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La nascita delle FARC-EP

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“La storia delle FARC-EP è la stessa della gente povera del popolo. I lavoratori, i disoccupati, i contadini, gli indigeni, i neri, le donne, i giovani, i bambini ed i piccoli commercianti sono stati costretti per 41 anni a lottare in difesa della loro vita, delle loro libertà e dei loro diritti negati dai successivi governi liberal-conservatori.” (Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP)

Agli inizi degli anni sessanta in Colombia i contadini delle regioni di Tolima e Huila iniziarono a sperimentare le prime esperienze di autorganizzazione agraria. Il governo colombiano, strenuo difensore degli interessi delle compagnie nordamericane, non poteva tollerare questa situazione che, se si fosse estesa a zone più ampie del paese, avrebbe creato grossi problemi agli interessi del capitale statunitense.

Il 27 maggio 1964 l’esercito colombiano con il sostegno della CIA diede l’avvio ad una vasta offensiva (16.000 soldati schierati) contro una di queste esperienze, a Marquetalia. 48 contadini si trovarono circondati e, guidati da Manuel Marulanda Velez, impugnarono le armi e ruppero l’accerchiamento riuscendo a sfuggire al resto dell’esercito.

Da quel giorno i contadini colombiani si resero conto che l’unica strada percorribile per il cambiamento era la lotta armata e fondarono le FARC-EP (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito di Popolo). Da subito moltissimi contadini aderirono, insieme ad altri vasti strati della società colombiana, all’organizzazione che si diffuse in tutto il paese.

La lotta delle FARC-EP, organizzata sotto forma di guerriglia che sfrutta le vaste aree montuose e di giungla, è caratterizzata anche da molte aree controllate direttamente dai combattenti (tra il 15 e il 20% del territorio nazionale).

Le FARC-EP da subito caratterizzarono la loro azione anche nella ricerca di soluzioni politiche alla guerra e alle tensioni sociali che la alimentano.

“41 anni fa nacquero le FARC come risposta politico-militare alla brutale aggressione di un regime politico profondamente reazionario, escludente, sfruttatore, corrotto, intollerante ed assassino dell’opposizione rivoluzionaria, che la borghesia ed i terratenenti mafiosi hanno costruito per garantire i loro profitti, proprietà e privilegi di classe accumulati grazie al lavoro altrui, all’espropriazione, all’appropriazione delle ricchezze del paese ed alla indignante svendita della nostra sovranità all’impero.” (stralcio del comunicato delle FARC-EP 25 maggio 2005)

 

Il 23 giugno 2016, dopo 50 anni di ostilità, il governo colombiano nazionale e una delegazione delle FARC stipulano un accordo bilaterale definitivo per la cessazione delle ostilità e per la promozione della pace, in presenza di Raúl Castro e Ban Ki-moon.

il 25 agosto 2016[26] viene confermato pubblicamente l’accordo dai negoziatori delle due parti, il presidente Manuel Santos e il comandante dei guerriglieri del Bloque Caribe de las FARC Iván Márquez, concludendo il negoziato; l’accordo sarà ratificato in seguito ad un referendum popolare. A Bogotà, la popolazione ha festeggiato con manifestazioni di gioia nei parchi e nelle strade.

Il 2 ottobre 2016 l’accordo è stato sottoposto a referendum nazionale venendo sorprendentemente bocciato dal popolo colombiano con il 50,3% dei voti contrari in opposizione al 49,7% dei voti favorevoli (con una differenza stimata di appena 65mila voti).

Così dopo l’Ira irlandese, l’Eta basca anche le FARC abboccano alle sirene della pacificazione e della resa, “sinistri” di tutte le risme, “società civile”, utili idioti pacifisti e “parassiti dell’Onu” circuiscono ceti politici vogliosi di partecipare al banchetto delle Istituzioni e del comando capitalista, stanchi delle fatiche e dei rischio dell’attività guerrigliera, senza aver portato a casa nessun obiettivo significativo se non la liberazione di qualche prigioniero, preferiscono il teatrino della politica e il lauto stipendio di politicanti che in qualsiasi parte del mondo viene elargito.

Nel 2019 significativi spezzoni delle FARC delusi dal processo di “pace” hanno ripreso, con difficoltà, la lotte armata e la guerriglia nelle foreste delle Colombia.

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