InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il fascista e fucilatore Giorgio Almirante

||||

Chi è stato Almirante: un fascista della peggior razza, un razzista, un antisemita, un fucilatore di partigiani.

Almirante nasce a Salsomaggiore, nel 1914. Studente universitario entra, giovanissimo, nei GUF (Gruppi universitari fascisti) e scrive sul giornale ultrareazionario “Tevere”, del “ fascistissimo ” Telesio Interlandi. Nel 1938 il suo zelo mussoliniano lo porta a divenire caporedattore del “Tevere” e segretario della redazione dell’inquietante e ultra razzista rivista “Difesa della Razza”, nelle quali pagine si teorizzava la liceità degli stermini e dei genocidi contro “le razze umane inferiori”. Quando l’Italia entra nella Seconda Guerra Mondiale, Almirante parte – naturalmente – volontario per l’Africa Settentrionale, a sterminare “ i neri ”, a tentare – lui, servo dell’imperialismo – di issare nelle terre africane la bandiera dell’imperialismo italiano.

Dopo l’8 settembre, l’armistizio, sceglie la via mussoliniana e hitleriana dell’Italia di Salò e Fernando Mezzasoma – fascistissimo anche lui e ministro della cultura popolare della cosiddetta Repubblica Sociale Italiana – lo elegge capo di gabinetto nel proprio ministero. E’ in questa veste di capo di gabinetto che Almirante si distingue nella sua azione assassina volta alla repressione nazifascista della Resistenza, firmando ordini di fucilazione dei partigiani. Innamoratosi perdutamente dell’azione sanguinaria contro la Resistenza, Almirante, nel novembre del 1944, lascia il ministero e si arruola nelle bande fasciste che danno la caccia ai partigiani; partecipa a molte spedizioni “nere”, tra le più famose quella della Val d’Ossola. Ma il 25 aprile arriva anche per lui, dopo la vittoria della lotta di Liberazione entra in clandestinità. Una clandestinità breve, dalla quale esce grazie al troppo rapido “perdono” delle forze antifasciste. Dopo un solo anno di clandestinità, infatti, Almirante torna a Roma ( autunno del ’46) dove è tra i protagonisti della fondazione del MIUS ( Movimento Sociale Italiano di unità sociale, partito fascista e repubblichino).

Nel dicembre del ’46 fonda, con Pino Romualdi e Augusto De Marsanich, il MSI, il nuovo partito fascista, incredibilmente ricostituitosi a poco più di un anno dalla Liberazione. Già dal 1947 Almirante è segretario nazionale del MSI. Da allora sino alla propria morte (22 maggio 1988) rimane il leader indiscusso del MSI e dell’estrema destra italiana; è a capo degli scontri di piazza che i fascisti organizzano per anni contro i comunisti, contro l’intero movimento di classe, contro il movimento operaio, svolge un ruolo attivo, infido e inquietante in tutta la fase italiana dello “stragismo”. Tenere viva la memoria della Resistenza non è una stanca liturgia storica : il fascismo è sempre un pericolo e rimarrà vivo finché rimarrà vivo il capitalismo, di cui il fascismo è una riserva sempre pronta all’azione, politica e militare. E contro tale pericolo fascista una sola risposta è possibile: quella dell’antifascismo organizzato e militante.

PER NON DIMENTICARE

FRASI DI GIORGIO ALMIRANTE

 

“Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti ”

***

“Il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l’Italia abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un’imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo: perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza […] possa servire ad un asservimento ad una potenza straniera”

***

“Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei, che hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi ”

Il 22 maggio 1988 la sua morte……

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1943

    Immagine di copertina per il post

    Giorni difficili e intensi…..

    Nei giorni immediatamente successivi al 25 luglio 1943 (cacciata di Mussolini) l’Italia fu percorsa da un’ondata di manifestazioni e di agitazioni. Fra le autorità pubbliche centrali e quelle periferiche vi fu uno scambio di dispacci, rapporti e istruzioni che, seppure in modo sintetico, possono fornire un’idea del clima concitato di quelle giornate. Inoltre, molti movimenti […]

  2. 1972

    Immagine di copertina per il post

    Torino,ondata repressiva contro Lotta Continua

    La mattina del 27 luglio 1972 oltre 300 militanti e simpatizzanti di Lotta continua vengono denunciati per “attività sovversive” ai danni dello Stato dai carabinieri del Nucleo informativo di Torino. Il dossier di oltre 100 pagine consegnato alla Procura conteneva i nomi di alcuni appartenenti di spicco della sinistra extraparlamentare, che si rifacevano a sigle […]

  3. 2007

    Immagine di copertina per il post

    Giovanni Pesce–Senza Tregua

    Giovanni Pesce ci lasciava il 27 luglio 2007. È dalla sua opera più famosa, Senza Tregua, che iniziò a raccontare da vicino la guerra dei GAP (che appunto è il sottotitolo del libro), e resta tutt’oggi una delle poche sull’argomento. È merito di Pesce se oggi conosciamo la figura eroica di Dante Di Nanni, altrimenti […]