Nel giro di due giorni un uomo si è tolto la vita ed un altro ha tentato il suicidio nel carcere Lorusso Cotugno di Torino. Si tratta del quarto caso in un anno.
Di seguito pubblichiamo l’ultima lettera che ha inviato Giorgio dal carcere che approfondisce le condizioni di vita dei detenuti e le mobilitazioni che ci sono state negli ultimi mesi.
Dalla repressione nel mondo studentesco alla criminalizzazione dei giovani.
L’epidemia di suicidi nelle carceri non si ferma. Questa mattina un detenuto del Lorusso Cutugno di Torino si è tolto la vita impiccandosi, il giovane era stato arrestato pochi giorni fa per il furto di un paio di cuffie bluetooth.
I detenuti del Blocco B del carcere delle Vallette di Torino, tra cui Giorgio Rossetto, hanno organizzato una raccolta fondi da destinare alla famiglia di Riccardo, il giovane di Montesilvano obbligato a vivere attaccato ai macchinari.
Dal 2002, il 41 bis viene applicato come strumento di repressione politica anche ai condannati per terrorismo ed eversione. Nonostante il regime detentivo sia nato per ragioni emergenziali e con periodi di durata limitati, con il passare degli anni si è naturalizzato e strutturato come misura di carattere stabile.
La caccia al ‘degrado’ imbastita dal comune si concretizza nel relegare i giovani verso zone sempre più periferiche per trovare una propria emancipazione economica.
L’appello raccoglie i bisogni dei detenuti di fronte al sovraffollamento, alla mancanza di affettività e all’utilizzo di strumenti detentivi inutilmente crudeli che negli ultimi anni sono stati ampiamente applicati nel diritto penale e penitenziario.
Riceviamo e pubblichiamo volentieri una nuova lettera da parte dei detenuti del blocco B del carcere di Torino. Una lettera importante che annuncia l’avvio dello sciopero del carrello in solidarietà con le “ragazze di Torino“, della loro protesta abbiamo avuto notizia qualche giorno fa e, proprio oggi, si terrà un presidio a sostegno della loro […]
Riceviamo e pubblichiamo volentieri questa lettera dei detenuti del blocco B del carcere di Torino sui ripetuti comunicati degli ultimi mesi della polizia penitenziaria. Come si può notare è evidente la distanza tra le esigenze dei detenuti e quelle dei secondini nonostante qualcuno si ostini a provare a tenerle insieme per esigenza di campagna elettorale. […]