra Effimera, Machina-DeriveApprodi ed El Salto – Stefano Lucarelli riflette sull’inopportuno susseguirsi di crisi che, spiazzando ed eliminando le cause e dunque le possibilità d’intervenire sulle conseguenze di quelle precedenti, fanno sì che gli effetti di queste ultime si accumulino e si […]
La prendiamo alta. La crisi senza fine della sinistra ripete i suoi rituali, in Spagna come in Italia. Dopo l’ennesima sonora batosta si fa l’analisi della sconfitta, si dà la colpa al vento che spira forte e qualcuno viene preso dallo sconforto, qualcuno sorride amaramente.
La spesa militare globale in termini reali nel 2022 ha raggiunto il livello record di 2,24 mila miliardi di dollari. È ciò che emerge dal rapporto di Aprile 2023 dell’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (SIPRI).
“Rompere i fronti, superare i blocchi”. Questo il titolo di un foglio collettivo nato in seguito all’assemblea “La guerra in Ucraina e le nostre lotte” organizzata a Bologna da “ConvergenX-parole e pratiche in movimento” lo scorso 15 gennaio.
Il tour europeo di Zelensky è un tentativo di far digerire alle opinioni pubbliche, non certo convinte dalla propaganda di guerra, nuovi invii di armi ormai sempre più sofisticate e a lungo raggio.
“Il cantiere del pianeta”. È questa l’allucinante definizione data al futuro dell’Ucraina mentre ancora la guerra miete, ogni giorno, vittime innocenti.