All’interno del ciclo di mobilitazioni, scioperi e lotte che sta attraversando la Francia, una composizione che si è attivata in maniera diffusa e determinata è quella studentesca.
Primo Maggio per noi significa dire forte e chiaro ciò che nessuno dice: la guerra che si sta consumando in Ucraina è un crimine voluto da chi antepone la tenuta del sistema egemonico targato USA alle vite umane ed è disposto a tutto pur di mantenere i propri profitti mortiferi. Gli interessi delle classi popolari sappiamo bene non coincidere con quelli delle élite russe, cinesi o occidentali.
Argentina, Cile e Bolivia formano il ‘triangolo del litio’ che rappresenta il 60% delle risorse mondiali di questo minerale: l’estrazione del litio implica diverse conseguenze in primis per il territorio e per le comunità locali (è indicativo lo spreco di risorse idriche e il consumo del suolo che il procedimento estrattivo impone) e, inoltre, diventa cruciale nella fase attuale in cui tanto si parla di transizione ecologica ed energetica.
Il prossimo 6 maggio giornata nazionale di lotta per fuoriuscire dal sistema fossile.
Milioni di persone in piazza. Conflittualità generalizzata. Obiettivi chiari e pretese alte. Le immagini e le notizie che ci giungono dalla Francia fanno sognare anche noi.
In Francia il 70% della popolazione e il 90% dei salariati si posizionano contro la riforma delle pensioni.
In una Francia attraversata da Nord a Sud da imponenti manifestazioni, scioperi, blocchi dei gangli produttivi scatenatasi contro l’impopolare riforma delle pensioni in salsa macronista, ieri si è tenuto un corteo per la difesa della terra e dell’acqua organizzato dalla rete Soulèvement de la Terre che ha visto la partecipazione di 30 mila persone a Sainte-Soline, nel nord ovest della Francia.
Il 2023 è da poco cominciato ma questa primavera pare preannunciare quella che sarà un’estate ancora più arida della precedente. La situazione idrica nelle città versa in condizioni disastrose, nella fattispecie i fiumi torinesi hanno raggiunto minimi storici.
Il termine “eco-terrorismo”, usato consapevolmente dal Ministro dell’Interno, non sembra convincere coloro che prendono sul serio la questione del nostro avvenire.
Un giro del mondo nell’Antopocene per Telmo Pievani e Mauro Varotto, autori di questo libro edito per Raffaello Cortina Editore, significa immergersi in un bagno di realtà immaginando un futuro non troppo lontano e nemmeno troppo immaginifico in cui il livello dei mari si innalza di 65 metri inondando chilometri di territori.