InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il grande Torino e Superga

||||
||||

Ci sono dei giorni che si vorrebbero cancellare dal calendario, dalla Storia. Dei giorni che si vorrebbe non fossero mai esistiti, e invece diventano parte della nostra memoria, diventano un pezzo irrinunciabile dei nostri ricordi. E’ quello che succede ogni 4 di maggio. Perchè la memoria corre al 4 maggio del 1949. Il giorno in cui la memoria collettiva del calcio italiano dovette fare spazio alla più grande tragedia sportiva del calcio italiano. Il giorno in cui una collina e una Basilica si presero, per sempre, una delle squadre più forti di tutti i tempi. Perchè spesso abusiamo delle parole, spesso giochiamo a dire che giocatori e squadre così non torneranno mai più. Ma in questo caso è tutto assolutamente vero: una squadra come il Grande Torino non tornerà più, mai più.

Se ne andarono in un pomeriggio di nebbia. Un pomeriggio in cui la nebbia abbracciava il cielo di Torino e nascondeva ogni cosa. Nascondeva anche l’imponente Basilica di Superga, che improvvisamente si manifestò a pochi metri dall’aereo che riportava a casa il Torino. Il Torino che era andato, in pieno campionato italiano, a giocare un’amichevole a Lisbona. Si ritirava dal calcio Francisco Ferrera, stella della squadra lusitana, e aveva invitato il suo amico Valentino Mazzola per un’amichevole celebrativa.

Si, un’amichevole celebrativa con il campionato italiano ancora in corso. Ma si trattava di formalità, il Torino se lo poteva permettere. Era la squadra più forte d’Italia, e anche quel campionato era già in cassaforte. Potevano permettersi anche di andare a giocare un’amichevole in piena stagione.

Se ne andarono per non andarsene mai più. Quando il Fiat G212 che trasporta la squadra granata si abbatte sul muraglione della Basilica di Superga, è subito chiaro a tutti che niente sarà più come prima. Dai rottami del velivolo si alza un fumo nero, denso. Dagli occhi di chi si reca, immediatamente, sul posto, scendono lacrime che non si possono trattenere.

Uno dei primi a giungere sul posto è Vittorio Pozzo, il leggendario allenatore della Nazionale italiana bicampione del mondo, al quale toccherà l’ingrato compito di riconoscere la gran parte delle vittime del disastro. E si, perchè quel Torino era talmente forte che erano la colonna portante dell’Italia. L’11 maggio del 1947, in una partita contro l’Ungheria del grandissimo Puskas, degli undici in campo, dieci erano granata. Solo Sentimenti IV, in porta, rappresentava l’altra metà del cielo su Torino, quella bianconera.

Il Torino era riuscito a diventare l’orgoglio dell’Italia intera. Un paese ancora in ginocchio, che stava ancora rimettendo a posto i cocci dopo i duri anni della guerra. Una squadra che seppe prendere per mano lo sport italiano e scriverne pagine indimenticabili. Regalavano sogni e spensieratezza in un momento difficile, erano motivo di lustro e onore per tutto il Paese, non solo per i tifosi granata. Erano diventati il simbolo dell’Italia che sa cadere e rialzarsi, rimboccandosi le maniche e faticando.

Il giorno dei funerali, Torino si stringe in massa attorno ai suoi ragazzi. La commozione è incredibile, le lacrime rigano i volti dei tantissimi che affollano le strade della città, venuti a dare l’ultimo saluto ai ragazzi. E’ il giorno più triste di tutti.

Bacigalupo, Aldo e Dino Ballarin, Bongiorni, Castigliano, Fadini, Gabetto, Grava, Grezar, Loik, Maroso, Martelli, Mazzola, Menti, Operto, Ossola, Rigamonti, Schubert. E poi i tecnici ( Egri Erbstein, Leslie Levesley ), dirigenti (Arnaldo Agnisetta, Ippolito Civalleri), giornalisti (Renato Casalbore, Renato Tosatti, Luigi Cavallero), membri dell’equipaggio. Andati via per sempre, senza appello. E’ la tragedia sportiva italiana peggiore di tutti i tempi.

E’ come se un improvviso colpo di spugna avesse cancellato passato e presente del calcio azzurro. E avesse condizionato per sempre il suo futuro. Tanto è vero che per la successiva edizione dei campionati del Mondo, la Nazionale azzurra decise di andare in Brasile in nave. Nessuno se la sentì di mettere piede su un aereo. Troppa la paura, troppo forte il ricordo di quella squadra sparita in un maledetto pomeriggio di nebbia.

Aveva vinto quattro scudetti consecutivi il Torino, prima che il destino arrivasse, improvviso, beffardo e spietato, a portarsi via 31 tra giocatori, tecnici, dirigenti, giornalisti in quel maledetto pomeriggio. Ne aveva vinti quattro, ne vincerà cinque in fila perchè lo Scudetto di quell’anno gli verrà assegnato a tavolino. E’ in quel pomeriggio maledetto che nasce la leggenda del Cuore Toro. Perchè solo chi ha perduto i suoi figli più amati sa cosa voglia dire continuare a lottare per loro.

Solo chi ha vissuto il dolore fino in fondo, dentro al cuore, ha la forza di continuare a crederci sempre. Perchè da quel pomeriggio, il Torino sarà una squadra speciale. Una squadra a cui sul campo succederà di tutto, una squadra che vivrà retrocessioni, momenti bui, rischierà di fallire. Ma che continuerà a lottare, con orgoglio, con nel cuore il ricordo di un passato che non si potrà mai cancellare.

Ogni anno, il 4 maggio, migliaia di tifosi granata, scalano la collina di Superga, e salgono lì a rendere omaggio ai loro eroi. La messa delle 17.03, l’orario del tragico schianto che in pochi minuti distrusse l’epopea di quella squadra mitica. Il Capitano del Torino che legge, solennemente, i nomi delle vittime di quel 4 maggio del 1949. Gli applausi, le lacrime, le sciarpe che si levano al cielo. E il pensiero, triste ma carico di orgoglio, che una squadra come il Grande Torino non tornerà mai più su questa Terra. Ma continuerà a vivere nella leggenda del calcio.

Fonte: Delinquentidelpallone. It

Guarda “4 maggio 1949 | LA TRAGEDIA DI SUPERGA“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

La banalità del male accademico: difendere un’ora di lezione e ignorare un genocidio

Di seguito pubblichiamo il comunicato uscito da Studentx per la Palestina Pisa e ripreso anche da Giovani Palestinesi e Rete Ricerca e Università per la Palestina in merito alle iniziative svolte in Università a Pisa in solidarietà alla Palestina e per dare seguito allo slogan “blocchiamo tutto”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

American Primeval

Dell’omicidio di Charlie Kirk e del suo presunto esecutore Tyler Robinson si sta parlando ampiamente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Mobilitazione generale a fianco della Palestina: presidi in tutta Italia

Striscia di Gaza, 16 settembre 2025. Da questa notte Israele ha iniziato l’operazione di conquista totale di Gaza City, effettuando bombardamenti a tappeto su tutta la città per preparare il terreno all’invasione via terra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nella logica distorta di Israele, veganismo e genocidio vanno di pari passo

Un elemento meno noto della campagna di disinformazione israeliana è il suo status autoproclamato di nazione leader in materia di diritti degli animali

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’unico infiltrato? Il ponte sullo Stretto

Nella notte tra il 9 e il 10 settembre, tre compagni sono stati tratti in stato di arresto, e ora sono in carcere, con accuse che riguardano fatti avvenuti a marzo, durante il Carnevale “No ponte, contro WeBuild e in solidarietà al popolo Palestinese”.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Questo libro è illegale”

Come i testi clandestini nei sistemi autoritari, questo glossario serve per resistere alla repressione e per non piegarsi a una logica da Stato di polizia che criminalizza il dissenso e assoggetta i diritti alla paura.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nepal: intervista da Katmandu con Navyo Eller, “Mai vista una rivoluzione così veloce, netta e senza compromessi”

È tornata la calma nel paese himalayano dopo le durissime quanto rapide proteste della scorsa settimana a Katmandu e in molti altri centri del Nepal.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Che fine ha fatto la battaglia per l’Acqua Pubblica?

Pubblichiamo un aggiornamento sulle attività del Comitato Acqua Pubblica Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.