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Trotsky ai compagni della Sinistra Comunista

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Cari compagni,

ho ricevuto la vostra lunga lettera del 3 giugno [1]. Disgraziatamente essa non dissipa i malintesi, ma al contrario li aumenta.

 

1) Fra la mia ultima e la risposta dell’anno scorso non vi è stato nessun contrasto. Il periodo fra le due lettere è caratterizzato da un lavoro intenso della sinistra comunista internazionale. Una certa indecisione della vostra posizione in questo periodo poteva apparire come temporanea, in una certa misura anche inevitabile. È completamente evidente che le condizioni nelle quali si trova il compagno Bordiga [2], il capo riconosciuto della vostra frazione, potevano durante un certo periodo spiegare il carattere di attesa della vostra posizione (senza tuttavia diminuire i lati nocivi di questa posizione di attesa). Nella mia risposta alla vostra lettera aperta ho tenuto conto di questa circostanza che, per quanto personale, tuttavia estremamente importante. Conosco molto bene il compagno Bordiga e lo apprezzo tanto da comprendere il suo ruolo decisivo nella vostra frazione. Ma voi stessi riconoscete che questa considerazione non può coprire tutte le altre. Gli avvenimenti si sviluppano, delle questioni nuove sorgono e sono necessarie delle risposte chiare e precise. Attualmente il carattere conservativo della vostra posizione indeterminata diviene un sintomo sempre più grave [3].

 

2) Voi scrivete che non avete abbandonato in nulla la piattaforma del 1925[4] che io qualifico come documento eccellente sotto molti aspetti. Ma una piattaforma è fatta “non per essere abbandonata” ma per essere “applicata e sviluppata”. La piattaforma del 1925 era un buon documento per l’anno 1925. Durante i 5 anni decorsi successivamente degli avvenimenti di grandissima importanza si sono prodotti, ai quali la piattaforma non dà nessuna risposta. Cercare di dare una risposta alle questioni che sorgono, nella situazione del 1930, riportandosi alla piattaforma del 1925, significa volere conservare una politica indeterminata ed evasiva.

 

3) La vostra non partecipazione alla Conferenza di Parigi voi la spiegate come un errore della posta nella trasmissione della lettera di convocazione. Se non fosse che questo, bisognerebbe allora dirlo apertamente nella stampa. Ne La Vérité io non ho trovato una tale dichiarazione del vostro gruppo. L’avete forse pubblicata nel Prometeo? Ma risulta chiaro da tutta la vostra lettera che si tratta di altra cosa che non di un errore di posta.

 

4) Voi dite che la preparazione ideologica della Conferenza non esisteva assolutamente. Quest’affermazione mi pare non solo menzognera, ma semplicemente mostruosa. In Francia soprattutto la preparazione ideologica era intensa e fruttuosa (La Vérité e La lutte de classes [5]: opuscoli).

In tutti i paesi una lotta ideologica intensa è stata condotta tutto l’anno scorso, lotta che ci ha nettamente delimitato da tutti i nostri pseudo amici politici. La rottura con Souvarine e Paz [6] in Francia, Urbahns in Germania, con il gruppo Pollak[7] in Cecoslovacchia ed altri, era uno degli elementi più importanti della preparazione ideologica della Conferenza dei veri comunisti rivoluzionari. Ignorare questo lavoro importante significa volere affrontare la questione con criterio settario e non rivoluzionario.

 

5) La vostra comprensione dell’internazionalismo mi pare falsa. Per voi l’Internazionale è in fin dei conti la somma delle sezioni nazionali od il prodotto di una collaborazione mutua delle sezioni nazionali. È questa una concezione unilaterale e non dialettica, e per conseguenza erronea, dell’Internazionale. Se la Sinistra comunista non contasse che 5 membri, essa dovrebbe malgrado tutto creare una organizzazione internazionale contemporaneamente alla costruzione di una o più organizzazioni nazionali.

Considerare l’organizzazione nazionale come le fondamenta, la base della costruzione, e l’organizzazione internazionale come il tetto, significa commettere un grande errore. Qui la dipendenza è di un ordine completamente differente.

Marx ed Engels hanno cominciato nel 1847 il movimento comunista con un documento internazionale e con la creazione di un’organizzazione internazionale. La stessa cosa si è ripetuta alla creazione della II Internazionale. La sinistra zimmerwaldiana ha seguito lo stesso cammino nella preparazione della III Internazionale. Questa via ci è dettata attualmente in modo più imperativo che al tempo di Marx. Una corrente proletaria rivoluzionaria può evidentemente, all’epoca dell’imperialismo, sorgere e determinarsi in un paese piuttosto che in un altro, ma questa corrente non può esistere e svilupparsi in un solo paese, essa deve l’indomani della sua creazione cercare dei collegamenti internazionali, una piattaforma internazionale, perché è su questa via soltanto che si può trovare la correttezza di una politica nazionale. Una tendenza invece che per degli anni resta nazionalmente chiusa, è votata inevitabilmente alla degenerazione.

 

6) Alla Questione sul carattere delle vostre divergenze con l’opposizione internazionale voi rifiutate di rispondere a causa dell’assenza di un documento di principi internazionali. È un modo puramente formalista, non politico e rivoluzionario, di affrontare la questione. Una piattaforma o un programma è qualcosa che deriva come risultato di una lunga esperienza, di un lavoro comune basato su una certa somma di idee e di metodi comuni. La vostra piattaforma del 1925 non è nata il primo giorno di esistenza della vostra Frazione.

L’opposizione ha elaborato la sua piattaforma dopo 5 anni di lotta, e malgrado il fatto che questa piattaforma sia apparsa due anni e mezzo dopo la vostra, essa è già invecchiata sotto vari aspetti [8]. Dopo di ciò è apparso il programma del Comintern, al quale l’opposizione ha risposto con una critica [9]. Questa critica, che è nel fondo, e non nella forma, il frutto di un lavoro collettivo, è apparsa in molte lingue, come la maggioranza dei documenti dell’opposizione negli ultimi anni. Su questo terreno una lotta ideologica seria è stata condotta (Germania, Stati Uniti). I problemi della politica sindacale, del Terzo periodo, del piano quinquennale, della collettivizzazione, il contegno dell’opposizione di sinistra verso i partiti ufficiali ecc., tutte queste questioni di principio erano sottomesse ad un’analisi seria e ad un esame teorico nella stampa internazionale di sinistra. Non è che con questi mezzi che si può preparare l’elaborazione di una piattaforma, o piuttosto di un programma.

Quando voi dichiarate che non vi è stato un documento programmatico “tutto fatto” e che per questa ragione voi non potete rispondere alla questione sulle divergenze con la sinistra internazionale, voi mostrate con ciò stesso la vostra incomprensione settaria dei metodi e dei mezzi di formazione ideologica dell’unità e date la prova del vostro isolamento dalla vita ideologica della sinistra comunista.

 

7) I gruppi che si sono riuniti alla Conferenza di Parigi non tendono affatto ad un monolitismo meccanico. Ma essi sono uniti in questa convinzione che l’esperienza degli ultimi anni garantisce la loro unità almeno nella misura necessaria per permettere loro di continuare il lavoro comune, in modo organizzato su scala internazionale, e fra l’altro preparare una piattaforma comune. Quando vi ho domandato qual è l’ampiezza delle vostre divergenze con la sinistra internazionale, non ho atteso da voi una risposta formale, ma politica e rivoluzionaria: “Si, noi crediamo possibile un lavoro in comune con questo gruppo, ma noi vi difenderemo le nostre posizioni particolari in differenti questioni”.

Ora, qual è la vostra risposta? Voi dichiarate che non entrerete nel segretariato internazionale fino a che non vi si presenterà un documento programma. Questo vuol dire che altri, senza la vostra partecipazione, devono elaborare questo documento programma; quanto a voi, conservate il diritto di controllo e dell’ultima parola. Si può andare più lontano nella via dell’attesa, del contegno evasivo e dell’isolamento nazionale?

 

8) Il vostro rifiuto di adottare gli Statuti della Lega Comunista francese [10] che solidarizza con i primi quattro Congressi del Comintern è ugualmente un pretesto di ordine puramente formale. Nessuno dei compagni francesi pensa che tutto nelle decisioni dei primi quattro congressi è infallibile ed assoluto. Si tratta della linea strategica generale. Se voi non siete pronti ad appoggiarvi alla base che era gettata dai quattro congressi, allora cosa vi resta di generale? Da una parte voi rifiutate di accettare come base la decisione dei primi quattro congressi, dall’altra voi negate od ignorate completamente il lavoro ideologico e tattico dell’opposizione internazionale durante questi ultimi anni. Che cosa opponete a tutto questo? Sempre la stessa piattaforma del 1925. Ora, malgrado tutte le sue qualità, questa piattaforma non è che un documento episodico, che non dà oggi nessuna risposta a nessuna delle questioni attuali.

 

9) La parte della vostra lettera che tratta con indignazione del tentativo di creare in Italia una nuova opposizione, della “manovra” della nuova “esperienza di confusione” ecc., lascia un’impressione particolarmente bizzarra. Per quanto io possa comprendervi, si tratta della nuova scissione all’interno della frazione centrista dirigente del PC italiano e della tendenza di uno di questi gruppi ad avvicinarsi alla sinistra internazionale [11]. Dov’è la “confusione”? confusione da parte di chi? Il fatto che un gruppo si distacchi dalla frazione nemica e che questo gruppo cerchi un riavvicinamento con noi, è una seria conquista. È evidente che questo riavvicinamento non può farsi che su basi di principi, cioè sulla base della teoria e della pratica della sinistra internazionale. I compagni che appartengono alla Nuova Opposizione italiana mi hanno inviato personalmente una serie di documenti e di lettere. Ho risposto con cordialità a tutte le questioni a questi compagni, particolarmente circa il loro contegno verso i bordighisti. Essi hanno risposto che malgrado le divergenze esistenti essi considerano il lavoro comune come possibile e indispensabile. Dov’è allora la manovra? Da una parte voi credete che l’opposizione internazionale non sia degna della vostra fiducia a tal punto che la vostra collaborazione è impossibile. Dall’altra parte voi credete che l’opposizione internazionale non abbia il diritto di entrare in relazione con i comunisti italiani che si dichiarano solidali con essa. Cari compagni, voi perdete tutte le prospettive, voi andate lontano. È il destino di tutti i gruppi chiusi ed isolati. Si può evidentemente constatare con dispiacere che i collegamenti con la Nuova Opposizione italiana siano fatti senza la vostra partecipazione. Ma la colpa è vostra. Per poter partecipare a queste conversazioni bisogna che voi prendiate parte attiva a tutto il lavoro dell’opposizione internazionale, e cioè entrate nelle sue file.

 

10) A proposito di Urbahns voi mi chiedete di informarvi sulla sua attività perché voi possiate pronunciarvi definitivamente. Nello stesso tempo voi ricordate che nella piattaforma dell’opposizione russa si parla del gruppo Urbahns come di un gruppo ideologicamente vicino. Io non posso che esprimere il mio dispiacere per il fatto che voi fino ad ora non vi siate fatto il dovere di formarvi un’opinione definitiva su di una questione che durante mesi e mesi aveva inquietato l’opposizione internazionale e che ha condotto a una scissione nell’opposizione tedesca, ed in seguito alla creazione di un’opposizione di sinistra unificata che ha definitivamente rotto con Urbahns [12]. Quale senso può dunque avere la vostra osservazione a proposito della piattaforma dell’opposizione russa? Si, noi abbiamo ritenuto che saremmo arrivati a raddrizzare la linea politica di tutto il gruppo di Urbahns. Ma la storia non si è fermata al 1925, né al 1927. Molto avvenimenti si sono prodotti dopo la pubblicazione della piattaforma. I zinovievisti hanno capitolato. La direzione del Leninbund in una serie di lettere e di articoli si è orientata in senso opposto al marxismo. Siccome noi non rompiamo alla leggera e relazioni politica, abbiamo cercato di cambiare la politica del Leninbund con una serie di lettere e di articoli. Il tentativo non è riuscito. Una serie di nuovi avvenimenti ha respinto di più il gruppo Urbahns, una parte considerevole della sua organizzazione ha rotto con lui.

Lo sviluppo politico è pieno di contraddizioni; molto sovente i partigiani o semipartigiani di una stessa idea se ne vanno ciascuno per la propria strada. Le cause della rottura dell’opposizione internazionale con il Leninbund erano discusse pubblicamente in tutta la stampa internazionale. Io stesso ho detto a questo proposito in un opuscolo tutto ciò che ho potuto dire. Non posso aggiungere più niente a quello che ho detto, tanto più che si tratta di fatti passati. Voi sollevate questa questione non in relazione con i fatti ma in relazione con la mia lettera. Questo dimostra ancora una volta quanto voi ignoriate la vera vita politica e teorica dell’opposizione internazionale.

 

Con i miei saluti comunisti.

 

Leone Trotsky

 

Note

 

1) In essa la Frazione di sinistra fa rilevare come il contenuto della precedente risposta di Trotsky (lettera del 22 aprile) fosse in aperto contrasto con quello manifestato nella prima lettera (del 25 settembre 1929) nella quale Trotsky aveva mirato soprattutto a mettere in luce i punti di accordo e il comune terreno di confronto. Da parte bordighista si ribadisce l’attaccamento alle posizioni della piattaforma del ’26 (congresso di Lione) e la volontà di far parte dell’OSI, pur puntualizzando le divergenze sull’attività del Segretariato Internazionale (SI) e sui modi (affrettati e poco seri dal punto di vista dell’omogeneizzazione ideologica) di preparazione della Conferenza preliminare).

 

2) Negli anni immediatamente precedenti (1928-29) Bordiga si era trovato confinato a Ponza insieme ad altri comunisti. Era completamente isolato dalla sua Frazione che, per lo più emigrata, era già stata espulsa o del tutto emarginata nel Partito. Alla fine del ’29 Bordiga veniva rimesso in libertà (e sarà espulso su proposta di Togliatti nell’anno successivo), ma anche allora i rapporti con la sinistra comunista nell’emigrazione rimasero del tutto episodici.

 

3) Il gruppo Prometeo, pur essendosi verbalmente a più riprese dichiarato disposto a lavorare nell’OSI, di fatto non si mosse mai concretamente in quest’ottica.

 

4) La piattaforma, meglio nota come il “Progetto di Tesi per il III Congresso del PCd’I”, presentato dalla sinistra al congresso di Lione, era stata redatta nel 1925, ma viene comunemente riferita all’anno successivo, quando si tenne effettivamente il congresso.

 

5) La Vérité era il giornale dell’Opposizione di sinistra francese, La lutte de classes la sua rivista teorica.

 

6) Magdeline e Maurice Paz erano due intellettuali comunisti (lei giornalista, lui avvocato), espulsi dal PC francese, avvicinatisi a Trotsky nei primi mesi dell’esilio ad Alma Ata. Pubblicavano la rivista Contre le courant. Quando nel ’29 Trotsky propose loro di integrarsi nell’OSI e di trasformare la rivista in un settimanale che fosse portavoce dell’Opposizione, essi rifiutarono, spaventati dalla debolezza delle forze dell’OSI e dalla difficoltà di un lavoro da svolgere in contrapposizione ai partiti comunisti stalinizzati.

 

7) Arthur Pollak, professore all’università di Praga, era uno dei dirigenti di un gruppo cecoslovacco legatosi all’Opposizione russa alla fine degli anni ’20, pubblicava il periodico Rudy Prapor (Bandiera Rossa).

 

8) Al XV Congresso del Partito comunista russo, tenutosi nel dicembre del ’27, l’Opposizione di sinistra russa presentò un controprogetto, noto come “Piattaforma dell’Opposizione”, sulla base del quale condurre la battaglia nel Partito. Questa piattaforma era il frutto dell’accordo politico raggiunto tra l'”Opposizione trotskista”, delineatasi già nel ’23, e la cosiddetta “Opposizione di Leningrado”, che aveva in Kamenev e Zinov’ev i suoi membri più rappresentativi. La piattaforma, pur essendo un contributo legato alla situazione interna russa, prendeva posizione anche su alcune importanti questioni internazionali, come la rivoluzione cinese che era stata al centro dell’attenzione del Comintern nel periodo precedente al XV Congresso.

 

9) Alla vigilia del VI Congresso dell’IC (tenutosi tra il luglio e il settembre del ’28) venne pubblicato il “Programma dell’IC”, elaborato da Bucharin, e che avrebbe costituito il testo programmatico di riferimento del Comintern per la nuova fase politica che esso apriva alla fine degli anni ’20, con la linea della cosiddetta “svolta”. Nel “Programma” si tentava di fornire il supporto teorico alla lotta contro la socialdemocrazia, accomunata ormai al fascismo, all’analisi estremizzata ed ultraottimista della situazione politica mondiale (pericolo di guerra, apertura di nuovi processi rivoluzionari, previsione di processi di radicalizzazione sociale acuta in vari paesi europei, per esempio l’Italia). Questi contenuti della “svolta”, che sarebbero stati sanciti definitivamente dall’Esecutivo allargato dell’anno successivo, vennero duramente criticati da Trotsky, che nel giugno del ’28, ad Alma Ata, scrisse un testo di critica divenuto poi famoso (costituirà gran parte della sua opera La III Internazionale dopo Lenin): “Il Progetto di programma dell’IC, critica delle tesi fondamentali”. Formalmente indirizzato ai delegati del VI Congresso, ebbe pochissima diffusione in Russia. Mai pubblicato in lingua russa, venne fortunosamente recuperato da due delegati americani (lo statunitense Cannon e il canadese Spector) che lo portarono negli USA, dove venne reso pubblico.

 

10) La “Ligue Communiste” era il gruppo francese dell’OSI. I suoi statuti, in accordo con le posizioni generali dell’Opposizione, riconoscevano come interni al patrimonio teorico-politico del movimento proletario i contributi programmatici e le decisioni dei primi quattro congressi del Comintern, ritenendo che a partire dal quinto il processo di degenerazione, iniziato da tempo nella direzione del PCR, si fosse esteso anche all’Internazionale e ai suoi organismi, controllati direttamente da Stalin.

 

11) Gli oppositori italiani alla “svolta” espulsi nel giugno del ’30, si erano già messi in contatto con Trotsky nel mese di maggio e presto entreranno a far parte dell’OSI. I rapporti tra questi e i bordighisti furono sempre difficili. Nella lettera del 3 giugno alla quale fa riferimento la risposta di Trotsky, si accusa il SI di usare un comportamento frazionistico e manovriero verso la razione bordighista, allo scopo di tenerla all’oscuro dei contatti del SI e il gruppo degli “ex-funzionari del partito italiano”.

 

12) Nel Leninbund, fondato il 4 marzo 1928, erano organizzati oppositori tedeschi di varia provenienza, che fin dal ’26 avevano manifestato le proprie divergenze con l’IC. Comprendeva elementi sia “zinovievisti” che “trotskysti”. Dopo aver subito una scissione ad opera degli “zinovievisti” Fischer e Maslow, il Leninbund si era avvicinato sempre di più all’OSI, finché alla fine del ’29 si manifestarono profonde divergenze sulla natura sociale dell’URSS e sull’impossibilità di riformare i partiti comunisti stalinizzati. Nella primavera del ’30 il gruppo si scinde e i militanti più legati all’OSI si uniscono con l’Opposizione di Wedding (un gruppo di estrazione operaia), fondando la sezione tedesca dell’OSI.

 

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