Il comitato “No Grandi Navi” di Venezia giudica positivamente la conversione in legge, decretata ufficialmente ieri, 13 luglio, del decreto del Consiglio dei ministri dello scorso mese di maggio che vieta la navigazione nel canale della Giudecca e nel bacino di San Marco alle imbarcazioni oltre le 25 mila tonnellate di stazza.
I No Navi, però, reputano “negativo il fatto che vengano stanziati fondi pubblici per compensazioni e ristori anche alle compagnie multinazionali e la Venezia Terminal Passeggeri”. Denunciano infatti come “dopo anni ed anni di sfruttamento di Venezia e della sua Laguna, con danni provocati alla morfologia lagunare, alle fondamenta e alle pietre della città, con inquinamento dell’aria ed elettromagnetico, le compagnie non risarciranno i danni provocati alla città e ai suoi abitanti, ma vengono risarcite per non passare più davanti a San Marco”. Il comitato poi contesta anche il passaggio delle grandi navi dal canale dei Petroli che provocherà “una ulteriore erosione della Laguna centrale” per farle approdare poi a Marghera, provvisoriamente, “mettendo in questo modo in discussione qualsiasi ipotesi di riconversione ecologica delle produzioni” in questo porto. Ai nostri microfoni Tommaso Cacciari, del comitato No Grandi Navi di Venezia. Ascolta o scarica.
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